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martedì 31 maggio 2011

Marcello Risi batte Bruno ed è nuovo sindaco di Nardò


L’ex vicesindaco batte la Bruno e guida la città. Determinante l’asse trasversale Sel-Udc-Io Sud. E intorno al nuovo sindaco si ricompatta anche il Pd. Tassa rifiuti, lavoro e ospedale le priorità


LEGGI L'ARTICOLO

giovedì 26 maggio 2011

Videolettera di Vendola per Marcello Risi sindaco

BENEFIT ANARCHICI ARRESTATI A BOLOGNA

Venerdì 27 maggio dalle 21.30
Bar selezione musicale
Benefit anarchici arrestati a Bologna
Diffusione di stampa e del del mensile anarchico "Invece"n.5 maggio
Circolo anarchico, via massaglia 62 Lecce


Il 6 aprile scorso le case di 60 anarchici in tutta Italia vengono invase e perquisite dalla polizia. A Bologna 5 compagni vengono arrestati e altri 22 indagati per associazione a delinquere. Come sempre padroni e governanti cercano di colpire chi si organizza e lotta contro un mondo fatto di guerre , sfruttamento, gerarchie, galere, centri di reclusione. I terroristi per noi sono i responsabili di tutto questo, non chi contro ciò combatte. Libertà per tutti i prigionieri sequestrati dallo StatoE questo è il resto.

E L’ERGASTOLANO SI LAUREA IN LEGGE

Dopo 20 anni ininterrotti di carcere, mercoledì 11 Maggio 2011, Carmelo Musumeci, ergastolano di Spoleto e simbolo della lotta per l’abolizione dell’ergastolo, ha ottenuto qualche ora di permesso di necessità per laurearsi all’Università di Perugia. Entrato in carcere con la licenza elementare, si è laureato nella Facoltà di Giurisprudenza di Perugia, con una Tesi di Laurea Magistrale in Diritto Penitenziario dal titolo: La “pena di morte viva”: ergastolo ostativo e profili di costituzionalità. Accanto al Relatore, Prof. Carlo Fiorio, docente di Procedura Penale, c’era anche Stefano Anastasia, ricercatore di filosofia e sociologia del diritto, tra i fondatori dell’associazione Antigone, della quale è attualmente Presidente onorario e Difensore civico dei detenuti.

Carmelo Musumeci ha potuto godere di 11 ore di libertà, senza scorta, grazie all’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza che l’affidava ai volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII, potendo festeggiare dopo la laurea nella struttura di Bevagna (PG).E’ stato un permesso di necessità che viene concesso solo per eventi gravi, anche lieti, e irripetibili e quindi non cambia la posizione giuridica di fronte all’ostatività ad ottenere benefici penitenziari.

Qui di seguito vi proponiamo l'articolo di Alberto Laggia, sul numero 21 di "Famiglia Cristiana" del 22 maggio e il video della notizia andato in onda al tg3

E L’ERGASTOLANO SI LAUREA IN LEGGE
Carmelo Musumeci è diventato dottore. Per discutere la tesi è uscito per 12 ore dal carcere di Spoleto dopo tanti anni in cella senza permessi, affidato ai volontari di don Oreste Benzi.

di Alberto Laggia

(Perugia) Silenzio in aula, si comincia. “Cos’è l’ergastolo ostativo?”, è la prima domanda che gli pone il suo relatore, il professor Carlo Fiorio, docente di diritto penitenziario presso la facoltà di Giurisprudenza a Perugia. Carmelo, con la copia cartonata blu della sua tesi serrata tra le dita, cerca la saliva per rispondere. Poche frazioni di secondo, poi s’affranca dalla tensione quel che basta e inizia: “E’ una pena ingiusta perché si basa su un ricatto medievale e instaura il principio che si esce dal carcere non perché il detenuto se lo merita, ma solo se diventa collaboratore di giustizia…”.
Venti minuti dopo, la discussione è finita. Strette di mano, applauso e corona d’alloro, come vuole il rito. Poi via, a far festa per qualche ora a Bevagna, nella casa d’accoglienza della Comunità Papa Giovanni XXIII, con i familiari e qualche amico. Alle otto si chiude perché il laureato deve tornarsene da dove è uscito: la cella di una prigione.
Così Carmelo, l’ex-fuorilegge, oggi è dottore. In Legge. E con una tesi sulla “Pena di morte viva”, come sta scritto in copertina, ovvero: l’ergastolo.
Una laurea che è il riscatto di una vita, e che gli vale dodici ore di libertà, le prime dopo anni trascorsi in cella senza un solo permesso ottenuto, neanche per il matrimonio del figlio Mirco o la conclusione degli studi della figlia Barbara. Una laurea che è un po’ un’autobiografia dolente di un detenuto che sconta ciò che non si può “scontare”, perché ogni giorno, per un ergastolano, è sempre un nuovo inizio di pena. Una laurea, infine, che è anche un atto d’accusa contro il meccanismo punitivo più crudele che il diritto potesse inventarsi: l’eliminazione della speranza.
Carmelo Musumeci, siciliano di Aci Sant’Antonio, oggi ha 56 anni. Ne aveva 36 quando nell’ottobre del 1991 fu catturato dalla polizia. Era a capo di una banda che gestiva i traffici malavitosi in Versilia. Già fin da ragazzo aveva bruciato le tappe: collegio e riformatorio prima, carcere minorile poi. “Ero nato colpevole”, dice usando il titolo del suo prossimo libro, “dentro una famiglia dove non c’era amore perché l’amore non si mangia e noi eravamo preoccupati solo di trovare qualcosa da mettere sotto i denti almeno alla sera”. Un giorno gli spararono sei colpi di rivoltella. Ma riuscì a scampare all’agguato. “Ho reagito nell’unico modo che conoscevo: facendomi giustizia da solo. Ho seguito solo le regole con cui mi hanno cresciuto”.
Condannato all’ergastolo, ha scontato finora vent’anni. Adesso è rinchiuso nel carcere di Spoleto assieme ad altri settecento detenuti. E’ un ergastolano ostativo, cioè uno di quegli ergastolani per i quali, in base a una legge del 1992, è inibito ogni beneficio penitenziario: niente permessi premio, né tanto meno semilibertà o affidamento in prova ai servizio sociale. “E questo per essermi rifiutato di fare il delatore e di far, così, rinchiudere un altro al posto mio”, afferma con orgoglio.
Musumeci era entrato in carcere con la seconda elementare. Autodidatta, ha raggiunto il diploma e nel 2005 la laurea breve in giurisprudenza, senza mai uscire dal carcere. “Sono stati la lettura e lo studio a salvarmi e a cambiarmi, non certo il carcere, che per me resta un’istituzione cancerogena”, ci tiene a precisare. “I romanzi di Dostoevskij, a iniziare da “Delitto e castigo”, m’hanno aiutato a sopravvivere all’Asinara dove ho trascorso un anno e sei mesi in regime di 41 bis, in isolamento diurno; ridotto a giocare in cella con le formiche per non impazzire di solitudine”.
Poi ha scoperto anche di saper scrivere. Poesie, racconti, favole. A tal punto da vincere premi letterari, che altri, però, sono andati a ricevere per lui. Da poco è uscito il suo ultimo libro di racconti “Gli uomini ombra“ (Gabrielli editori) in cui narra storie vere o romanzate di ergastolani, ai quali il carcere, “l’assassino dei sogni”, rapina felicità e speranza.
Giurisprudenza? E’ stata una scelta naturale. “A cosa serve a un ergastolano una laurea in architettura?”, ironizza. “Gli studi giuridici mi appassionano e poi possono servirmi e servire dentro un penitenziario”. Così da qualche tempo, nel carcere di Spoleto, se un detenuto deve presentare un’istanza o un ricorso, se la fa scrivere dal dottor Musumeci. “Diciamo azzeccagarbugli”, si schernisce. Ma intanto il detenuto-giurista nel 2005 è riuscito a presentare da solo un ricorso davanti alla Corte Europea contro l’Italia, e poi è pure riuscito a vincerlo.
La possibilità di discutere la tesi di laurea a Perugia è un piccolo miracolo, un evento straordinario che interrompe i giorni sempre uguali del recluso. “Non me l’aspettavo più”, ammette. Anche perché Musumeci non è solo uno dei 1500 ergastolani oggi reclusi nelle patrie galere, ma è diventato negli anni il portavoce, la coscienza ‘politica’ degli ergastolani, il simbolo della campagna civile, anzi “la lotta” come dice lui, per l’abolizione del “fine pena mai”. Da dietro le sbarre, Carmelo porta avanti la stessa campagna per l’abolizione ell’ergastolo, di cui s’è fatta promotrice la Comunità Papa Giovanni XXIII quella per l’abolizione dell’ergastolo.
Nel 2007 conobbe per caso don Oreste Benzi, fondatore della Comunità. “Venni a sapere che veniva a farci visita e volli incontrarlo. Io portavo tutti i miei pregiudizi sui preti, lui il suo sorriso disarmante. Stavamo facendo partire uno sciopero della fame e io, a muso duro, gli chiesi di aderire al nostro documento contro ergastolo, con la certezza che mi dicesse di no. E invece mi spiazzò e firmò l’appello. E da lì è nata l’amicizia”. Ora don Oreste non c’è più, ma la Comunità continua a seguire Carmelo in carcere. A fargli anche da tutor per lo studio è Nadia Bizzotto, responsabile della casa di Bevagna, “il mio angelo-diavolo custode”, come la definisce scherzosamente l’ergastolano. “Oggi è come se mi fossi laureata anch’io”, ammette emozionata: Musumeci è uscito dal carcere senza scorta, affidato dall’autorità penitenziaria ai soli volontari della “Papa Giovanni”. E anche questo ha dell’incredibile.
Si fa sera. Carmelo osserva ossessivamente l’orologio. Le lancette qui fuori sembrano correre maledettamente più veloci che in prigione. Tra qualche ora dovrà tornare in cella, togliere l’alloro e rivestirsi da detenuto. E chissà quando potrà rivarcare quel cancello per un’altra manciata d’ore.
La “pena di morte viva” non guarda i titoli accademici. Vuole solo anonimi “uomini ombra”.

mercoledì 25 maggio 2011

LETTERA APERTA A GIANCARLO DE PASCALIS

di Salvatore Calabrese

Eg. Architetto De Pascalis
In questa campagna elettorale con passione e tanto entusiasmo vi ho votato e sostenuto, in voi avevo posto tutta la mia stima e la mia fiducia, in voi mi ero illuso di aver trovato il sindaco che avrebbe affrontato e risolto i problemi della nostra città. Avete sempre affermato che la vostra candidatura doveva essere al centro delle polarità che la vostra matrice politica è stata sempre negli ambienti di centrosinistra e che mai avreste preso accordi con schieramenti estremisti. Mi avete illuso e deluso, sono rimasto sconcertato per il modo di intavolare accordi con i due candidati promossi al ballottaggio, all'esterno fingevate di dialogare con gli uni, mentre il subacqueo Natalizio, di nascosto e in comune accordo con voi, tramava con l'estrema destra berlusconiana. Vi siete fatto intrappolare nelle maglie della ragnatela tessuta ad arte dalla tarantola fraschiana, vi siete fatto ammaliare dalle sirene forestiere che nel vostro comitato elettorale sino a pochi giorni fa erano definiti LI MINDULARI. Mi sento e mi considero un tradito da chi mi ispirava simpatia e fiducia.


Altro che Moschettiere o D'Artagnan (quelli erano personaggi eroici che per essere coerenti con i loro nobili ideali combattevano all'arma bianca con moschetti e sciabole onde poter difendere con coraggio e dignità il popolo bisognoso, i moschettieri mai facevano accordi sottobanco con i MINDULARI dell'epoca e mai tradivano le aspirazioni di chi li appoggiavano, li sostenevano, li difendevano e in loro confidavano), ora mi rendo conto perchè il sindaco Vaglio con una sola mossa sostituì voi e Mino Natalizio, di quella manovra rimasi sconcertato, pensavo in una meschina trappola politica che qualcuno vi aveva teso, ora vedendo e notando che a distanza di qualche anno, gli stessi personaggi, Voi e Natalizio, avevte fatto celati accordi con un'area politica estremista che la consideravo distinta e distante da me e soprattutto da voi due. Si, ora mi rendo conto che Vaglio forse aveva ragione, forse si era accorto di strani comportamenti che ora stanno venendo a galla. Insomma il Berlusconismo con le sue arroganti persuasioni a Nardò sta cercando di applicare quel che ha fatto alla Camera qualche mese fa, quando vedendo la sua compagine governativa che si dissanguava ha condizionato dei parlamentari senza spina dorsale convincendolia farli fare il salto della quaglia facendoli diventare all'improvviso dei RESPONSABILI promettendoli in cambio della loro...responsabilità ministeri, sottosegretariati e poltrone varie. Ora pure voi e l'ex socialista Natalizio siete diventati RESPONSABILI, forse in cambio della promessa di qualche assessorato (salvo poi essere successivamente scaricati così come fece all'epoca il Sindaco Vaglio), abbandonando e tradendo chi della onestà morale, civica e politica vi considerava un simbolo.
A questo punto mi rendo conto di aver sbagliato a preferire la vostra candidatura, mi pento e al ballottaggio sosterrò e voterò il nostro concittadino Avv. Risi, scelto democraticamente e liberamente da liste e movimenti di Nardò e non imposto arrogantemente da presunti potentati forestieri.
Per carattere non sono un vendettoso, mi considero un buono disposto al perdono e spero che dopo questa infelice esperienza che state vivendo un giorno possiate rendervi conto degli errori che state effettuando e che pubblicamente ( non di nascosto come gli accordi che avete fatto nelle ultime ore) possiate riconoscere i disastri politici che state commettendo.


Che il buon dio possa perdonarvi.

SALVATORE CALABRESE

lunedì 23 maggio 2011

GIU' LA MASCHERA, DE PASCALIS - FRASCA - BRUNO

NARDO' (Lecce) - "Con incredulità e sconcerto apprendiamo la notizia dell’accordo fra De Pascalis e la coalizione Frasca-Bruno e siamo sinceramente dispiaciuti per lo sciupio di entusiasmo e fiducia, evidentemente mal riposti a questo punto, di quanti avevano creduto in buona fede che lo scilipoti neritino potesse rappresentare le loro legittime istanze di novità e rinnovamento."

E' quanto si legge in una nota del Circolo SEL "noveaprile" di Nardò, che così prosegue: "La gravità del momento ha portato anche il Pd e la federazione delle sinistre, che pure avevano assunto diversa posizione al primo turno, a convergere sulle linee programmatiche delle forze politiche che sostengono la candidatura di Risi.

Il ballottaggio fra Risi e De Pascalis diventa a questo punto una contrapposizione netta e radicale fra chi vuole un governo della città che rappresenti i bisogni e le necessità dei cittadini e chi invece vuole occupare poltrone e gestire indisturbato il potere per i propri interessi: in questa contrapposizione ogni equidistanza o astensione è moralmente colpevole e assume un sapore di connivenza.

Votare Risi è una questione di decenza oltre che di opportunità politica, perché è in ballo il destino di Nardò e delle persone che qui vivono.

Per questo noi di SEL - conclude la nota - chiamiamo tutti al voto per Marcello Risi, l’unica arma che abbiamo per fermare la deriva affarista autoritaria antimeridionalista rappresentata dalla destra di De Pascalis/Frasca/Bruno."

circolo noveaprile SEL Nardo'

venerdì 20 maggio 2011

LA CASERMA

Dipingo il quadro con mano ferma,
questo è il mondo che ora vedo:
Nardò e la libertà al voto di una " caserma " ;
mi muovo inquieto e infine siedo.

Se guardo bene vedo il fondo
ed anche fossi il solo non abbocco:
la dignità è un dovere e non confondo
come chi vende la sua libertà come un allocco.

Votare è un atto di libertà
dietro compenso è povertà.


Se mi muovo verso il bene, se lo faccio per servizio è umiltà,
se lo faccio per me stesso è vanità.

Se il popolo si vende
non indosserà mai l' abito del cittadino,
servi e schiavi rende
allora sì che è ancora lungo il mio cammino.


Angelo Cleopazzo

VENDOLA: se vince il centrodestra Nardò è in pericolo

"Nardò è una bomboniera barocca della Puglia e del Sud, le sue bellezze e la costa sono sempre oggetto degli appettiti speculativi"




Vi proponiamo un'intervista al Governatore Vendola sul post-elezioni nella quale si parla anche della situazione Neretina.


di BEPI MARTELLOTTA
Gonfia i muscoli Nichi Vendola, un altro assist per il centrosinistra è venuto fuori dalle urne di Milano e Napoli: Sel è una realtà, ha le sue precentuali alle urne e i suoi candidati forti. E in Puglia i sondaggi pre-elettorali gli assegnano un buon 55,6% di gradimento, tra i piani alti dei governatori d’Italia. Il tempo della corsa forsennata alla premiership, contro le barricate dei dalemiani e casiniani, è finito: ora è tempo di andare all’incasso dell’alleanza, sarà il «vento buono» dell’anti - berlusconismo a trascinare tutti, da Nord a Sud, verso le primarie.

Presidente, a Milano sbanca il «suo» Pisapia; a Napoli, invece, l’outsider dell’Idv, De Magistris, sbaraglia il campo dai veti del Pd. Si vedrà ai ballottaggi, ma chi ha vinto e chi ha perso - per ora - dentro il centrosinistra?
Non ho un rendiconto polemico col Pd, la lezione di queste amministrative vale per tutti. Abbiamo due doveri: costruire la più larga unità e mettere in campo la più forte innovazione e il ricambio della classe dirigente. La vecchia politica, ostaggio delle nomenclature, fatta di autoreferenzialità e politicismo, è stata battuta sia nelle primarie che nelle urne. A Milano regnava lo sconfittismo di sinistra, l’opposizione al berlusconismo rampante era distesa sul lettino dello psicoanalista. Ci siamo alzati da quel lettino, migliaia di giovani milanesi hanno costituito un’onda di emozioni, razionalità, aspirazioni che ci ha portato a vincere. A Napoli, nonostante le divisioni, non abbiamo fatto vincere il dispiegamento di forze della destra: vince il candidato più forte in termini di discontinuità e la partita non solo è aperta, ma si concluderà con la vittoria.

Sì, però lei ha scelto l’alleanza col Pd su Morcone invece del sostegno, pure prevedibile, a De Magistris.
Volevo evitare divisioni, la scelta era difficile perché Morcone è una grande servitore dello Stato. Hanno deciso gli iscritti di Sel a Napoli: non sono un boss e neanche un Bossi che tutto decide e comanda. Sono un leader, ho fatto una campagna per sostenere lealmente Morcone, ma dicendo che la cosa più importante all’indomani del voto era riunificare un grande centrosinistra sul candidato con più consensi. Sarò al fianco di De Magistris per la chiusura della sua campagna.

Il fronte del centrosinistra, pur rinvigorito, non sembra ancora compatto. Se cade il governo siete davvero pronti?
Il popolo sta molto più avanti degli stati maggiori di questa coalizione e la domanda di cambiamento investe tutti i protagonisti di questa coalizione, Pd, Sel e Idv. Queste tre forze hanno il dovere di aprire un cantiere, di scrivere un’agenda sull’Italia che vogliamo. Le carte bisogna rimescolarle: non voglio più disputare su quello che dicevamo ieri, sulle biografie ideologiche: io sono di sinistra ma vivo in una storia nuova, in un tempo nuovo, e chiedo agli altri di costruire un’interlocuzione col popolo che ci chiede il cambiamento. C’è uno tsunami politico-culturale nel Paese, è cambiata l’Italia e sono cambiate le categorie della politica: moderati, antagoniiti, riformisti, estremisti.... Quel mondo è morto. Qualcuno si è accorto che il capo della cosiddetta coalizione moderata è Berlusconi e il suo candidato moderato a Milano è la Moratti?

Il Nord sembra cambiato: Berlusconi cala nella sua cittè e la Lega perde consensi nella sua patria. Che sta accadendo?
Per quanto riguarda la Lega, ruggire come leoni in periferia e belare come pecore in Parlamento ha prodotto effetti evidenti. È come se questo voto segnasse u n’ipoteca esistenziale sulla Lega, perché anche la base ha percepito che è entrato in corto circuito il modello «di lotta e di governo». La Lega è stritolata dalle proprie contraddizioni: l’essere stati cavalieri serventi di Berlusconi e «ribelli» sul Po, ha prodotto uno scandalo nella gente. Quanto a Berlusconi, siamo alla deflagrazione finale del centrodestra. I suoi ministri, a cominciare da Tremonti, si comportano sempre come turisti per caso pur governando da 15 anni. La lezione che trae il centrodestra da questa tornata elettorale, poi, è imbarazzante: abbiamo dato poco al Nord e di più al Sud, dicono. È un capovolgimento della realtà, è il segno della deflagrazione.

E Casini? Vi scambiate parole gentili, ma l’allargamento del centrosinistra ai centristi, dopo questa tornata elettorale, sembra più lontano. O no?
Il Terzo polo deve fare i conti con una grande disillusione: avevano coltivato ambizioni elettorali che sono state frustrate da un risultato assai modesto ed ora rischiano la residualità. Quello che non funziona, lo dico con affetto a Casini, è lo schema di gioco: prescindere completamente da un’interlocuzione sul merito delle questioni e mantenersi equidistanti dal centrodetsra e dal centrosinistra rischia di non voler dire nulla. L’Udc vive prigioniera del gioco dei quattro cantoni - «mai con te piuttosto con quello» - cercando soluzioni salvifiche. Ma l’idea che il Pd si congedi dal rapporto con Sel e Idv per andare con il Terzo Polo è sbagliata perché per i Democratici sarebbe un suicidio: il popolo del centrosinistra non può concepire che Bersani vada da un lato e Vendola e Di Pietro dall’altro. Piuttosto, mi dica Casini se i soggetti sociali che lui vuole difendere, le famiglie, sono state impoverite dal gay pride o dalle leggi di Tremonti. E il popolo delle partite iva da chi è stato preso a cazzotti, dagli antinuclearisti o dal governo che ha incitato alla rivolta fiscale e contemporaneamente ha aumentato la pressione fiscale?

Eppure con l’Udc ci sta provando ad avere un dialogo in Puglia: ora sono all’opposizione, ma ci resteranno ancora?
Il dialogo con l’Udc non può essere strumentale, non può avere come finalità quello di avere un supplemento di ossigeno quando andiamo in apnea in consiglio regionale. I numeri risicati della maggioranza sono frutto di una ingiustizia che ci ha colpito, perchè noi non disponiamo di quel premio di governabilità, ma la maggioranza dev'essere in grado così com'è di dimostrare la propria autosufficienza politica, culturale e anche numerica. Con l’Udc parlo da sempre, ho inteso prendere in seria considerazione le loro proposte, la loro sensibililità non è mai stata snobbata nè dall’attività di governo nè dalla vita consiliare. Io credo che il centrosinistra debba, nel merito delle cose, rendere sempre più fitta l’interlocuzione anche con i centristi, senza che si metta il carro davanti ai buoi. Non penso di dover forzare nè la mia maggioranza nè l’Udc, tantomeno ipotizzare rimpasti di giunta. Piuttosto, dobbiamo intensificare ancor di più il dialogo.

Il dato elettorale pugliese è ancora troppo parziale ma racconta di grandi frammentazioni a sinistra. È così?
Abbiamo pagato le divisioni in tante realtà: il centrosinistra perde dove ha il 60-70% dei voti, come a Trinitapoli, ma voglio ricordare che sono state smentite clamorosamente tante previsioni. Ho potuto impegnarmi solo per Barletta, ma abbiamo avuto risultati positivi ovunque. A fronte, pure, di errori di percorso, come a Triggiano, abbiamo vinto al primo turno e non va dimenticato che questo voto arriva all’indo - mani di una stagione aspra per noi, qual è quella del piano di rientro e delle chiusure degli ospedali. Il Pd è primo partito di Puglia e il gradimento verso il governatore aumenta: vuol dire che la gente, nonostante i problemi e gli inciampi che abbiamo avuto, percepisce la buona fede e l’impe - gno che stiamo mettendo.

A Nardò c’è una piccola Napoli: Sel che va con Udc e la Poli Bortone e il Pd che si divide, perdendo il suo candidato per il ballottaggio. Che accadrà? Intanto spero che tutti convergano sul nostro candidato: Nardò è una bomboniera barocca della Puglia e del Sud, le sue bellezze e la costa sono sempre oggetto degli appettiti speculativi e se vincesse il centrodestra Nardò sarebbe in pericolo. La sperimentazione di quest’alleanza è nelle dinamiche locali, l’impor tante è mettere in campo una buona politica.

martedì 17 maggio 2011

NARDO' : RISULTATI ELEZIONI COMUNALI -


E' BALLOTTAGGIO BRUNO - RISI


Clicca per ingrandire










seguono i risultati delle liste e dei consiglieri


LISTE & CONSIGLIERI


giovedì 12 maggio 2011

Alessandro Miccoli candidato lista SEL amministrative Nardò

C'E' UNA NARDO' MIGLIORE, VOTALA!

Mi chiamo Alessandro Miccoli, ho 27 anni, sono candidato come consigliere al comune di Nardò nella lista di SEL-Sinistra Ecologia Libertà, per contribuire a realizzare nella mia città un progetto politico, basato sui valori della solidarietà, della partecipazione, della priorità del lavoro, dell'occupazione e dello sviluppo eco-sostenibile.

Ma anche e soprattutto perchè credo che ci sia una Nardò migliore di quella
attualmente rappresentata, una Nardò consapevole, che se vuole cambiare il
volto della politica di questo paese, non deve sempre votare per le solite
persone, ma deve credere di più nei suoi giovani, specie in quelli, che credono
ancora nei veri valori della politica di Sinistra.

Perchè essere di Sinistra significa volgere lo sguardo verso i più deboli ed
indifesi, perchè la civiltà di un paese si misura dal livello di elevazione
sociale e culturale che riesce a raggiungere;

verso il territorio e più in generale verso l'ambiente;

verso i giovani, che sono la vera ed imprescindibile linfa dell'umanità.

Sentire di Sinistra significa rispettare le diversità;

Essere di Sinistra vuol dire rivolgere particolare attenzione al mondo degli
anziani, generazione che ci ha consentito di poter vivere oggi in un sistema di
democrazia.

Ma SEL, il movimento al quale ho aderito vuol dire anche Ecologia, perchè oggi
non ci possiamo più permettere di non adeguare il nostro operare e il nostro
modo di vivere al rispetto di ciò che ci circonda, ovvero il territorio e
l'ambiente; e anche Libertà, che significa garantire a tutti nei limiti della
legalità e della rettitudine morale, di esprimere il proprio pensiero, le
proprie idee, senza paure, senza ritorsioni.

Consapevole comunque, della precaria situazione finanziaria in cui versa il
nostro comune, avanzerò proposte che mirino soprattutto a risolvere il problema
degli sprechi.

RIDUCENDO GLI SPRECHI negli edifici pubblici, MIGLIORANDO L'EFFICENZA con
l'utilizzo di tecnologie economicamente mature si otterrà non soltanto la
massima riduzione di emissioni di CO2, ma si realizzeranno risparmi che
CONSENTIRANNO INVESTIMENTI IN ENERGIA PULITA, come ad esempio:

– l'INSTALLAZIONE DI PANNELLI FOTOVOLTAICI su tutti gli edifici pubblici:
municipio, asl, scuole, pretura...;

– la stipulazione di CONTRATTI DI RISTRUTTURAZIONI ENERGETICHE COL METODO
"ESCO" (energy service company), le Energy Service Company sono società che
effettuano interventi finalizzati a migliorare l'efficienza energetica,
assumendo su di se' il rischio dell'iniziativa e liberando il cliente finale da
ogni onere organizzativo e di investimento. I risparmi economici ottenuti
vengono condivisi fra la ESCO ed il Cliente finale con diverse tipologie di
accordo commerciale.

Anche i RIFIUTI SONO UNA RISORSA, dalla raccolta differenziata può nascere
qualunque cosa, dalle sedie, ai materiali edili, alla pavimentazione per
interni e prefabbricati.

Se le discariche sono ormai un problema, sature al punto da esplodere, e se
gli inceneritori producono malattie, IL RICICLO DEI RIFIUTI PRODUCE
OCCUPAZIONE.

Prendendo come riferimento una delle splendide realtà imprenditoriali che
crede nella green-economy come il “Centro Riciclo Vedelago” nel trevigiano,
un'amministrazione comunale può ricavare degli introiti e posti occupazionali
dai suoi rifiuti.

Valore di mercato del materiale riciclato:

carta-cartone conferiti alle cartiere (prezzo di mercato 86 €/ton)

nylon (prezzo mercato 240 €/ton)

alluminio /acciaio ( prezzo medio 422 €/ton)

PET ( 445 €/ton)

vetro (42 €/ton)

legno (110 €/ton)

materiale di “secco riciclabile” (160 €/ton).

– A tale scopo bisogna istituire un servizio di RACCOLTA DIFFERENZIATA
OBBLIGATORIA PORTA A PORTA,

– creare un programma di sensibilizzazione e coordinamento per la cittadinanza
con politiche rigorose di informazione e di incentivazione sui temi ambientali
e il rispetto del paesaggio;

– NEL PRINCIPIO DI CHI PIU' DIFFERENZIA MENO PAGA, ARRIVANDO ANCHE A DIMEZZARE
LA TASSA DELLA SPAZZATURA, "LA PIU' ALTA NEL SALENTO";

RIQUALIFICAZIONE DEGLI SPAZI ED EDIFICI PUBBLICI COMUNALI in stato di
abbandono e di degrado, aprendoli e affittandoli, con relative gare di appalto
“trasparenti”, a gestori privati.

Si dà così possibilità occupazionali certe, introiti per le casse comunali e
si valorizzano le aree di loro pertinenza. Esempio:

– Campetti Polivalente, zona 167

– Campi da tennis, zona ospedale

FAR RIVIVERE IL CENTRO STORICO DI NARDO' con politiche d'incentivazione e di
riqualificazione come ad esempio:

– la DEFISCALIZZAZIONE a chi intraprende una attività commerciale o attiva un
centro ricreativo o di ristoro...;

– la PROMOZIONE di eventi culturali, mostre, spettacoli...;

– l'OFFRIRE alle scuole, ai ragazzi il nostro “splendido centro storico
Barocco” come “banco di lavoro” per le loro attività di formazione, culturali,
professionali, ricreative;

– INDIRE GIORNATE DI SENSIBILITAZIONE sui temi Ambientali, sul valore del
Nostro

Territorio e sulle Tradizioni popolari, rendendo attiva la cittadinanza
coinvolgendola nelle varie iniziative, favorendo scambi di idee ed esperienze,
accrescendo il nostro SENSO CIVICO...

Un ruolo importante riveste:

– la RIORGANIZZAZIONE DEI PUBBLICI UFFICI per costruire un più efficiente
modello di controllo interno, un monitoraggio delle attività e dei risultati
dei nostri dirigenti, funzionari e impiegati, nella convinzione che l'assenza
di un qualsivoglia controllo favorisce il proliferare del malaffare;

– creare un diverso sistema di incentivazione del personale, ma anche di
sanzione (vedi caso Emiliano a Bari), che coinvolga tutti i dipendenti, forse
oggi piuttosto demotivati;

– VIGILARE SUGLI SPRECHI, RENDERE PUBBLICHE E TRASPARENTI ogni riunione del
consiglio comunale, ogni discussione e decisione, mettendole “on-line” e in
“diretta streaming” dal portale internet del comune a disposizione della
cittadinanza, responsabilizzandola e rendendola partecipe della vita politica
della propria città;

– Indire referendum consultivi relativamente ad opere di notevole importanza.

Questi sono alcuni temi che reputo essenziali per rendere Nardò una città
virtuosa, solidale in cui ogni cittadino si senta partecipe ed orgoglioso di
essere Neretino.

Alessandro MICCOLI

Luca Falconieri candidato lista SEL amministrative Nardò

Mi chiamo Luca Falconieri, ho 23 anni ed ho deciso di candidarmi alle elezioni amministrative per il Consiglio Comunale del Comune di Nardò. Le motiva zioni che mi hanno spinto a farlo sono molte, per prima cosa penso che sia necessario smuovere qualcosa nella politica dei giorni nostri, far sì che le cose cambino, e penso che noi giovani possiamo e dobbiamo intervenire su questo sistema che non funziona, portando un vento nuovo nella politica, scardinando i suoi meccanismi di potere e spesso di corruzione. Ma le ragioni della mia candidatura derivano anche dalle condizioni oramai disperate in cui versa la nostra Città in ogni settore della vita:

la pochezza morale ed intellettuale oramai dominante anche in persone che ricoprono ruoli istituzionali, il disimpegno, la mancanza di responsabilità, gli interessi di pochi in contrasto con quello di tanti e così via.
Per questo mi candido con Sinistra Ecologia e Libertà, una lista che non è espressione di un partito ma di un insieme di esperienze e culture diverse: ambientalismo ed ecosostenibilità, lotta al lavoro precario, pacifismo, diritti umani ed integrazione di popoli e culture,
lotta al razzismo, al fascismo, alle discriminazioni omofobe, sessiste, di ogni
colore o religione. Mi candido con questa lista perché rispecchia i valori in
cui credo e penso possa aiutare a diffonderli e salvaguardarli. Quello che
stiamo vivendo è un periodo storico difficile, per la nostra Città e non solo,
in cui i giovani mostrano un profondo disinteresse per la politica e per la
vita associativa, forse perché la politica locale negli ultimi anni ha creato
una barriera generazionale, che i giovani, nonostante le enormi potenzialità e
capacità non pensano nemmeno di abbattere perché ormai prigionieri della
rassegnazione. E da giovane, mi candido per dimostrare che i giovani hanno la
voglia e le capacità di proporre e soprattutto di aggregarsi per fare massa
critica. La mia candidatura vuole essere anche una rottura con quella parte
politica del territorio che ha gestito la nostra città come pura garanzia per
raggiungere i propri scopi personali ed accrescere il proprio potere. Vorrei
che i giovani riacquistassero l’orgoglio dell’appartenenza, l’appartenenza a
questa Città, vorrei che provassero il gusto della politica, che rinascesse la
voglia di fare e di cambiare. Vorrei che fossero loro protagonisti del proprio
destino e non utili sciocchi da sfruttare in occasione delle varie tornate
elettorali. Vorrei, insomma, che fossero i giovani a parlare ai giovani e non
gli anziani a parlare dei giovani! Vorrei potermi battere in prima linea per la
vera politica al servizio del cittadino in termini di migliore vivibilità,
spaziando dal campo sociale a quello delle opere di utilità pubblica. Vorrei
valorizzare il nostro territorio e l’ambiente attraverso il turismo e la
cultura, focalizzando la situazione attuale e le prospettive future nella
tutela del nostro patrimonio artistico e culturale che identifica la nostra
storia e la nostra identità. Vorrei che i temi della laicità e dell’uguaglianza
siano affermati in ogni istanza o decisione coinvolgendo ogni singolo
cittadino. Laicità vuol dire rifiutare il controllo della religione e della
Chiesa sulla vita delle persone, significa libertà di pensiero, di
orientamento, di comportamento e di scelta, perché ciascuno deve essere libero
di decidere per se stesso, rispettando sempre e comunque la volontà degli
altri. Tutto questo e molto altro ancora si può fare, io ho deciso di
rimboccarmi le maniche e provarci! … e Tu?!

mercoledì 11 maggio 2011

Tiziana De Mitri candidata lista SEL amministrative Nardò

Mi chiamo Tiziana De Mitri, ho 37 anni, ho scelto di candidarmi alle prossime
amministrative con Sinistra Ecologia e Libertà perché abbiamo un lessico in
comune, la condivisione di un sogno, quello di un nuovo progetto di società

Sono convinta che per perseguire politiche virtuose non basta mettere in campo
singole azioni amministrative, è necessario avere il senso dello scenario in
cui queste misure si inseriscono e una visione di prospettiva su come si
immagina la propria comunità nel futuro; insieme ai miei compagni di SEL ho
immaginato il Paese che vogliamo. Una Nardò in cui si radicalizzino valori
nuovi, alternativi a quelli dominanti, l’autonomia al posto della dipendenza ,
il senso del limite al posto dell’arroganza, la reciprocità al posto dell’
egoismo, il ben-essere e la sobrietà al posto del ben-avere.
Ho scelto di candidarmi perché credo nell’importanza della dimensione politica
del cambiamento, da anni mi occupo, negli studi e nella prassi, di politiche di
decrescita che valorizzano l’autosostenibilità dei territori, la difesa dei
beni comuni, e la diffusione di reti di economia sociale e se fossi eletta
consigliere mi piacerebbe portare questa comunità attraverso il coinvolgimento
dal basso, ad una maggiore resilienza, ossia prepararla ad un futuro in cui ,
viste la scarsità delle risorse ambientali, possa essere energeticamente
autosufficiente e felice.

Luigi Re candidato lista SEL amministrative Nardò

Sono Luigi Re, laureato in Scienze Biologiche presso l'Università Politecniche delle Marche ho 38 anni e svolgo il lavoro di Informatore scientifico del farmaco.

Perchè ho scelto di candidarmi con SEL?

Perchè sono CERTO che oggi sia l'unica forza politica che abbia ancora
primariamente a cuore la condizione dei LAVORATORI, perchè crede nei principi di trasparenza dell'attività politica, perchè, ed è evidenziato nel suo nome, l'ecologia è un tema che bene si lega con i miei valori e la mia preparazione in quanto la salvaguardia della nostra terra sarà un obiettivo necessariamente primario, insieme con i punti presenti nel programma di SEL e Marcello Risi Sindaco.

martedì 10 maggio 2011

Non un minuto in più, SEL Nardò risponde a Piazza Pulita

Non ci lasceremo trascinare nell'arena politica voluta da Piazza Pulita/Azione Giovani per dare visibilità a personaggi in cerca di notorietà che dell'insulto e della denigrazione politica dell'avversario ne hanno fatto il punto principale del loro programma. Che la coerenza non appartenga a costoro basta ricordare le camaleontiche trasformazioni di un gruppo Azione Giovani, ma anche Fli, generazione italia ora Piazza Pulita.


Nel 2008 sostegno al PDL premier Berlusconi...



Nel 2009 provinciali, candidatura espressa nella Puglia prima di tutto di Fitto

Nel 2010 regionali, sostegno al candidato Aloisi , non eletto,PDL e Rocco Palese Presidente

Abbiamo la memoria lunga per ricordare la partecipazione in massa al Congresso di Nuovocorso con tanto di filmati e foto.

Tutte esperienze politiche finite con il lancio degli stracci.

La critica all'ultima amministrazione Vaglio, con manifesti multicolori, si traduce nel sostegno ai due vicesindaco di quella giunta, uno, per 2 anni su 3, come candidato sindaco e l'altro, per la restante parte, come aspirante assessore.

Prendiamo atto della indisponibilità di accettare la proposta di una manifestazione comune contro il caro rifiuti, senza bandiere, per l'evidente tentativo di darsi una visibilità elettorale piuttosto che la tutela dell'utente. A tal proposito, vorremmo ricordare che l'unico rappresentante neritino nell'amministrazione dell'ATO, il luogo idoneo per porre il tema del caro-rifiuti, è un ex assessore, che sostiene, con una propria lista civica, la vostra coalizione.

I paladini della salvaguardia dell'ospedale dimenticano, volutamente, che il piano di rientro sanitario è stato imposto dal governo Berlusconi, da AG votato, sotto la minaccia di revoca dei fondi alla Regione Puglia per 500 milioni di euro. Le stesse proteste si verificano, infatti, in altre regioni come il Lazio, la Campania e la Calabria tutte governate dal centro destra. L'ex Assessore regionale alla sanità, defenestrato da Vendola, ora Senatore PD (del simbolo come direbbe la Giannuzzi), le cui responsabilità penali saranno giudicate dalla magistratura, ma con forti responsabilità politiche, è uno dei maggiori sponsor del cosidetto Polo Neretino. Non in una delle migliaia di intercettazioni risultano parole spese a difesa del nostro ospedale. Per ultimo troviamo singolare l'attacco verso uno dei nostri candidati, per aver leso la maestà delle competenze giuridiche in forza alla vostra lista. Il "tizio " è uno dei maggiori esperti della" Green Economy" che il nostro territorio possa esprimere come riconosciuto da aziende di livello internazionale. Agli aspiranti avvocati, esperti in ricorsi per le multe stradali, auguriamo una carriera che sia il più vicino possibile alla sua.

Non spenderemo un minuto in più del nostro tempo a rispondere a logorroici comunicati, privi di proposte politiche, utili forse a conquistare uno spazio sui media locali, ma totalmete inutili a risolvere e a progettare i problemi e il fututo della nostra comunità.



Sinistra Ecologia Libertà Nardò

Antonio Pagliula candidato indipendente lista SEL amministrative Nardò

E' stato molto doloroso per me sceglere di sostenere la candidatura a Sindaco della città di Marcello Risi : mi è costato un partito e la probabile rottura dei rapporti con persone che ritengo, nonostante tutto, speciali. E' il prezzo di una scelta della quale non mi pento e che, per una sinistra degna di questo nome, non si poteva più rimandare: essere disposti ad accettare una sfida vera, da vincere a muso duro e a viso aperto; una sinistra che esce dall' angolo e
propone prassi e metodi di buona politica per il miglioramento della vita ditutte e tutti.

Ringrazio per questo tutti i Compagni/e del SEL di Nardò, che mi hanno accolto come indipendente nella loro lista e con i quali condivido il progetto di una Città aperta, solidale, di respiro europeo e sprovincializzata.

L'impegno che mi assumo, in caso di elezione, lo riassumo in questo breve programma personale:

- riduzioni (15 20%)di tutte le indennità elettive e nominali;

- conseguente creazione di un fondo di solidarietà cittadino gestito SOLO dal
Sindaco, da utilizzare per le emergenze socio-familiari del territorio;

- adeguamento dei servizi scolastici alle necessità delle famiglie e degli
studenti (assurdo avere una mensa scolastica per la scuola dell' infanzia che
inizia l'attività in dicembre e la conclude a fine aprile, assurdo non avere un
mezzo comunale attrezzato di base mobile per il trasporto di ragazzi disabili)
a cominciare dall' istituzione, già dal prossimo anno scolastico, di un ciclo
in via sperimentale di scuola primaria a tempo pieno;

- individuazione e collaborazione con il volontariato "produttivo" laico e
cattolico nell'ambito delle violenze familiari, le tossicodipendenze, il
disagio giovanile;

- incentivare la filiera agricola territoriale, concedendo l'uso gratuito di
terreni a famiglie, associazioni di consumatori e pensionati per la pratica
degli orti sociali e la realizzazione di una vera e propria "didattica"
agricola.

Mi occupo professionalmente di Programmi Comunitari, lavorando all' attuazione
dei PSL (piani di sviluppo locali) con alcuni GAL (Gruppi azione locali)
regionali. Ho collaborato, in particolare con il GAL Terra d'Arneo, di cui il
Comune di Nardò è principale partner istituzionale. I fondi comunitari
rappresenteranno una risorsa imprescindibile per l'attività di tutti i Comuni
d'Italia, sotto tutti gli aspetti (dall'economia alla riqualificazione urbana,
passando per le questioni sociali) e quindi anche per la città di Nardò: sarei
onorato di contribuire al progresso della mia Comunità mettendo a disposizione
la mia modesta competenza.

Ho per Marcello affetto e stima, condivido con lui le radici di una formazione
politica iniziata per entrambi 15enni, quando si era iscritti di una gloriosa
FGCI, quella di Marco Fumagalli; ma non è solo questo, ovviamente, il motivo
per il quale ho deciso di impegnarmi al suo fianco. Il motivo politico per il
quale mi auguro che Marcello diventi Sindaco di Nardò è la sua capacità di
essere sintesi e tramite di diverse sensibilità; ha, inoltre, chiarito da
subito, la sua volontà di sbattere la porta in faccia agli speculatori del
territorio e ai potentati monopolisti della Città: l'ho apprezzato molto per
questo.

Coraggio e forza a tutti noi: abolire l'indifferenza deve essere l'obiettivo
finale del nostro impegno; se ci proviamo con forza e convinzione, un po' di
percorso verso la Città della partecipazione e della solidarietà, l'abbiamo già
fatto.

lunedì 9 maggio 2011

Paola Maritati candidata lista SEL amministrarive Nardò

Sono Paola Maritati,laureata in Scenografia teatrale presso l'Accademia di Belle arti di Lecce ho 26 anni e ho scelto di candidarmi alle prossime amministrative con Sinistra Ecologia e Libertà perchè e il mio partito, come è il partito delle donne con semplici sogni ,ma urgenti e che parlano di vita,
come è il partito degli uomini, quelli onesti, umili, di passione, di spirito e di azione ( come tutti i miei compagni), e il partito delle minoranze rese mute dalla burocrazia e dall'indifferenza e che in noi trovano un'pò di voce, è il partito dei pansionati tenaci e testardi ricchi di storia e tradizione.
Il mio è il partito della comunicazione, delle idee libere,
il mio parito è come vorrei il mio mondo.

Mi è stato chiesto il perchè della mia candidatura, posso solo rispondere con
un'altra domanda: perchè non avrei dovuto?

Amo la mia città,penso a quello che potrebbe dare a livello artistico e
culturale la valorizzazione del nostro centro storico, penso ai giovani, alla
possibilità Mai avuta di spazi pubblici a loro disposizione che potrebbero
generare cultura confronto crescita personale e professionale, penso a tutti i
disabili di nardò che non hanno la possibilità di essere assistiti
adeguatamente solo perchè abitano nei Pagani! penso al degrado in cui vivono
molte famiglie "invisibili" aiutate molto spesso solo da carità cristiana....

Quindi perchè non avrei dovuto! ho molto da dare, molti sogni per la mia città
da realizzare!

voglio lasciarvi con dei versi di Neruda, perchè la poesia trova spazio solo
nella VERA POLItica:

Patria mia: voglio cambiare d'ombra.

Patria mia: voglio mutre di rosa.

Voglio allacciare il braccio alla tua esile vita

e sedermi sulle tue pietre calcinate dal mare,

per fermare il grano e osservarlo all'interno.

Io sceglierò la sottile flora del nitrato,

filerò lo stame glaciale della campana,

e guardando alla tua illustre e solitaria spuma

un ramo litorale tesserò alla tua bellezza

Buona strada compagni!

Vicenzo Candido Renna candidato lista SEL Amministrative Nardò

se dovessi essere un futuro consigliere comunale di Nardò penserò:

In primis sarà opportuno affrontare la questione occupazione.
Per questo serve una svolta culturale, che richiede tempi lunghi, ma necessaria per produrre risultati concreti e stabili. Istruzione, conoscenza, nuove tecnologie sono alla base di questa svolta. Limitarsi, come è avvenuto fino adesso, a “muovere (drogare) il mercato edilizio per dare risposte all’economia locale e per creare lavoro”, vuol dire non aver capito nulla.

Per creare subito occupazione, serve invece ascoltare le aziende e le organizzazioni imprenditoriali e sindacali del nostro territorio, creare relazioni tra le aziende strutturate ed il sistema finanziario locale, improntare economie di scala nelle organizzazioni, promuovere e sostenere l’imprenditoria giovanile e soprattutto la green economy e politiche di risparmio energetico.

A contorno di tutto ciò, pesa fortemente un bilancio comunale allucinante,
frutto di una grande attitudine da parte delle passati amministrazioni a
spendere senza controllo e senza una rigorosa programmazione finanziaria.

Sarà quindi fondamentale, una volta fatta una fotografia sullo stato dei
conti, adottare dei meccanismi virtuosi di risanamento finanziario con un
sostanziale risparmio sulla spesa e soprattutto con la canalizzazione dei nuovi
flussi rivenienti dall’applicazione dell’ICI sui terreni agricoli che hanno
subito il cambio di destinazione d’uso per la realizzazione di impianti
industriali ed impianti fotovoltaici.

Servirà anche in questo campo un grande impegno e nuove competenze per
recuperare le risorse economiche necessarie a sostenere i servizi ai cittadini
e gli investimenti, senza per questo svendere il territorio. Per questa
finalità metterò a disposizione la mia esperienza maturata nell’assistenza
giuridica ad interventi infrastrutturali pubblici con il sistema del “project
financing” per cercare di completare le opere incompiute e realizzare opere di
interesse generale che potranno rappresentare il volano per lo sviluppo delle
attività imprenditoriali nella nostra città.

È su questa nuova frontiera della politica che intendiamo confrontarci con i
nostri alleati e gli schieramenti politici concorrenti, misurare la qualità di
un’amministrazione, non tanto e solo in termini quantitativi, e cioè nel numero
di “proposte” (promesse) elettorali rispettate, ma anche e soprattutto nell’
esplicitazione degli obiettivi qualitativi, per il raggiungimento dei quali
dovranno essere valutate efficienza (sostenibilità economica) ed efficacia
(benessere conseguente).

Ci prepariamo a cogliere le nuove sfide partendo dalle vocazioni della città,
del suo territorio, dei suoi luoghi, della sua cultura. Riteniamo necessario
investire sulle risorse esistenti spesso dimenticate o attenzionate
strumentalmente (il Parco di Porto Selvaggio, il Centro Storico, le coste, le
cave ecc.), perché diventino opportunità di politiche urbanistiche, politiche
del lavoro, politiche culturali e sociali, ed occasione di eccellenza.

Ma la nostra sfida più importante è quella rivolta verso i giovani e le nuove
generazioni, non solo e tanto nelle logiche dell’intrattenimento, ma
soprattutto del lavoro, della formazione e della socialità. Intendiamo farlo
attraverso un grande “PATTO GENERAZIONALE”, per una città capace di mettere
insieme le nuove generazioni con quelle adulte, queste ultime consapevoli del
fondamentale ruolo che possono giocare per dare impulso alla valorizzazione dei
loro figli e dei nipoti, che saranno presto gli adulti di domani, quindi il
futuro.

Sono questi solo alcuni dei temi condivisi con il nostro candidato Sindaco
Marcello Risi che saprà governare i processi di cambiamento di questa nostra
grande e bella città.

Vincenzo Renna

venerdì 6 maggio 2011

Anna Rita Colopi candidata lista SEL amministrative Nardò

55 anni. Laureata.
Giovanissima mi trasferisco a Torino dove lavoro per circa 2 anni , in nero,
in una ditta privata. Nel frattempo partecipo a vari concorsi.
Nel 1981, con mio marito, decidiamo di andare a vivere e lavorare in campagna affittando una cascina nelle Langhe piemontesi. Qui impariamo a lavorare la terra e ad allevare animali, vivendo l'agricoltura nel rispetto dell'ambiente.
In seguito ferroviera a Torino, vigile urbano a Nardò e infine funzionaria
INPS.

I miei ambiti di interesse li racconta la mia vita : ambiente, agricoltura, sociale.

Donna di sinistra, da sempre, dopo la scissione del PCI, aderisco a
Rifondazione ed ora con Vendola in SEL.

Quindi SEL non come scelta , ma come naturale evoluzione di un processo di costruzione ancora in atto.

Progetto ambizioso quello di Vendola, ma l'unico possibile per chi crede in una Sinistra che non si avvita su se stessa, ma si apre, si confronta, si evolve e cresce.

Partecipo a queste consultazioni amministrative perchè voglio contribuire a portare in Consiglio Comunale la Sinistra di cui mi sento parte, perchè non voglio arrendermi a chi dice che non cambierà niente, perchè sono convinta che una Nardò migliore c'è e voglio dargli la forza di vincere.

LECCE - TRA L'INDIFFERENZA E LA GUERRA

CIRCOLO ANARCHICO LECCE

Sabato 7 maggio dalle ore 17.30 alle ore 21 presidio e mostra contro la guerra e in solidarietà ai compagni arrestati di Bologna Corte dei Cicala, via V.Emanuele Lecce

GIOVEDÌ 12 MAGGIO, ORE 17 PIANO SEMINTERRATO - ATENEO PROIEZIONE DEL DOCUMENTARIO “DELTA OIL’S DIRTY BUSINESS”, SULL’OPPOSIZIONE ALLO SFRUTTAMENTO DELLE MULTINAZIONALI PETROLIFERE; A SEGUIRE DISCUSSIONE SU GUERRA E REPRESSIONE.
MOSTRA SUI RAPPORTI ITALIA-LIBIA: COLONIALISMO PASSATO E PRESENTE DIFFUSIONE DI STAMPA E MATERIALE INFORMATIVO

TRA L'INDIFFERENZA E LA GUERRA
Oggi come ieri, le potenzialità omicide del terrorismo sono poca cosa rispetto a quelle dei poteri statali; […] nessuna organizzazione definita “terroristica” può competere con i governi, quando si tratta di sequestrare, torturare, far sparire persone.
H.M. Enzensberger

È solo di qualche settimana fa la notizia dell’ennesima strage compiuta nel Mediterraneo, al largo delle coste di Malta.
Oltre 250 esseri umani sono morti, andati a picco assieme al barcone su cui erano stipati. Non si è verificato un incidente, ma si è compiuta una vera e propria strage, deliberatamente, scegliendo di non farli entrare nelle “proprie” acque nazionali e di non soccorrerli mentre morivano. E quando accade una cosa del genere bisogna risalire alle responsabilità, rintracciare mandanti ed esecutori. Non è difficile. Quella strage è il risultato finale di un vero e proprio atto terroristico perpetrato dagli Stati – non solo da quello maltese, su cui il governo italiano ha provato a far ricadere l’intera responsabilità.
Quella strage non è stata la prima e, purtroppo, non sarà l’ultima. Si calcola che dal 1988 siano stati oltre 16000 i morti attorno alle frontiere della Fortezza Europa. Genti in fuga da povertà, carestie, persecuzioni, guerre. Tutte condizioni create da governi ed economie – eccoli, mandanti ed esecutori delle stragi – in nome del profitto più alto ad ogni costo. Basta pensare alla guerra in Libia, una guerra a cui – ad un secolo esatto dal primo tentativo coloniale – partecipa anche l’Italia. Ma in realtà in questo secolo il colonialismo italiano in Libia non è mai terminato, e tra una guerra e l’altra si è imposto con la penetrazione economica di aziende italiane e con accordi bilaterali tra i governi italiano e libico. Imprese come Impregilo, Eni, Finmeccanica e Unicredit sono tra i principali sfruttatori delle popolazioni e delle risorse libiche, così come lo sono dei proletari italiani.
Alcuni hanno riconosciuto queste responsabilità – questo essere mandanti di stragi, questo essere terroristi – ed hanno deciso di non tacere. Hanno scelto di denunciare pubblicamente queste responsabilità e complicità nello sfruttamento e nelle stragi, di contrastarle e attaccarle, come unico mezzo di buon senso per non rendersi complici, come atto fattivo di solidarietà. Tra questi ci sono anche alcuni anarchici del circolo “Fuoriluogo” di Bologna, che proprio per essersi interposti tra l’indifferenza e la guerra, tra i mandanti e le stragi, sono stati oggetto di attenzione della Procura di Bologna, che ne ha arrestati cinque e sottoposto altri sette a minori restrizioni, oltre a sequestrare la loro sede, con l’accusa di associazione a delinquere.
Ma se opporsi alle guerre e ai governi che le compiono, se riconoscere le loro responsabilità terroristiche e quelle stragiste di colossi dello sfruttamento mondiale significa essere delinquenti, allora lo siamo anche noi. Se sono le leggi a perpetrare e riprodurre lo sfruttamento e la morte di milioni di disperati – al di qua e al di là del mare – allora è solo facendosi fuorilegge che ci si può sottrarre a questa responsabilità. Contrattaccare non può che essere un’ovvia conseguenza.

Anarchici
Via Massaglia, 62/b – Lecce peggio2008@yahoo.it

Le contraddizioni della politica e la voglia di sparare nel mucchio. Dalla protesta alla proposta. Di Vincenzo Renna

NARDO' - Sul "caro spazzatura" si è cercato da più parti ed in più modi di attribuire meriti e colpe strumentalmente e per un mero tornaconto di bottega. "Cosi fan tutti" e l'ultimo in ordine cronologico e certamente non per importanza è Pippi Mellone sul portale web Porta di Mare.

Il leader della lista piazza pulita, che non fosse altro per la denominazione stessa che caratterizza il suo movimento sembra più di altri titolato a discettare sulla materia ambientale non ha perso occasione per innestare una polemica con Sel e non solo...
Tuttavia, ad una lettura più attenta, la prefata nota si connota più che per la trattazione della questione ambientale e quindi della problematica che riguarda la città di Nardò, per l'invettiva ed il livore anche personale verso il leader di IO – SUD c.d. "compagno" Giuseppe Fracella, oltre che per la sinistra neretina e segnatamente per il partito di Sel.
Lungi da noi dall'assumere difese d'ufficio, verso chiunque, ma ci sembrano davvero stucchevoli le polemiche interne alla destra neretina rivenienti da processi e dinamiche evidentemente non chiuse e che lasciano strascichi nauseabondi e maleodoranti.
IO SUD, per quanto ci riguarda è un partito territoriale che ha accettato di condividere un programma un metodo di far politica ed una leadership di coalizione, quella di Marcello Risi, allo stesso modo di Sinistra Ecologia e Libertà; rimarcare esperienze e radici differenti rappresenta un esercizio sugestivo e ludico che siamo convinti poco interessa i cittadini di Nardò.
Da parte di molti e non solo dal Dott. Mellone, in questi giorni, si è cercato di sparare nel mucchio e soprattutto sul Presidente della Regione Puglia – Nichi Vendola – gioco anche questo molto di moda ultimamente e che rimane per l'appunto un gioco se non corroborato da supporti documentati.

Eppure, nel caso di specie, la possibilità di documentarsi per il leader di Piazza Pulita sarebbe stata agevole, attesa la presenza nella sua coalizione del Coordinatore di Noi x Nardò Mino Natalizio che partecipa all'ATO organo sovracomunale responsabile della raccolta trasporto e conferimento di rifiuti della nostra città.
Come SEL, i cittadini ci daranno atto, abbiamo ritenuto di non prendere parte alle polemiche di questi giorni e ai vari interventi che si sono susseguiti sui vari giornali web locali tra Natalizio e altri leader politici di tutte le coalizioni perchè la materia a nostro modo di vedere andrà affrontata con proposte concrete, tese a conseguire la riduzione della TIA e non a proseguire col metodo del tiro a segno finalizzato ad assegnare colpe e/o medaglie a chicchesia.
Pur ribadendo il desiderio di abdicare dalla difesa d'ufficio ci sia consentito di connotare in modo differente l'azione del nostro Leader Nazionale in materia ambientale.

In materia di rifiuti, Vendola dal 2005 dopo 13 anni di emergenza ha dato la priorità alla costruzione degli impianti, alla chiusura delle discariche e alla definizione giuridica e patrimoniale degli ATO, i quali, nonostante le resistenze dei comuni, avrebbero dovuto gestire autonomamente la raccolta differenziata.
Vendola, nelle politiche ambientali, ha preferito al pugno di ferro "una estenuante concertazione"abbandonando l'idea di andare a un conflitto con i comuni è il metodo partecipativo di SEL che corrobora le democrazie mature.
La Puglia "era nel 2005 al 5% di raccolta differenziata e senza impianti adeguati. Ora è arrivata al 16%, superando tutti i cicli opachi" legati anche alla bonifica dei siti inquinati. Una delle premesse indispensabili del primo mandato, per ogni tipo di politica dei rifiuti, è stata la fine della emergenza rifiuti, richiesta da Vendola nel 2007 e accordata dal Ministero dell'Ambiente:

Il Presidente della Regione Puglia "ha ritenuto fondamentale sgomberare il campo dall'istituto emergenziale del commissariamento, ritenendo la fabbrica delle emergenze un principio di deresponsabilizzazione diffusa, incompatibile con il governo di un ciclo complesso quale quello dei rifiuti".
Fondamentale, in secondo luogo, il modello di organizzazione del ciclo dei rifiuti. Per quanto riguarda l'incenerimento, fondamentale è stato il restyling dei tre impianti che da "tal quale" [il sacchetto della spazzatura di casa] sono passati, previo trattamento, a "cdr-q", ossia combustibile di qualità derivato da selezione meccanica, biostabilizzazione e produzione di combustibile. Inoltre, secondo quanto sostiene Vendola, si è teso al ridimensionamento volumetrico dei rifiuti conferiti negli inceneritori, in modo da dare loro il giusto peso "residuale". "Un impianto accettabile è quello di taglia piccola, tra i 10 e i 15 MW", mentre uno da 100 MW avrebbe determinato per i rifiuti della Puglia il passaggio "da problema ambientale a prospettiva di industria energetica fondata sui rifiuti".

In questo secondo mandato, l'amministrazione si sta concentrando alla realizzazione degli impianti di compostaggio attraverso i quali si potrà realizzare il passaggio dal 15 al 55% di raccolta differenziata. Previsti a corollario due provvedimenti decisivi. Il primo, un incentivo agli agricoltori per l'uso del compost prodotto. In secondo luogo, il trasferimento di risorse alle province di ingenti risorse per la raccolta differenziata. "La raccolta differenziata funziona se si sviluppa un'impresa del recupero e quindi si tratta non solo di fare educazione civica nei confronti dei cittadini, ma anche di stimolare le necessarie azioni che consentano la lievitazione di segmenti di buona economia del recupero. Questo è un problema di non facilissima soluzione!

Per quanto riguarda la situazione giuridica degli ATO, gli ambiti territoriali ottimali che sono responsabili a livello "sovra comunale" per la raccolta, il trasporto e il conferimento dei rifiuti, l'assessore Nicastro recentemente ha dichiarato che da alcune "anticipazioni romane" trapelate dal Governo, sarà previsto un termine di proroga per ciò che concerne la loro soppressione. Ma qualora non accadesse, lo stesso Nicastro ha assicurato un periodo di transizione verso un nuovo regime (ridimensionamento a sei ATO, quante sono le province), attraverso la nomina di commissari (uno per ciascun ATO) che dovranno definire "un quadro delle consistenze patrimoniali e finanziarie delle autorità soppresse" e, d'intesa con i sindaci, sovrintenderà alle procedure di definizione e approvazione del piano d'ambito.
Tra i fondi per la raccolta differenziata per il 2011, Nicastro ha fatto riferimento alla deliberazione di giunta regionale n. 2989 del 28 dicembre 2010, con la quale sono stati stanziati 23 milioni per i comuni non capoluogo e 15 milioni per i sei comuni capoluogo, con un impegno finanziario complessivo di 38 milioni di euro.

Per cui prima di sparare nel mucchio su una materia tanto spinosa sarebbe opportuno da parte di tutti documentarsi meglio allo scopo di esercitare il diritto di critica con argomenti fondati e di informare correttamente i cittadini.
Quanto alla manifestazione di protesta verso i rincari della TIA ci saremo anche noi di SEL, a condizione che tutti si lasci a casa le bandiere, perchè diversamente diventerebbe una parata e queste si, non appartengono al nostro vocabolario ed ai nostri costumi politici.
Mi sia consentito, in fine, rilanciare!
Dalla protesta sarebbe opportuno passare alla proposta, apriamo un tavolo di analisi e proposte alla città, aperto a tutti coloro che hanno qualcosa da dire sul tema, noi di SEL quando si tratta di costruire siamo sempre pronti... Vendola docet!
Vincenzo Renna – SEL - circolo nove aprile Nardò.

giovedì 5 maggio 2011

OMBRE

In relazione alla presentazione del libro di Carmelo Musumeci a Palazzo S.Macuto, Camera dei Deputati, vi proponiamo un articolo di FRANCESCA DE CAROLIS, Giornalista di Rai Radio 1

di Francesca De Carolis
Tornando, venerdì sera dalla presentazione del libro di Carmelo Musumeci, “Gli uomini ombra”. A Roma, in via del Seminario… Strana sensazione, e non sono stata la sola a provarla. Presentare il libro di qualcuno che non c’è. Un’ombra, appunto, ben custodita nel carcere di Spoleto. Ma ha aleggiato, quest’ombra continuamente evocata da tutti, su tutti noi, nella Sala del Refettorio della Camera dei Deputati, una grande stanza rivestita di libri, trafitta dal sole che entrava obliquo dalle finestre, nella trasparenza delle tende… Ed erano tutti, lì, a parlare soprattutto di un amico, con il quale ciascuno dei presenti ha almeno scambiato lettere. A parlare di lui, del suo libro e della pena dell’ergastolo. In un tempo, questo dell’oggi, in cui, come ci ha fatto notare Susanna Marietti, di Antigone, sembra che nessuno più voglia mettere in dubbio la costituzionalità della pena dell’ergastolo. Eppure, ci ha ricordato, un tempo queste cose si potevano ben dire… solo ieri, quando di questi dubbi aveva parlato “persino” Aldo Moro. Solo ieri, il nostro ieri, ma sembrano passati duemila anni, oggi che “non si può più usare la ragione” e solo si urla e si minaccia e si creano paure e spavento. Tutti lì, a parlare “solo” di un amico, reintegrato e migliore di tanta parte della società, dice Russo Spena, a cui piace soprattutto la sua (di Musumeci) sapienza narrativa, testimone della poesia “che si fa largo nella bulimia carceraria”, e chiede, e pretende un impegno per gli ospiti delle nostre galere etniche. Sì, ci avete mai pensato? Il nostro è uno Stato dove la povertà sta diventando, è diventata, reato in quanto tale, basta guardare i numeri e la geografia della popolazione carceraria del nostro bel paese. Un paese dove, l’abbiamo dimenticato? il reato di tortura non esiste… (…) Tutti lì, dunque, a parlare di carcere e di chi vi sta ben sigillato dentro con la condanna al “fine pena mai”. A parlarne nel tempio, ce lo fa notare Vauro, dell’impunità. Che è cosa ben beffarda. Surreale, persino, a pensarci bene. E chissà se un pò ne ride anche l’ombra che aleggia su di noi, quest’ombra che sappiamo quanto sia fatta di carne e sangue, come i suoi racconti sono lì a ben testimoniare. Bello il racconto di Vauro, che parla della lezione avuta dal figlio, che pure ha tessuto con Musumeci una corrispondenza fatta di lettere e disegni. Non ha mai chiesto suo figlio, ha detto Vauro, “Ma cosa ha fatto?”. Perché insomma, quel Musumeci che invia disegni e scrive così bei racconti, è stato condannato ad una pena grave come quella dell’ergastolo. E mi ha fatto sentire a casa sapere di questo bambino, perché, sotto sotto quasi vergognandomi, neanch’io ho mai voluto sapere che cosa ha mai combinato questo Carmelo Musumeci, per essere in carcere. Atteggiamento molto poco “giornalistico”. Ma da ieri, non me ne vergogno più… Perché come ama ripetere Nadia, Nadia Bizzotto, della comunità Papa Giovanni XXIII, “l’uomo non è il suo errore”, e sempre più ne sono convinta anch’io. Di questo ergastolano, oggi, apprezziamo la fantasia, anche, e la fantasia, parola di Vauro, è la molla dell’umanità. Punta diritto al cuore Giuseppe Ferraro, docente di Filosofia, che ci ricorda che l’uomo è un animale che sogna, e se la ragione non persegue il sogno, diventa un incubo. E ben racconta Musumeci, con le sue storie, come il carcere possa uccidere i sogni. Come sia, l’ergastolo, l’Assassino dei sogni. Il grado di civiltà di un paese, ricorda Ferrero, si misura dalle sue scuole e dalle sue carceri. I nostri, dice, sono errori di scrittura… Carmelo Musumeci, alla presentazione del suo libro non c’è, è un uomo ombra, come quelli di cui parla nei suoi racconti. E’ ben chiuso in carcere, per via di quello che ha fatto, anche se noi non vogliamo sapere cosa, ma non per questo, dice Nadia, ci sentiamo tutti più sicuri… Tutti noi, lì dentro, venerdì pomeriggio, legati, me ne sono resa conto andando via, da un lungo filo fatto di parole, corrispondenze, pensieri, che entrano ed escono dal carcere tessendo una rete, dove qualche volta, ancora, si spera possano rimbalzare i sogni…
“Gli uomini ombra” Carmelo Musumeci, ed. Gabrielli
Francesca De Carolis, giornalista Rai Radio 1
http://www.laltrariva.net/

mercoledì 4 maggio 2011

Lillino Romanello un artigiano con la passione della Politica e del Sociale

Care compagne e compagni, i Il 15 e 16 Maggio dovremo dare a Nardo’ un
amministrazione e un sindaco, come punto centrale di moralità nell’amministrare la cosa pubblica.
Ho accettato di candidarmi al Consiglio comunale con passionee entusiasmo, certo di far parte di un partito e di un gruppo con forti argomenti e ideali, che tingono questa coalizione di rosso (o di sinistra).

Aicompagni e amici che non conoscono vorrei fare un po’ crono-storia tra
ambiente, politica e volontariato nel 1981 nella FGCI , nel 1985 Legambiente Gallipoli, in quel periodo ricordo con piacere di aver fatto parte di gruppo che fece chiudere la distilleria a Gallipoli, nel 1986 nel P C I, poi passato nel PDS e fino al 2008 nei DS, dal 2009 nel movimento per la sinistra poi diventata S E L. Dal 2002 sono volontario di Emergency, antinuclearista dai
tempi della catena umana alla base di Sigonella in Sicilia nel 1984, tutto questo senza mai essere al centro dell’attenzione, facendo le cose per spirito di sacrificio e mettendomi a disposizione della comunità. Le mie idee da mettere in risalto sono: la riqualificazione della zona 167, con parchi, aree attrezzate per bambini, strutture sportive da mettere a disposizione dei ragazzi o alle associazioni sportive (avendo due figli so benissimo quanti sacrifici fanno tutti i genitori di Nardò per fargli fare sport). Un piano per la raccolta differenziata porta a porta, pensando che riciclando le materie (plastica, carta, vetro, alluminio) possano diventare una risorsa. Incentivare
il Centro Storico ad uno sviluppo artigianale e commerciale, un diverso utilizzo delle strutture pubbliche, come il Chiostro dei Carmelitani e la Vecchia Pretura, creare un piano spiagge per tutto il litorale neretino, con la riqualificazione di Santa Maria al Bagno e di S. Isidoro essendoci un urbanizzazione molto latente. Con l’augurio di poter incontrare il vostro consenso, di avere il vostro sostegno per costruire nei prossimi anni una Nardò efficiente, vicina alle donne, ai giovani, agli anziani e ai bambini.



Con amicizia Lillino Romanello.

martedì 3 maggio 2011

Angelo Cleopazzo candidato lista Sinistra Ecologia Libertà amministrative Nardò

Sono Cleopazzo Angelo nato a Nardò ventisette anni fa.

Ho studiato presso la facoltà di scienze politiche dell’ Università di Bologna
pur non conseguendo la laurea.

Tuttavia non ho mai smesso di studiare considerando la conoscenza come unalimento: “ il pane quotidiano “ .

Sarò candidato al consiglio comunale nelle prossime elezioni con la lista di
Sinistra ecologia e Libertà a sostegno della candidatura a sindaco di Marcello Risi.

Le motivazioni che mi spingono a fare questo passo sono tutte nella scelta di
vita che ebbi a fare due anni addietro:contro tutto e tutti,sacrificando
affetti ed opportunità personali scelsi di abbracciare la causa di tornare a
Nardò per costruire un partito di sinistra che sia plurale e non minoritario,
che si faccia garante della difesa strenua dei più deboli, degli sfruttati e
dei giovani.

Fondammo assieme a pochi altri compagni prima il “ Movimento per la Sinistra
“e poi Sinistra ecologia e Libertà seguendo tutto l’ iter nazionale fatto di
assemblee costituenti e fasi precongressuali, fino a giungere alla definizione
ultima di partito con il congresso fondativo.

Da sette che eravamo agli albori di questo viaggio ora i tesserati sono quasi
ottanta e la lista di SEL costituisce l ’ unica lista di sinistra presente in
queste consultazioni elettorali.

Mi ha spinto qui l' istinto della ribellione, le ingiustizie e la volgarità,lo
stato di abbandono a logiche perverse del mio paese natio, la determinazione e
la convinzione di proporre un’ alternativa che sia esempio di libertà e da
stimolo per i più piccoli. Ogni mio sforzo è visto nella giusta misura solo se
si considera che operare in politica significa, per me, dare la speranza ai
bambini e ai più giovani.

Convinto assertore del pensiero meridiano mi faccio promotore di un messaggio
di libertà che riguarda tutti i popoli del Sud.

Spero, infatti, che presto il Mediterraneo diventi il cuore di una nuova
stagione di solidarietà e convivenza fra i popoli.

Nardò è già oggi crocevia di migranti in cerca di un mondo migliore e
conoscere il loro passaggio è per me fomite di conquista e riscatto.

Essere per alcuni di loro un riferimento è un segno tangibile che occorre qui
ed ora un nuovo umanesimo.

Angelo Cleopazzo

lunedì 2 maggio 2011

ASSALTI FRONTALI - CATTIVI MAESTRI



ASSALTI FRONTALI - CATTIVI MAESTRI

Stesso cielo, stessa terra, stessa giungla
ma altra vita, altri occhi quando la sai lunga
sempre esami e spese, sempre pesi e corse
aprite casseforti, borse, fuori soldi e risorse
noi siamo geni, lo sappiamo, e diventiamo pazzi
guarda che occhi che capelli e quanti scazzi
pazzi perché vogliamo vincere questo è il fatto
e vivere anche senza un contratto
ricordi Rosarno? Quello sarà l destino
e una casetta di cartone nel campo vicino
il nemico è duro, è muro contro muro
quando cadde Palinuro, Enea prese il futuro
e noi cadiamo in tanti ma avanziamo in centomila
apprendimento e insegnamento insieme, serro le fila
mai a testa china, la comunità si raffina
e come va? Che facciamo stamattina?
la vedo bene oggi, mica stiamo moggi, moggi
facciamo un giro al centro e rimettete gli orologi
pare Bastogi quanta gente alle assemblee
dall'università al senato le migliori idee
lì è ressa, polizia al solto benmessa
pur sempre polizia, per definizione: gente fessa
premiamo sul portone in mezzo alle transenne
ci vogliono i bei gesti oltre che belle penne

E' stato bello? Avoija! E' stato bello? Avoija!
E lo rifamo? Avoija! Avoija!
Andate nelle scuole, formate i collettivi
organizzate la rivolta finché siete vivi
andate nelle scuole, andate nelle scuole
ne ammazzano più 10 penne che 10 pistole

sai dove è l'Akbazia? e dove è la Shriraz?
e perché il petrolio va su e giù e cos'è il solare e il gas?
chi lo sa? Dove sta? Meglio non saperlo
vogliono che lasci scuola e che ragioni come un merlo
il cervello non lo ama chi ha paura che reclama
ma noi siamo Einstein e anche Dalai Lama
e anche Che Guevara e niente ci separa
non c'è tetto alle iscrizioni né alle ambizioni di chi impara
così imparo arabo, cinese e portoghese
così va il mondo, gira il mondo e abbiamo ste pretese
se non c'è scambio non c'è conoscenza
e lo scambio lo vogliamo adesso e non abbiamo più pazienza
abbiamo sete di sapere, vogliamo bere
ce ne faremo un mestiere, perché sapere è potere
noi abbiamo scelto e non molliamo mai
la massa il massimo che sceglie è tra mediaset e sky

E' stato bello? Avoija! E' stato bello? Avoija!
E lo rifamo? Avoija! Avoija!
Andate nelle scuole, formate i collettivi
organizzate la rivolta finché siete vivi
andate nelle scuole, andate nelle scuole
ne ammazzano più 10 penne che 10 pistole

pubblica, laica e solidale
noi la vogliamo pubblica, laica e solidale
a questi gli andrà male, finché ci siamo noi la scuola
sarà sempre pubblica, laica e solidale
e io lo afferro il senso lo afferro pezzo a pezzo
e leva il crocefisso e il minuto di silenzio
finché ci siamo noi a questi gli andrà male
e la scuola sarà sempre ricca, laica e solidale

DALL'ALBUM PROFONDO ROSSO 2011

ROMA 1 MAGGIO - Violenza della polizia a San giovanni



Due poliziotti in borghese arrestano due giovani per uno spinello durante il concerto in piazza San Giovanni, violenza gratuita davanti a tutti giovani e bambini..

Torino 1 maggio. Il PD aggredisce lo spezzone contro la guerra

Il servizio d’ordine del PD ha tentato di fermare lo spezzone contro la guerra e il militarismo, promosso da Federazione Anarchica Torinese, Federazione Anarchica del Monferrato, Perla Nera, Zabriskie Point Novara, Collettivo Anarchico Studentesco Torinese. In piazza Vittorio, alla partenza del corteo, il servizio d’ordine degli squadristi democratici del PD ha assaltato il furgone d’apertura degli anarchici. Hanno frantumato il parabrezza e rubato le chiavi del mezzo. Quando gli antimilitaristi, dopo un lungo scontro con i democratici, sono riusciti a riprendersi le chiavi, le hanno trovate spezzate. Gli stalinisti poi, temendo di essere riconosciuti, hanno aggredito un manifestante che stava fotografando il corteo, spaccandogli a pugni la macchina fotografica.Nonostante la violenza incontrata, nonostante il furgone fuori uso, lo spezzone è partito lo stesso per terminare numeroso in piazza San Carlo. Diffusa la notizia dell’aggressione, lo spezzone del PD è stato duramente contestato, insultato e anche schiaffeggiato dai manifestanti. Poi l’azione intimidatoria e repressiva del PD è continuata fuori dal corteo. Un compagno di Alessandria infatti, tornando alla propria auto, si è ritrovato chiodi e viti intorno alle ruote. Questi sono i mezzi adoperati da un partito ora all’opposizione, ma poco tempo fa al potere, che ha sostenuto e finanziato guerre in Afganistan, Iraq e nella ex Jugoslavia. Metodi già utilizzati a Torino nel 1999, quando era presidente del consiglio Massimo D’Alema, per reprimere il dissenso di chi si opponeva ai bombardamenti. Oggi, 1 maggio 2011, non potendo disporre delle truppe dello Stato, hanno assoldato picchiatori prezzolati in divisa rossa e bianca. Dopo questa giornata, resta solo la miseria politica e morale di chi ha il coraggio di scendere in strada il 1 maggio, quando tutto l’anno difende i profitti dei padroni e le guerre degli stati.

Federazione Anarchica Torinese - FAI, Federazione Anarchica del Monferrato - FAI, laboratorio anarchico Perla Nera di Alessandria, circolo Zabriskie Point Novara, Collettivo Anarchico Studentesco Torinese

da Indymedia