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mercoledì 19 agosto 2009

Dodicesimo uomo in campo!!! (le foto)

Grande festa per la presentazione del Toro granata!


Sono arrivati dopo oltre un’ora di attesa a bordo del pullman della squadra i nuovi e i “vecchi” idoli di casa granata e sono stati accolti dal pubblico delle grandi occasioni.
Proprio così, ve ne renderete conto guardando le immagini ieri non sembrava la presentazione della ASD Nardò Calcio, squadra che milita ahimè in eccellenza, bensì sembrava una festa promozione per la serie b.
L’unica certezza per ora è proprio questa: si giocherà in 12! Nessuno, dal presidente ai giocatori, si è potuto nascondere: con un pubblico così bisogna vincere, riconquistare la serie dilettantistica per poi puntare più in alto.
LE FOTO

















video nuovo inno granata

Avvocati di tutto il mondo unitevi!!

Iniziativa Beppe Grillo's Blog - Lo Scudo della Rete
Come si fa a imbavagliare la verità?

Ci sono tre strade per imbavagliare la Rete, tre strade.
La prima è coi tentativi, ad agosto: 14, 18, 16 agosto. Emendamenti, sub-emendamento dell’emendamento. Modificare la legge sull’editoria, come hanno fatto questi squallidi di Levi, la Carlucci, D’Alia. Mi ricordo Gentiloni che diceva: ”Non me ne sono accorto, perché stavo giocando a tennis con Ermete”. Ministri che non si accorgono di queste cose. La Rete se ne accorse e bloccammo, assieme a tutti i blogger, queste iniziative.
Oppure si può fare in altro modo. Mettendo la Rete in condizione di non operare. Come nel Quarto Mondo. 3000 comuni non hanno l’ADSL, per fare il WiFi devi gridare a voce, c’è più velocità e più Rete in un’isola qualsiasi dell’Oceano Indiano che non in Sardegna. Quindi siamo già nel Quarto Mondo quanto a comunicazione.
Oppure l’altra cosa è la diffamazione.Scrivi una cosa e sbagli un articolo, una virgola, metti tra virgolette una frase malmessa, ecco che scatta la diffamazione con milioni di danni. Questa è intimidazione: colpirne uno per colpirne cento. Scatta la querela. Questa famosa querela. Querela fatta dai ricchi verso chi non se lo può permettere. I politici, le persone con certi mezzi possono farla; chi la subisce generalmente ha dei problemi, qualche problema finanziario.
C’è il rischio oggi che un camorrista, stando agli arresti domiciliari, ma con un bravo avvocato, possa mandare in galera Saviano. È una cosa incredibile.
Fai una causa civile e chiedi dei soldi. Mi fai una querela per un milioni di euro. Bene, se la perdi mi paghi un milione di euro. Si deve rischiare. Non si possono usare le querele così, a scopo intimidatorio.
Ecco perché ho deciso di difendere i blogger. Non perché sono un altruista o un benefattore dell’umanità. Perché la Rete è un sistema che si può auto proteggere. Come? Possiamo benissimo autoproteggerci. Abbiamo lanciato questa forma di lotta di difesa che si chiama “Lo Scudo della Rete”, dove stiamo cercando i più bravi avvocati, quelli coi contro-coglioni, che siano un po’ motivati da certe cose e che possano dare un contributo a chi viene querelato nella Rete per qualche frase, qualche virgola o virgolette.
L’iniziativa si chiama “Scudo della Rete” e fornirà l’elenco di tutti gli avvocati che saranno disponibili sia a difendere, sia a prevenire la querela mediante delle informazioni corrette.
Vedete, io ho una certa esperienza sulla querela e ho degli avvocati ferratissimi, meravigliosi. Adesso sono sei mesi che non mi querela nessuno e ci sono i miei avvocati che mi chiamano e mi dicono: ”E allora Grillo, che vogliamo fare? Non si può lavorare così!”. Bene. I miei avvocati, che sono persone abituate a questo genere di esperienza, saranno a disposizione della Rete.
Noi non molleremo mai, e voi – parlo ai blogger e alla gente che frequenta la Rete – non dovete mollare assolutamente. Perché se mollate vi querelo tutti!
Arrivederci.

Ps: gli avvocati che vogliono contattarmi per l'iniziativa possono inviare una segnalazione al blog.

Altri due mesi? ...e scoppia la rivolta al Cie di Bari.

È da poco passata la mezzanotte di Ferragosto quando all´interno del Cie (il Centro identificazione ed espulsione) di Bari esplode l´ennesima rivolta.
Una cinquantina di extracomunitari, tutti di nazionalità tunisina e marocchina, ha divelto i tubi del bagno, scardinato i letti dal pavimento, facendone spranghe di ferro con cui ha distrutto tutto quello che si poteva mandare in pezzi. Mandato per aria gli infissi, devastato una ventina di rubinetti e una quarantina di materassi all´interno di due moduli, per poi scagliarsi come una furia verso i tetti e i muri perimetrali nel tentativo di fuggire da quel Centro dove la permanenza si era rivelata più lunga del previsto.

Sarebbe stata, infatti, la notizia che dopo esserci rimasti già due mesi avrebbero dovuto attenderne altri due, come previsto dal nuovo decreto sulla sicurezza, a provocare la rabbia degli extracomunitari ospiti del Cie. Dei 50 che avrebbero provocato la sommossa, sarebbero stati una ventina i più facinorosi, gli stessi che di recente sarebbero stati portati a Bari dopo essere rimasti altro tempo nel centro di Milano. Di questi, solo due sono stati inquadrati chiaramente dalle telecamere di sorveglianza a circuito chiuso e per questo identificati: un tunisino di 25 anni e un marocchino di 30 sono stati così arrestati dalla polizia con le accuse di devastazione e saccheggio.

I due sono stati fermati nella giornata di lunedì, quando gli animi si erano ormai calmati ed è stato possibile fare un bilancio dei gravi danni, ammontanti a decina decine di migliaia di euro. I disordini sono durati infatti cinque ore e sono terminati all´alba di lunedì, lasciandosi dietro una scia di rovine. Nella rivolta, per fortuna, nessuno del personale (composto da militari dell´esercito e poliziotti) è rimasto ferito, al contrario di quanto avvenuto in altri episodi simili in passato.


Solo una settimana fa, era scattato l´allarme sulla capienza, ormai esaurita del Centro di viale Europa dove, secondo i numeri della Prefettura, erano ospiti già duecento extracomunitari contro i 196, come quota massima prevista. Eppure proprio Bari era stata scelta come destinazione per ospitare i primi sette stranieri irregolari denunciati per clandestinità a Firenze. Il trasferimento è poi saltato per l´assenza dell´alloggio alla scorta, ma il problema rimane. Il centro del quartiere San Paolo, insieme a quello dei richiedenti asilo politico di Bari Palese, è stato spesso oggetto di proteste e polemiche.

Anche per questo il servizio di sorveglianza nelle due strutture è stato potenziato e i soldati di stanza, nell´ambito dell´operazione "Strade sicure", sono saliti da 115 a 180. Numerose sono state le iniziative messe in atto nei mesi scorsi dalle associazioni impegnate per la chiusura dei centri di detenzione, per sensibilizzare l´intera cittadinanza barese, con volantinaggi sugli autobus e sit-in in piazza, allarmi lanciati sui siti Internet e sui blog.

Congresso Pd, la guerra dei sondaggi.

La guerra dei sondaggi: Franceschini, dagli inizi di agosto, tiene nel cassetto una ricerca commissionata all'Ispos di Nando Pagnoncelli che ribalta i risultati del pronostico dell'Ipr. Altro che 20 punti di vantaggio per Bersani. Il segretario, a due mesi dalle primarie del 25 ottobre, è in testa di 10 punti e sfonda nei territori dello sfidante. La guerra delle parole: Franceschini ha atteso di vedere lo slogan dell'avversario ("un senso a questa storia") e ha deciso di giocare di contropiede. Nel "titolo" della sua campagna ci sarà un riferimento al "futuro" in contrapposizione alla "storia" di Bersani (e di Vasco Rossi...). Nuovo contro vecchio, in poche parole. La guerra della simbologia: Franceschini sfida Massimo D'Alema, grande sponsor di Bersani, nella tana del lupo, a Gallipoli. In Salento, dopo il debutto alla festa democratica di Genova lunedì, farà una delle sue prime tappe dopo le vacanze mercoledì 26 invitato dall'ex fedelissimo dalemiano Flavio Fasano (l'ex ministro è stato anche suo testimone di nozze), oggi capo della mozione del segretario in Puglia.

Il congresso del Partito democratico sta per entrare nel vivo e le promesse di fair play rischiano di andare a farsi benedire. Per esempio, la lettura del sondaggio di Pagnoncelli che si fa nello staff di Franceschini è molto maliziosa. Di più: tendenziosa. Il segretario avrebbe dieci punti complessivi di vantaggio su Bersani nelle primarie del 25 ottobre. E il suo successo verrebbe costruito proprio nelle regioni che per storia e competenze (le piccole e medie imprese, l'artigianato) dovrebbero invece favorire lo sfidante. In Piemonte, Liguria, Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia Franceschini è largamente in testa. Lo sarebbe, e qui il dato va sicuramente verificato, persino in Emilia Romagna, l'orticello di casa bersaniano, roccaforte del dalemismo, con il governatore Vasco Errani schierato ventre a terra dalla parte dell'uomo delle liberalizzazioni. Franceschini ha un largo vantaggio nelle grandi città, cioè dove si forma il voto di opinione. È in difficoltà invece nel Sud, al massimo regge un testa a testa ma in molti casi si ferma sotto la quota di Bersani. Come dire: nelle aree dominate dai signori delle tessere, Bersani corre in discesa.

Ma Franceschini non si ferma qui. Ha già commissionato un nuovo sondaggio per il 15 settembre, quando sarà finita la sarabanda delle feste di partito, dei convegni post vacanzieri e dei dibattiti in riva al mare. E un nuovo pronostico Pagnoncelli dovrà sfornarlo tra il 5 e il 10 ottobre, alla vigilia del congresso quando la sfida interna, quella del voto degli iscritti, sarà già decisa. Mancheranno però ancora due settimane prima del bagno popolare delle primarie, il verdetto definitivo. Il sondaggio dice anche che potenzialmente Franceschini è più forte nell'elettorato di centrosinistra, Pd a parte. Mentre Bersani gode di un maggiore apprezzamento tra i cittadini del centrodestra. Questa sottolineatura a occhio e croce è un'altra stoccata. Ma lo stesso studio conferma il pronostico sugli iscritti: quella partita molto probabilmente la vincerà lo sfidante.

Ai sostenitori di Franceschini non è piaciuto il mancato invito al Meeting di Cl, dove invece sarà protagonista Pierluigi Bersani. Franceschini comunque rilancia sul fronte cattolico annunciando la sua partecipazione all'assemblea delle Acli. Ma è Di Pietro a scaldare gli animi tra i duellanti. Bersani liquida l'Italia dei Valori come fenomeno passeggero. "Se costruiamo un'alternativa credibile al governo, tanti torneranno con noi e non soffriremo più il fenomeno Di Pietro". Capitolo chiuso, perciò, l'alleanza del 2008. Franceschini risponde telegraficamente su Twitter: "Il nostro avversario è Berlusconi, non Di Pietro".

Contro la fuga di cervelli In Puglia il progetto con clausola di ritorno

«Ritorno al futuro» è la speranza di poter valorizzare il territorio grazie a risorse e ingegno locali. Il titolo del celebre film degli anni ‘80 denomina anche il progetto della Regione Puglia mirato a limitare la cosiddetta fuga di cervelli, un fenomeno odioso che negli ultimi lustri ha assunto dimensioni sempre più corpose. Un trend da bloccare per evitare il rischio di rallentamento della crescita produttiva, economica e sociale della regione. Sono ben 40 i milioni di euro stanziati dall’ente regionale per offrire un’oppor tunità, in Italia o all’estero, ai giovani laureati pugliesi di arricchire le proprie conoscenze, migliorare il proprio bagaglio culturale, accrescere la propria professionalità. In cambio viene chiesto loro di non recidere il cordone ombelicale con le proprie origini: onorare un patto attraverso il cosiddetto Contratto etico giovanile. In pratica quanto acquisito presso le migliori università del mondo deve poi essere messo a disposizione della propria terra. Al momento sono ben 1.700 ad aver usufruito di una borsa di studio in discipline umanistiche, economiche- giuridiche e scientifiche per un esborso di poco superiore a 22 milioni

L’assessore regionale Michele Losappio approdato alle deleghe al Lavoro e alla Formazione professionale (dopo essere stato per 4 anni alla ripartizione Ambiente) in virtù del rimpasto estivo voluto dal presidente Vendola, crede fermamente nel progetto avviato dal suo precess ore.
«Il progetto - spiega - utilizza i fondi strutturali europei (Fse) che vengono affidati al settore della formazione professionale. Una parte di questi soldi, anziché essere indirizzata ai tradizionali enti storici viene destinata a specifiche borse di studio».

A chi sono riservate? Ai laureati che decidano di partecipare a master di qualità in Italia oppure all’estero. Grazie a questo progetto la Regione Puglia copre il costo di questi corsi di specializz azione.

Con una particolare clausola? Esatto. Chi usufruisce del finanziamento, al termine del master deve tornare in Puglia per mettere a disposizione del territorio le competenze acq uisite.

È un primo passo importante, ma serve anche qualcos’altro. Non è una garanzia. Né sarà sufficiente per evitare nuovi fenomeni di fuga, perché per far ciò è necessario legare la ricerca al mondo delle imprese. Solo in tal modo sarà possibile coniugare la crescita con la creazione di nuovi posti di lavoro. Ma se tutto ciò è difficile se legato solo al possesso di titoli e attestazioni. Penso ai brevetti, alle invenzioni e a tutto ciò che può modernizzare la regione.

Sotto questo aspetto, com’è il rapporto col mondo imprenditoriale? Le imprese preferiscono fare la ricerca in proprio, al loro interno, e lo fanno sfruttando i fondi messi a disposizione della Regione. Borse di studio e formazione interna da parte delle imprese sono importanti, perché tutto il mercato delle professioni che fa da cintura al mondo produttivo ha bisogno di nuovi innesti qualitativi. Lo ribadisco: la sinergia con le imprese è fondamentale.