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lunedì 7 marzo 2011

DAL 1997 AD OGGI POCO E' CAMBIATO - IMPRESSIONANTE ESPLOSIONE NOTTURNA DI FUMI E POLVERI DALL'ILVA DI TARANTO. 4 MARZO 2011



MI COMUNICANO: "A MEZZANOTTE RIPRISTINIAMO LA LINEA "D" DELL'AGGLOMERATO..." MI APPOSTO CON LA MIA TELECAMERA AD INFRAROSSI E FILMO UNA LUNGA ED IMPRESSIONANTE ESPLOSIONE DI FUMI e DI POLVERI DALL'ILVA DI TARANTO. (fabio matacchiera)



Ore 22,02,del 7 ottobre 2010, operai dell' Ilva mi telefonano e mi riferiscono: "STIAMO ANDANDO A RUOTA LIBERA... non puoi immaginare cosa sta accadendo! ". Filmo tutto con un magone in gola e con tanta rabbia. Questa volta non consegnerò questo video spontaneamente alla Magistratura poichè tutte le denunce fino adesso inoltrate non sono servite a nulla. Qui a Taranto, nemmeno le istituzione hanno pietà dei bambini... Aiutateci ad uscire da questo inferno. (fabio matacchiera).



VIDEO-SHOCK N.3 - TONNELLATE DI FANGHI VELENOSI, SCARICATI PER DECENNI, ANCORA OGG,I RICOPRONO I FONDALI MARINI DI TARANTO. LEGGERE NOTA. (clickare su "ulteriori informazioni" per dati e dettagli molto importanti).
Il gruppo speciale dell'associazione CARETTA CARETTA, guidato da Fabio Matacchiera e costituito, nella circostanza del video, dagli associati più coraggiosi ed intraprendenti, effettuò , negli anni dal 1992 al 1997, numerosissimi appostamenti, durante la notte, presso i canali Ilva di Taranto. In quei luoghi furono raccolte innumerevoli prove video, fotografiche e campioni di sostanze sulle quali furono effettuate analisi di laboratorio. La documentazione probatoria fu consegnata alla Procura della Repubblica di Taranto, unitamente agli esposti. In quegli anni furono effettuati appostamenti anche durante le notti di Natale, Santo Stefano e Capodanno, in considerazione del fatto che in quelle date si presumevano maggiori e fuori controllo gli sversamenti in mare di sostanze pericolose. All'epoca dei fatti descritti, la ASL di Taranto ed il suo dirigente del settore chimico, fisico e microbiotossicologico rassicuravano l'opione pubblica del fatto che tutto era sotto controllo e che anche ed i dati analitici erano a norma, contrariamente a quanto l'associazione rilevava. Frequentissimi erano gli sversamenti di sostanze catramose ed oleose attraverso i canali di raffreddamento ILVA che confluivano in mare e si accumulavano sui fondali.
Il CNR di Taranto, parallelamente al lavoro dell'associazione, fornì dati ufficiali allarmanti (in possesso dello scrivente e disponibili su richiesta). Questi ultimi dimostrarono che in tutti i campioni di sedimento marino, prelevati davanti ai canali ilva, anche a distanza di alcuni km, elevata era la presenza degli IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI, come il FENANTRENE, l'ANTRACENE, il FLUORANTENE ed i micidiali BENZO(a)PIRENE E CRISENE (particolarmente cancerogeni e mutagenI). In più, la relazione del CNR così espose: " ... oltre al materiale in sospensione, i reflui ILVA contengono un pool di inquinanti tossici come AMMONIACA, CIANURI, FENOLI, OLI MINERALI E METALLI PESANTI" . Anche i risultati delle analisi chimiche commissionate dall'associazione Caretta Caretta al centro specializzato di SIDERNO (RC) "RICERCHE & ANALISI SERVICE" non furono molto confortanti, in quanto risultò che, oltre alla presenza di IPA (idrocarburi policiclici aromatici), vi erano elevate quantità di solventi organici non alogenati come il temutissimo BENZENE. Testualmente il referto, firmato dal chimico, dott. Giuseppe Tassone, classificò i campioni come "RIFIUTI SPECIALI TOSSICI E NOCIVI, DESTINATI AD IMPIANTI DI TRATTAMENTO E/O TERMODISTRUZIONE".
L'associazione guidata dallo scrivente, in seguito ad UNA INDAGINE PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI TARANTO scopriì CHE IL DIRIGENTE DELLA ASL/TA1, A CUI SPETTAVA IL COMPITO UFFICIALE DI ESPRIMERSI IN MATERIA AMBIENTALE, RISULTAVA ESSERE SOCIO DI MAGGIORANZA DI UNA DITTA CHE EFFETTUAVA LAVORI PRIVATAMENTE ALL'INTERNO DELL'ILVA CON FATTURATI DA CAPOGIRO. Il dirigente fu denunciato dal sottoscritto PER PRESUNTA INCOMPATIBILITA' DEI RUOLI (QUELLO ISTITUZIONALE E QUELLO PRIVATO IN AFFARI CON L'ILVA STESSA ), quest'ultimo morì nel 2004 per male incurabile (2004). Fabio Matacchiera ringrazia con grande affetto ed ammirazione tutti i soci di CARETTA CARETTA che (negli anni dal 1991 al 1998) con il loro coraggioso apporto hanno reso incisiva lazione dell'associazione nel settore ambientale a Taranto. Caretta caretta ha rappresentato un punto di riferimento per coloro che amano il territorio jonico. A causa dei rischi, delle minacce subite e di un paio di gravi attentati subiti, l'associazione dovette interrompere il suo lavoro nel 1998.
Con la speranza che tutti i sacrifici fatti non siano stati vani e che possano contribuire a sensibilizzare le coscienze dei tarantini, al fine di cambiare le sorti di questa sfortunata città, Fabio Matacchiera rende disponibili i video ed eventualmente ogni prova documentale. LE ANALISI CHIMICHE POSSONO ESSERE RICHIESTE a: fabio@studiomatacchiera.it