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lunedì 27 dicembre 2010

L’anno che verrà

.....almanacco irriverente e satirico. Chi si offende, non è democratico…

Gennaio

Il Pd si allea con l’Udc proprio nel preciso momento in cui l’Udc si allea con il Pdl, secondo il modulo detto della Fiera dell’Est. Il segretario conferma che la strategia è giusta e dopo il Nuovo Ulivo lancia la Nuova Alleanza Nazionale per iniziare nel migliore dei modi il Nuovo Anno. I risultati si vedono immediatamente: Vendola è al 12% dei sondaggi, grazie a una nuova narrazione che possa dare voce agli ultimi contro i re, i tiranni e i dirigenti del Pd. Secondo un dispaccio reso noto da WikiLeaks, Fini è già rimasto senza parlamentari ed è costretto a fare l’autostop perché gli hanno tolto pure la macchina. Scilipoti è presidente della Camera (no, dai, questa non è vera). Il premier annuncia la soluzione del problema dei rifiuti di Napoli per il mese successivo...


Gennaio

Il Pd si allea con l’Udc proprio nel preciso momento in cui l’Udc si allea con il Pdl, secondo il modulo detto della Fiera dell’Est. Il segretario conferma che la strategia è giusta e dopo il Nuovo Ulivo lancia la Nuova Alleanza Nazionale per iniziare nel migliore dei modi il Nuovo Anno. I risultati si vedono immediatamente: Vendola è al 12% dei sondaggi, grazie a una nuova narrazione che possa dare voce agli ultimi contro i re, i tiranni e i dirigenti del Pd. Secondo un dispaccio reso noto da WikiLeaks, Fini è già rimasto senza parlamentari ed è costretto a fare l’autostop perché gli hanno tolto pure la macchina. Scilipoti è presidente della Camera (no, dai, questa non è vera). Il premier annuncia la soluzione del problema dei rifiuti di Napoli per il mese successivo.

Febbraio

Terminati i lavori sulla Salerno-Reggio Calabria. Scusate, era il febbraio 2030, c’è stata un’interpolazione. In ogni caso saranno gli alieni a consegnare l’opera. Il Pd si allea con Fli proprio nel preciso momento in cui Fli dice «mai con il Pd», secondo la formula detta del «non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire». Vendola è al 14%, in nome di una nuova narrazione che rappresenti finalmente i popoli oppressi del Kurdistan. E anche della Brianza, già che ci siamo. Dopo Carfagna e Prestigiacomo, anche Gelmini lascia il Pdl ma per soli dodici secondi e cinquantaquattro centesimi, migliorando il record assoluto nella disciplina. Il premier annuncia la soluzione del problema dei rifiuti di Napoli per il mese successivo.

Marzo

Malpensa torna a funzionare magicamente: oltre ai cargo, previsto l’ampliamento della pista astronavi. Scusate, il computer è stato attaccato dal virus berlusconi.exe. In occasione del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, Berlusconi trasferisce la sede del governo ad Arcore, dichiarata capitale del regno: «ho scelto così perché mi mangano certi momenti», confessa. Bossi, in palese stato confusionale storico-federalistico, dopo dodici grappini reclama Nizza e la Savoia alla Padania. Il segretario del Pd parla di Nuovo Cavour e si allea con la Francia per sconfiggere gli odiati austriaci, all’insegna di un progetto unitario di responsabilità internazionale. La Chiesa parla senza più tanti giri di parole di Stato Pontificio, il Pd si trincera a Gaeta per commemorarsi. Il premier annuncia la soluzione del problema dei rifiuti delle Due Sicilie per il mese successivo.

Aprile

La Lega vieta il consumo di felafel in presenza di cattolici praticanti per chi ha un reddito inferiore ai cinquemila euro, non sia nipote di presidente di stato estero e non giri con un sole delle alpi sul lunotto posteriore dell’auto, con la supercazzola preferibilmente a destra. Il segretario del Pd vuole riformare le primarie: un solo candidato con due opzioni, ‘s’ sta per sì, ‘n’ per naturale. I dirigenti del partito si stringono intorno al leader, all’insegna di un’alternativa che sappia affrontare responsabilmente la fase di responsabilità nazionale costituente a cui siamo chiamati, responsabili come siamo, non si sa bene da chi tra l’altro. Nel frattempo, Casini vince le elezioni, peccato che non siano mai state indette. Vendola si aggiudica le primarie, fa due tombole e un terno al lotto e sbaraglia un torneo di canasta, superando così la soglia del 20%: ora è a soli due punti dalla capolista. Il premier annuncia la soluzione del problema dei rifiuti di Napoli per il mese successivo.

Maggio

Elezioni amministrative all’insegna del rinnovamento: Piero Fassino vince a Torino, Achille Lauro è il nuovo sindaco di Napoli. Nel frattempo, a Milano, Giuliano Pisapia batte la Moratti: i vertici del Pd si dimettono per protesta. Vendola è al 24%, in nome di una nuova narrazione che spezzi le catene dell’oppressione capitalistica e anche quelle dei supermercati ma non le coop che vanno bene e quelle delle biciclette invece sono ecologiche e non vanno spezzate, mai e poi mai. Berlusconi va avanti: grazie a Cassano e Calearo sulla tre quarti, straordinari nei cambi di gioco, il Milan vince lo scudetto. Qualcuno dice sia merito dell’ingresso nello staff tecnico di un oscuro mastro agopuntore. Il premier annuncia la soluzione del problema dei rifiuti di Napoli per il mese successivo.

Giugno

Il Governo non combina un cazzo da mesi, «ma quando mai ha fatto qualcosa?», osservano i principali commentatori con benevolenza, stanchi delle continue polemiche dell’opposizione (quale opposizione?). Il Pd, secondo alcuni ridotto a minoranza linguistica, prova ad allearsi con la Svp, ma l’Svp risponde: «Nein, danke, noi alpini non ci fidiamo di gente che vuole allearsi con tutti». Il segretario del Pd risponde, dolomitico: siamo caduti vom Regen in die Traufe, perché conosce i proverbi anche in tedesco. Vendola replica immediatamente: eine neue Erzählung, ci vuole, un Föhn che soffi dalla Val Pusteria e corra lungo l’Adige, dando voce ai popoli valligiani, oppressi e in cerca di riscatto a statuto speciale. Gheddafi portato in trionfo a Pontida, in occasione del tradizionale raduno, è presentato sul palco da Ruby. Il premier annuncia la soluzione del problema dei rifiuti di Napoli per il mese successivo.

Luglio

La nuova corrente dei Noncelafacciopiùdem si rivela maggioritaria e vince il Congresso straordinario del Pd. Bersani confermato segretario, perché il problema non è quello della leadership. Infatti Vendola è al 32% e cede un 3% alla Federazione della Sinistra (esiste ancora, l’hanno vista aggirarsi dalle parti di Pisa) solo per rendere più difficile la vita al Pd. La ’ndrangheta si costituisce in Spa con sede legale in via Manzoni, nel pieno centro di Milano, per non destare troppi sospetti. Marchionne cancella le ferie per non fermare la produzione. La Cgil chiede almeno la pausa di Ferragosto, ma Cisl e Uil la definiscono anti-storica, retaggio di un mondo che non esiste più: loro hanno già firmato l’accordo dell’auto(distruzione). Il premier annuncia la soluzione del problema dei rifiuti di Napoli per il mese successivo.

Agosto

La Lega vieta sulle spiagge dei laghi la possibilità di usare una crema troppo abbronzante ma solo per i residenti che dimostrino di conoscere la lingua italiana ovvero un dialetto a scelta e sappiano a memoria l’articolo 117 della Costituzione anche all’incontrario perché è un messaggio satanico-federalista che cosa vi credevate. Al Meeting di Rimini le firme di Formigoni sono equiparate ai segreti di Fatima. «Così si salvano capra e cavoli», commenta il segretario del Pd, ospite fisso alla kermesse di Cl, chiedendosi se eventualmente non ci si possa alleare: «voi fate la Comunione, noi la Liberazione, no?». Code in tutta Italia: ai vacanzieri si aggiungono gli elettori delusi del centrosinistra, in un terrificante ingorgo automobilistico e istituzionale, perché i primi rientrano, i secondi se ne vanno. Il premier annuncia la soluzione del problema dei rifiuti di Napoli per il mese successivo.

Settembre

Andiamo, è tempo di allearsi. Per superare l’emergenza democratica, il Pd propone un accordo di desistenza con l’Opus Dei, sotto l’egida di un progetto compiutamente laico e riformista. Nessuna notizia di Fini: secondo WikiLeaks il leader di Fli si troverebbe a Predappio con un manipolo di irriducibili liberali di ritorno. La vicenda delle quote latte è risolta con uno scudo condonistico tombale a cui possono accedere solo coloro che risiedono lungo le rive degli affluenti di sinistra del Po che sarebbero quelli più settentrionali per capirci mica per la sinistra che ci fa cagare, chiaro? Il premier annuncia la soluzione del problema dei rifiuti di Napoli per il mese successivo.

Ottobre

A furia di posare prime pietre, le grandi opere subiscono una potente accelerazione: realizzato un muretto a Scilla e un metro di Pedemontana a Varese. Presentata la svolta federale attesa da anni: i Comuni non hanno più il becco di un quattrino, ma sopravvivono grazie alle collette dei cittadini e alla cartolarizzazione degli asili nido. Calderoli, commosso, abbraccia il suo inseparabile maiale portafortuna. Tremonti, per festeggiare, commissaria tre Regioni e condona qualche miliardo di euro agli evasori, ispirandosi al suo santo protettore, San Marino. Il premier annuncia la soluzione del problema dei rifiuti di Napoli per il mese successivo.

Novembre

Geniale intuizione del Pd. Per battere le destre, ci vuole una delle destre, come abbiamo fatto a non pensarci prima? Anzi, se fossero tutte, sarebbe più semplice vincere. «Diventare destra per mandare in contraddizione la destra», spiega uno stratega. «Addestrarsi a vincere», è lo slogan che tiene tutti uniti, anche se offre il destro, appunto, a qualche critica malevola. Vendola fonda presso la Porziuncola, tra gli ex-voto del Pd, il movimento politico-religioso della Nuova Narrazione: a guidarlo due cherubini e un operaio di Pomigliano. Il Pd, non si fa sorprendere e stringe un accordo pre-elettorale con gli Hare Krishna, in nome di un governo mistico e di un’alleanza di responsabilità trascendente. Il premier annuncia la soluzione del problema dei rifiuti di Napoli per il mese successivo.

Dicembre

Berlusconi è ancora al governo: per Natale regala svincoli, passanti e bretelle autostradali a tutti quelli che gli garantiscono la maggioranza. Ma solo una delle due corsie, perché bisogna tirare fino al 2013. Il Pd si sente ormai un partito di opposizione momentaneamente al governo. Berlusconi, a Natale, dichiara: fatela finita, quando mai ci siamo divisi sul serio? Sarà mica opposizione, la vostra? Cià, facciamo il partito unico per concludere nel migliore dei modi il Ventennio e non se ne parli più. Sconcerto tra i due finiani superstiti, che si dividono. Indovinate come si chiama quello che rimane fuori dai giochi? Cauta apertura del Pd: «Tutti i salmi finiscono in gloria», chiosa il segretario. Amen.

P.S.: il premier annuncia la soluzione del problema dei rifiuti di Napoli per l’anno successivo.



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martedì 21 dicembre 2010

Lettera di Natale di un ergastolano ostativo a Dio

Carmelo Musumeci
Dio, lo so, non ti dovrei scrivere perché sono ateo e non credo che tu esista, ma ho scritto un po’ a tutti e nessuno mi ha mai risposto e ho pensato di rivolgermi anche a te.

Dio, siamo i cattivi e colpevoli per sempre, siamo gli ergastolani ostativi ad ogni beneficio, quelli che devono vivere nel nulla di nulla, a marcire in una cella per tutta la vita.
Dio, diglielo tu agli umani che la pena dovrebbe essere buona e non cattiva e che dovrebbe risarcire e non vendicare.
Dio, l’ergastolano ostativo non vive, pensa di sopravvivere, ma in realtà non fa neppure quello, perché l’ergastolo tiene solo in vita.
Dio, diglielo tu agli umani che la pena dell’ergastolo non potrà mai essere una pena giusta, perché una pena giusta ha un inizio e una fine.
Dio, nessun umano o disumano meriterebbe di vivere con una punizione senza fine, tutti dovrebbero avere il diritto di sapere quando finisce la propria pena.
Dio, diglielo tu agli umani che una pena che ti prende il futuro per sempre ti leva il rimorso per qualsiasi male che uno abbia commesso.
Dio, nelle carcere italiane, ci sono uomini che sono solo ombre, che vedono scorrere il tempo senza di loro e che vivono aspettando di morire.
Dio, diglielo tu agli umani che gli ergastolani ostativi non hanno paura della morte perché la loro vita non è poi così diversa della morte.
Dio, nessun’altra specie vivente tiene un animale dentro una gabbia per tutta la vita, una pena che non finisce mai non ha nulla di umano e ti fa passare la voglia di vivere.
Dio, diglielo tu agli umani che solo il perdono fa nascere nei cattivi il senso di colpa mentre le punizioni crudeli e senza futuro fanno sentire innocenti anche i peggiori criminali.
Dio, come fa rieducare una pena che non finisce mai?
Dio, diglielo tu agli umani che la migliore difesa contro l’odio è l’amore e la migliore vendetta è il perdono.
Dio, se neppure tu puoi fare qualcosa, facci morire presto per aiutarci a finire di scontare la nostra pena.
Dio, diglielo tu agli uomini che dopo tanti anni di carcere non si punisce più quella persona che ha commesso il crimine, ma si punisce un’altra persona che con quel crimine non c’entra più nulla.
Dio, molti ergastolani, dopo venti anni di carcere, camminano, respirano e sembrano vivi, ma in realtà sono morti.
Dio, diglielo tu agli umani che l’ergastolo ostativo è una vera e propria tortura che umilia la vita e il suo creatore.

Padre, non so pregare, ma ti prego lo stesso: se proprio non puoi aiutarci o se gli uomini non ti danno retta, facci almeno morire per questo Natale.

Carmelo Musumeci
Carcere di Spoleto - dicembre 2010

ISTIGAZIONE A DELINQUERE!

Sovversivi senza Associazione
La contestazione di questo reato è il perno su cui è ruotato il teorema accusatorio della Corte d’Assise d’Appello di Lecce, servito a condannare per associazione sovversiva 12 anarchici, con pene comprese tra un anno e cinque anni e cinque mesi. Siamo stati accusati di aver istigato gli immigrati internati nell’ex CPT “Regina Pacis” di San Foca affinché dessero vita a rivolte, evasioni, distruzioni del centro. È convincimento utile allo Stato e ai suoi servitori quello di credere che le rivolte nei CPT (ora chiamati CIE) siano frutto di un lavoro di istigazione svolto da pochi sovversivi, e non già pratica endemica alla stessa condizione di reclusione: quando un essere vivente è rinchiuso, spesso si ribella. La storia dei CIE, dalla loro nascita nel 1998 ad oggi, è la dimostrazione più chiara di questa affermazione.
Il “Regina Pacis” è stato un campo di internamento per stranieri poveri come tutti gli altri campi. Al suo interno veniva praticata ogni sorta di nefandezza: somministrazione massiva di psicofarmaci nei pasti per sedare gli internati, pugno di ferro nei loro confronti, pestaggi contro chi si ribellava o provava ad evadere. Non erano anomalie, né pratiche svolte da
poche “mele marce”, bensì prassi normale svolte da tutti: dal direttore, don Cesare Lodeserto, ai carabinieri che erano di guardia, agli operatori, passando per i medici che coprivano i massacri sistematici con falsi referti medici. Tutto ciò è anche venuto fuori
pubblicamente, suscitando un po’ di scandalo e tanto imbarazzo nella curia leccese che gestiva il centro e nel mondo della politica che lo sorreggeva ideologicamente e lo difendeva pubblicamente. Affinché calasse il silenzio su queste nefandezze e questo imbarazzo, è stato necessario mandare don Cesare a fare il missionario per conto di Dio. Ora è in Moldavia, dove continua a fare le sue porcate e a ingrassare i suoi conti e quelli della curia.
Davanti ad uno scenario del genere, è l’esistenza stessa di questi centri a rappresentare una “istigazione a delinquere”, perché non si possono chiudere gli occhi davanti alla vita reclusa in quanto priva del giusto documento in tasca, di fronte alle torture inflitte per mano democratica e statale. Non si può tacere quando centinaia di disgraziati periscono nel deserto, in migliaia annegano nei mari o muoiono sugli scogli appena sbarcati, mentre altri ingrassano su tutto ciò in nome dell’accoglienza. Chiunque dovrebbe sentirsi istigato davanti ad una situazione del genere, per fermare questo abominio. Chi non lo fa e resta nel silenzio si rende complice, come la maggioranza silenziosa dei tedeschi era complice di Auschwitz.
Noi abbiamo raccolto questa istigazione e abbiamo reagito, e la discriminante non è stata il codice penale, bensì l’etica individuale.
Essere sovversivi, di fronte a tutto ciò, è davvero solamente il minimo…

Sovversivi senza Associazione
peggio2008@yahoo.it
www.guerrasociale.org
f.i.

lunedì 20 dicembre 2010

RINA DURANTE & DANIELE DURANTE - QUISTIONE MERIDIONALE


Quistione meridionale

Il nonno di mio padre era brigante
come Carmine Crocco e Ninco Nanco
è sua la testa mozza che financo
sopra i libri di storia hanno stampato
rubava ai ricchi per dare ai cafoni
per questo gli tagliarono i coglioni.

Per lui la Quistione meridionale
non è stata certo un buon affare

Il nonno di mio padre era bracciante
disoccupato e morto di fame
un giorno fu preso a lavorare
nel tavoliere come stagionale
non sapeva che s'era scioperato
per questo si trovò morto ammazzato

Per lui la Quistione meridionale
non è stata davvero un buon affare

Il padre di mio padre non aveva
nemmeno terra dove lavorare
allora decise di occupare
un pò di terra incolta nell'Arneo
ma un poliziotto con la camionetta
gli fece a pezzi la sua bicicletta

Per lui la Quistione meridionale
non è stata davvero un buon affare

Mio padre infin è stato un emigrante
io dico è stato perchè non c'è più
non voglio ricordare come fu
a voi non interessa e a me fa male
non so neppure dov'è seppellito
perchè non scrisse più dopo partito

Per lui la Quistione meridionale
non è stata davvero un buon affare

Conosco invece un tizio un professore
che studiando con cura la Quistione
del Mezzogiorno in breve è diventato
un grosso personaggio, un deputato
dirige enti corsi e scuole d'arte
e gli entrano quattrini da ogni parte
per lui la Quistione meridionale
è stata certamente un buon affare


Rina Durante


Biografia di Rina Durante
La figura di Caterina, "Rina" Durante copre un ruolo fondamentale nella cultura e nella letteratura salentina della seconda metà del novecento.

Nasce a Melendugno (Le), il 29 ottobre 1928.

I primi anni d'infanzia, Rina li trascorre a Saseno, isola Albanese, dove il padre era impegnato come comandante di una batteria della regia Marina militare.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale lascia l'isola e fa ritorno nella natia Melendugno. Sin dai primi anni della sua giovinezza frequenta i più importanti intellettuali salentini da Vittorio Bodini a Oreste Macrì a Vittore Fiore, gli stessi che nell’immediato dopoguerra si confrontavano con la migliore cultura internazionale.

Entra quindi a far parte del gruppo di letterati che ruotava intorno alla rivista “Critone“ fondata dall’avvocato Tommaso Santoro, dove instaura un raporto di collaborazione con lo scrittore e poeta Vittorio Pagano. Nel 1951 pubblica la raccolta poetica “Il tempo non trascorre invano”, con prefazione di Eugène Bestaux.

Frequenta l’Università di Bari dove si laurerà brillantemente in lettere. Nel 1964 Rina Durante con il romanzo “La malapianta”, vince il Premio Salento. Seguono numerose pubblicazioni: “Viaggio in Terra d'Otranto“ (1972), “Da Verga a Balestrini-Antologia della condizione meridionale” (1975), “Tutto il teatro a Malandrino” (1977), “Il sacco di Otranto” (1977), “Gli amorosi sensi” (1996). Scrive per il teatro “Ballata salentina” (1980), mentre per il cinema cura il soggetto e la sceneggiatura dei film “Il Tramontana” (1966) e “La sposa di San Paolo” (1989). Fu tra i primi, a partire degli anni Settanta, a condurre ricerche folkloriche ed etnomusicali contribuendo alla riscoperta e alla rinascita degli studi antropologici di Ernesto De Martino sul tarantismo.

Dirigente del sindacato scrittori, organizzatrice culturale e politicamente vicina ai movimenti studenteschi del '68, Rina fonda il "Canzoniere grecanico salentino" curandone "I canti di Terra d'Otranto e della Grecia salentina". La sua opera di ricerca delle radici culturali salentine ed in particolare incentrata sulla pizzica e sulla musica contadina che ruota intorno alla Taranta è probabilmente legata all’ambiente politico in cui militava.

Qui infatti il prodotto culturale espresso dalla civiltà contadina veniva visto come frutto di una classe subalterna, antagonista alla borghesia ed alla nobiltà latifondista locale. In buona sostanza la musica popolare salentina era per certi ambienti politici e per la Durante in particolare l'espressione del malcontento della massa contadina ed una delle poche manifestazioni di rivolta verso il sistema fatto dalla massa povera generalmente rassegnata e poco avvezza alla ribellione.

Rina in quest’opera di ricerca e di riscoperta delle tradizioni popolari riuscirà a coinvolgere artisti di rilievo nazionale come la musicista romana Giovanna Marini. Questa scelta si è rivelata un intuizione che ha impresso una svolta culturale notevole sul territorio salentino tanto da creare un fenomeno culturale legato alla pizzica di proporzioni inaspettate probabilmente alla stessa Rina e che vediamo oggi travalicare i confini regionali divenendo un fenomeno di massa.

Sono numerose le commedie ed i programmi culturali trasmessi dalla Rai sia in radio che in televisione. Tra questi ricordiamo "Sapore di funghi" (1976-1977), "Il sacco di Otranto" (1977), "Glossama dedicato alle popolazioni di lingua greca del Salento" (1977). Nel 1990 scrive il soggetto di Viaggio a Galatina, documentario diretto da Luigi A. Santoro. L'amore di Rina per il Salento va oltre la musica e le lettere ed abbraccia anche l'arte culinaria. Parte dei frutti di questo lavoro sono contenuti nella Guida dell'Espresso, Cerere e Bacco a piene mani.

Ha firmato per alcuni decenni articoli per il «Quotidiano», la «Gazzetta del Mezzogiorno», «L'Unità», il «Corriere del mezzogiorno» (supplemento locale del «Corriere della sera»), «quiSalento», «Almanacco salentino», «Dove» (mensile sul turismo della Rizzoli)», «Avvenimenti», «Corriere Canadese» e «Tandem». La sua opera intellettuale si è sempre distinta per l'infaticabile attività di militanza politico–culturale, sempre dalla parte dei contadini, dei lavoratori, delle classi disagiate. Rina Durante dopo una lunga malattia muore, nella sua casa di Lecce, il 25 dicembre del 2004 all’età di 76 anni. È uscito postumo: "L'oro del Salento" ultimo suo libro che tratta di una storia sociale dell'olio d'oliva in Terra d'Otranto.

http://www.otrantopoint.com/rina-durante.html

mercoledì 15 dicembre 2010

Sovraffollamento fuori legge

Dura lex, sed lex

di Carmelo Musumeci
Da alcune settimane il DDL Alfano sulla detenzione domiciliare è Legge.
In sintesi il Magistrato di Sorveglianza dispone l’esecuzione domiciliare degli ultimi 12 mesi di pena, ma di fatto vengono esclusi la stragrande maggioranza dei detenuti.
E quindi, a mio parere, è come se si levasse una goccia di acqua salata in un oceano.
In 206 istituti di pena ci sono 68 mila detenuti per 44 mila posti letti regolamentari (… ) risulta che tutte queste carceri sono fuori legge dal punto di vista socio-sanitario. I semiliberi sono 887, sono 7800 i detenuti ammessi all’affidamento in prova, mentre sono 4.692 le persone in detenzione domiciliare. (Fonte: ANSA, 22 ottobre 2010)
Secondo me, invece di questo DDL Alfano, sarebbe molto meglio che i Magistrati di Sorveglianza non avessero paura dei mass media e applicassero le leggi che ci sono per mandare a lavorare e, perché no, a togliere la spazzatura dalle strade, tutti i detenuti, boss compresi, che possono farlo.
Dovrebbe far riflettere che su 68.000 detenuti siano solo 877 i detenuti semiliberi che escono dal carcere al mattino per lavorare e rientrano la sera per pernottare nella cella.
Pensando con la forza della ragione dovrebbero essere molto di più, all’incirca 20.000.
Secondo me per eliminare il sovraffollamento, l’inumanità degli istituti e l’illegalità costituzionale, basterebbe mandare a lavorare di giorno i detenuti che lo desiderano e se non ci sono i soldi, ricompensadoli anche con soli sconti di pena.
Lasciare delle persone dieci, venti, trenta anni, e a volte per sempre, chiusi in una cella, è demenziale.
Può servire solo a vincere le elezioni a qualche partito forcaiolo, ma non a risolvere il sovraffollamento nelle carceri.
Il carcere così com’è, fa diventare criminali i detenuti e delinquenti chi li mette dentro e li tiene in una situazione d’illegalità.
I detenuti si rieducano con il perdono, l’amore, l’istruzione e il lavoro e non con il regime di tortura del 41 bis, l’ergastolo e il sovraffollamento.
Se non fosse così, l’umanità non ha ancora capito nulla.
I carceri inizieranno a svolgere il loro compito costituzionale quando i nostri guardiani e i nostri governanti saranno più umani dei detenuti.
E non dimentichiamoci che in carcere ci può entrare chiunque, ma chi è forte, potente e ricco esce subito, mentre i poveracci ci rimangono.
Sempre con il DDL Alfano, per fronteggiare l’emergenza in atto, è stata autorizzata l’assunzione di 2.000 agenti di Polizia penitenziaria.
Spesso i nostri politici non truffano solo i detenuti, ma riescono a truffare anche la Polizia penitenziaria, perché queste 2.000 unità non superano neppure il numero degli agenti che sono andati in pensione in questi anni.
Il carcere è il peggiore nemico di se stesso.

Carmelo Musumeci
Dicembre 2010

SENTENZA D'APPELLO PROCESSO NOTTETEMPO

Il 9 dicembre vi è stata la sentenza d’appello del processo Nottetempo contro numerosi compagni a Lecce. Dopo 12 ore di camera di consiglio la Corte ha condannato tutti e 12 gli imputati per associazione sovversiva semplice ( art.270), ribaltando in parte la sentenza di primo grado. Le pene più pesanti sono state comminate ai 4 compagni che erano già stati condannati in primo grado per associazione a delinquere e altri reati specifici.Per loro le pene sono state di 5 anni e 4 mesi (il compagno è stato considerato promotore dell’associazione), 2 anni e 8 mesi, 2 anni e 7 mesi, 1 anno e 11 mesi. Altri due compagni condannati in primo grado per reati specifici hanno visto aumentate le pene fino ad un anno e sette mesi. Tutti gli altri assolti in primo grado, sono stati condannati a pene da un minimo di un anno ad un massimo di un anno e 8 mesi.
Condanna inoltre vi è stata per quasi tutti i reati specifici contestati (in primo grado vi erano state numerose assoluzioni) e per istigazione a delinquere, in occasione di due presidi vicino al ex CPT Regina Pacis in cui gli immigrati si erano rivoltati all’interno e alcuni avevano tentato di fuggire. Tale condanna è stata comminata a tutti gli imputati tranne uno, ed è l’unico reato specifico ad essere stato inflitto alla maggior parte degli imputati. Evidente la volontà di colpire una lotta contro un centro di permanenza temporanea, che insieme ad altri fattori aveva portato alla sua chiusura, sulla base anche delle chiare pressioni che il sottosegretario all’interno Mantovano ha effettuato per tutta la durata del processo.
In seguito forniremo ulteriori dettagli e riflessioni

Circolo Anarchici Lecce

ROBERTO SAVIANO E .. LA QUESTIONE MERIDIONALE

giovedì 9 dicembre 2010

Per Libero Mancuso Sindaco di Napoli

Napoli è una grande questione nazionale. Consegnare Napoli, dopo la Provincia e la Regione, ad una destra affarista ed inefficiente sarebbe un errore gravissimo ed un grave danno.
Bisogna invece rianimare le energie positive della città, quelle che reagiscono al crescente degrado e ad un destino di declino e di marginalità che appaiono ineluttabili.
Napoli è l’Italia. Se Napoli affoga nell’illegalità, nella povertà materiale e morale, nei rifiuti, è tutto il paese, la sua immagine e il suo profilo internazionale, che perde peso.
Trattare, dunque, le prossime elezioni amministrative come un appuntamento ordinario, rischia di farci precipitare in una crisi ancora più grave e profonda.
Ed invece un nuovo centro sinistra rinasce soltanto se Napoli risorge, se evita la rimozione, se ritorna ad essere, nell’immaginario come nella realtà, la capitale del Mezzogiorno. Se non ci sono queste condizioni e se non ritorna questa ambizione collettiva, la partita è già persa.
Per questo facciamo appello alle donne ed agli uomini liberi, a quelli che lavorano nel mondo della produzione, della cultura e delle professioni, nel sindacato, nella scuola, nell’università e nella ricerca, ad indicare Libero Mancuso sindaco di Napoli.
Facciamo appello al mondo del precariato, a tutti quei lavoratori che si battono, come libero ha sempre fatto, per i diritti sanciti dallo statuto dei lavoratori.
Ci rivolgiamo alle migliaia di donne e di uomini che, raccogliendo le firme per il referendum, hanno animato i comitati per l’ acqua pubblica, e all’ impetuoso movimento degli studenti, protagonisti in questi giorni, anche a Napoli, di una battaglia di civilta’ per il futuro di tutti.
Dobbiamo tutti essere soggetti attivi di questo appello sostenendo la candidatura di Libero Mancuso e contribuendo alla definizione di un programma capace di cambiare radicalmente Napoli.
Libero è stato un magistrato importante per la nostra città e le sue periferie, E’stato protagonista di inchieste centrali nella storia del nostro paese, sempre dalla parte delle vittime, degli ultimi e di quelli che spesso non hanno voce e rappresentanza. E’stato un bravo amministratore a Bologna e viene da un percorso limpido di impegno sociale e civile.
Libero torna a Napoli perché vuole dare un contributo alla sua città, perché non vuole che la rassegnazione divenga indifferenza, perché vuole combattere il sentimento di secessione che anima una parte delle classi dirigenti del paese. Insieme a lui cercheremo di ridare a Napoli speranza e orgoglio.

Roberto Esposito filosofo
Francesco Barbagallo storico
Gianni Ferrara costituzionalista
Luigi Mascilli Migliorini storico
Guido De Martino ex senatore
Eugenio Donise ex senatore ars
Enrica Amaturo docente universitaria
Pino Cantillo docente universitario ordinario filosofia morale
Adriana Buffardi fondazione idis
Nicola Spinosa storico dell’arte
Alfonso Marino docente universitario
Patrizio Rispo attore
Gianfelice Imparato attore
Antonio Casagrande attore
Renato Rotondo primario cto
Massimo Menegozzo docente medicina del lavoro
Alessandro Dalpiaz Urbanista docente universitario
Michele Della Morte costituzionalista docente universitario
Massimo Pica Ciamarra architetto
Sergio Mattone magistrato
Sergio Lambiase critico letterario
Riccardo Brun scrittore e sceneggiatore
Angelo Petrella scrittore
Luciano Scateni giornalista
Marina Cianetti artista
Marinella Pomarici pres. Ass. “A voce alta”
Rosario Stornaiuolo pres. Reg. Federconsumatori
Enzo Lipardi Sinistra svegliati
Mario Santella attore e regista
Massimo Brancato sindacalista responsabile meridionale fiom
Maurizio Mascoli sindacalista segretario regionale fiom
Andrea Amendola sindacalista segretario provinciale fiom
Davide Pastore sindacalista segreteria camera del lavoro cgil
Raffaele Lieto sindacalista segretario regionale filcams-cgil
Gabriella Refuto sindacalista segretaria provinciale flc cgil
Rosalba Cerqua fondazione Banco napoli
Simona Ricciardelli tribunale del malato
Gella Laccetti preside
Elio Marciano docente universitario
Giancarlo Cosenza architetto
Carla Capaldo ass. cora
Clara Pappalardo arcidonna
Francesco D’Ippolito docente universitario
Sabatino Tartaglia rsu hotel excelsior filcams cgil
Angelica Romano associazione un ponte per…
Maria Pia Ponticelli pres.MDM School
Gabriella Cipriano scrittrice
Ezzelbeen Pedran uapi intercultura
Rosetta Papa ginecologa
Ester Basile ass.eleonora pimentel de fonseca
Francesco Soverina storico istituto campano storia della resistenza
Bartolomeo Della Morte avvocato
Marina Gemelli scrittrice
Gilberto Antonio Marselli docente universitario
Paolo Emilio Pagano avvocato
Maria Bianca Magliano casalinga
Sirio Conte portavoce nazionale associazione per la pace
Stefano Fittipaldi direttore archivio fotografico Parisio
Pietro Greco docente universitario
Domenico Parrella avvocato amministrativista
Roberto Fasanellli ricercatore universitario
Sabrina Varricchio avvocato
Adriana Pollice giornalista il manifesto
Domenico Silvestri docente universitario
Cristina Vallini docente universitario
Massimo Cosentino segretario regionale orsa
Valeria Tripepi dirigente scolastica
Giuliano Scardaccione notaio
Sanny De Vita pres. Ass. “Il filo”
Aurelia Del Vecchio ex lavoratore italsider bagnoli
Lino D’Antonio ex lvoratore italsider bagnoli
Fortunata Simonelli artigiana
Andrea D’Andrea ricercatore universitario
Bartolo Senatore avvocato
Enza Sanseverino sindacalista cgil
Pietro Masina economista
Carla Musella magistrato
Linda D’Ancona magistrato
Massimo Amodio magistrato
Enrico Caria regista
Claudia Piccolino avvocato
Alfredo De Domenicis editore
Angelo Cutolo avvocato
Marc Innaro giornalista corrispondente rai
Vittorio Adinolfi regista teatrale
Floriana Mazzuca architetto
Floriana Formisano psichiatra
Mario Porfito attore
Patrizia Oreste primario santobono
Domenico Noviello medico santobono
Giovanni Gaglione medico chirurgo
Raffaele Izzo audiologo
Nando Coppeto produttore discografico
Enzo Argentato sindacalista fiom
Carlo Cerciello attore e regista
Pietro Menna ingegnere responsabile energie alternative commissione trasporti ue
Ivo Rendina direttore dipartimento nanotecnologie CNR
Giovanni Sannia docente universitario
Gianfranco Borrelli docente universitario
Maria Rosaria de vitiis Masullo ricercatrice cnr
Maria Giudiceandrea medico del lavoro
Armando Vittoria docente universiario
Pina Castellano direttivo provinciale filcams cgil
Ugo Piscopo scrittore
Wanda D’Alessio docente universitaria
Bruno Miccio dirigente arin
Alfonso Fraia ass.sinistra svegliati
Giuseppe Metitiero sindacalista segretario filcams cgil
Augusto Formato funzionario ministero dei trasporti
Enzo Annibale sindacalista responsabile settore immigrati cgil napoli
Silvio Perrella saggista
Giuseppe Ortano psichiatra
Oliver Valentino avvocato
Salvatore Nardiello infettivologo docente universitario
Michele Langella studente radio onda pazza
Antonio Alosco storico vicepresidente fondazione francesco de martino
Antonio Scippa già assessore giunta valenzi
Elio Waschimps pittore
Rino Colavecchia presidente cooperativa ortopedica
Massimo Pica Ciamarra architetto
Mario Pagano economista
Sergio Riccio fotografo
Ettore Massarese docente e regista
Giulio Raio docente universiario
Gerardo Pedicini poeta e critico d’arte
Filippo Esposito fisico docente universitario
Luciano Volpe dirigente scolastco
Luigi Sica studente movimento studentesco facoltà di giurisprudenza
Marco Armiero docente universitario
Goulam Afzal medico
Matteo Cassese medico
Domenico Avanzo sindacalista cgil campania
Aldo Capasso architetto
Donatella Vallario architetto
Barbara Andriello Psicoterapeuta
Luigi Daniele studente movimento studentesco facoltà di giurisprudenza
Nino Ferraiuolo Coord. nazionale ARS
Itala Massa segretario regionale slc cgil
Adriano Virale ricercatore universitario
Vincenzo Lombardo ricercatore universitario
Stefano De Matteis direttore casa editrice “ancora del mediterraneo”
Maria Antonietta Selvaggi docente universitario
Marco Casale vicedirettore carcere secondigliano
Giovanna Mozzillo scrittore
Maria Rosaria De Vitiis presidente regionale FAI
Lello Savonardo sociologo docente universitario
Eduardo Pizzo sindacalista cgil campania
Paola Maiello avvocato
Guglielmo Limatola sindacalista direttivo filcams cgil
Gianmarco Iadicicco studente movimento studentesco facoltà di giurisprudenza
Lello Antico operaio ansaldo breda
Maria Vitolo segreteria area metropolitana filcams cgil
Anna Maria Patierno sindacalista direttivo fillea cgil
Anna Maria Cycelin presidente legambiente centro storico
Maria Rosaria de vitiis De Francesco docente universitaria
Francesco Di Costanzo musicista san carlo
Claudio Mazzaro rsu eutelia
Saverio Senese avvocato
Settimo Termini docente universitario
Stefano Balassone docente universitario
Vittorio Vasquez dirigente del CIDI
Felice Piemontese scrittore
Peppe Gavioli Gruppo 183
Manlio Santanelli drammaturgo
Salvatore Cavallo sindacalista rsu fiom ansaldo breda
Tonino Di Roberto lavoratore città della scienza
Alina Nargiso regista teatrale
Chiara Guida compagnia teatrale “Metec Alegre”
Santa Lovino presidente opera nomadi
Antonio Di Luca direttivo provinciale fiom napoli rsu Pomigliano D’Arco
Tonino Grieco ex operaio alfa avio
Andrea Vitagliano sindacalista filcams
Bianca De Chiara ginecologa
Adriana La Volpe ricercatrice cnr
Francesco De Goyzueta di toverana opinionista
Elena Cepolllaro attrice
Andrea De Goyzueta attore
Salvatore Esposito direttore regionale dipartimento welfare ires cgil
Adriana Maestro filosofa
Antonio D’Amore federazione internazionale città sociale
Nicola Balzano medico legale
Enzo Sacco operatore sociale
Enrico Santangelo notaio
Franco Di Liberto docente universitario
Peppe Di Lauro rsu fiom ansaldo sts
Antonio Cavallo avvocato
Armando De Martino docente universitario
Nino Russo regista rai
Francesco Mastroberti direttore dipartimento scienze giuridiche
Mimma Russo artista
Lucio Criscuolo rsu/rls manutencoop
Dario Castaldi rsu alenia Capodichino
Annalisa Giacci costumista
Riccardo Sannino regista
Alfonso Ghezzi architetto
Annalisa Buffardi docente universitario
Giorgia Caiazzo architetto
Umberto Amato liutaio e musicista
Gianni De Filippo fotografo
Gino Insabato patologo
Gaetano Mazzella tecnico radiologo
Maurizio Chiaromonte insegnante
Giovanni Paonessa dirigente comune di napoli
Marco Ferrarino macchinista ferroviere
Luigi Mazzella scultore
Pina Silvi dirigente comune di napoli
Alberto D’angelo sindacalista cgil campania
Carmela Politi Cenere scrittrice
Italo Pignatelli ANPI
Paolo Pappone psichiatra
Ernesto Santoro biologo
Antonio De Gennaro assoutenti
Giovanni Barchetta tecnico radiologo
Carlo Sorrentino imprenditore
Giorgio Liotti docente universitario
Alberto Corona segretario prov. UDU
Enzo Marino pittore
Aldo Zollo fisico docente universitario
Francesco Gentile movimento anticamorra
Ciro Costabile produttore artistico
Luciano Ferrara fotografo
Claudio Massari ispettore editoriale
Angelo Abenante ex senatore
Nando Gaeta dirigente sanitario
Amedeo Baittner sindacalista FP C P CGIL
Ileana Remini segreteria provinciale FP CGIL
Leandro Limoccia avvocato presidente coordinamento campano anticamorra
Maria Elefante filologa docente universitario
Antonio Tubelli chef
Mario Pagnozzi odontoiatra
Clemente Patrizio Giannini psichiatra
Luca Trapanese presidente cooperativa sociale
Laura Galletti insegnante
Annamaria De Chiara insegnante
Luisa Palermo insegnante
Antonio Vallario geologo docente universitario
Luigi Felaco studente associazione scetammece
Franco Ceci sociologo
Riccardo Festa architetto
Franco Cassese medico
Enrica Ferrigno artigiana san gregorio armeno
Antonio Russo aics vomero
Enzo Russo architetto
Silvana Santagada architetto
Giovanni Iuorio architetto
Carlo Cremona leader movimento lgbt
Stefania Baldi insegnante
Bartolomeo Sciannimanica ingegnere
Michele Spagna avvocato
Annalisa Senese avvocato
Marianna Stendardo avvocato
Vincenzo De Rosa avvocato
Giusi Rocco avvocato
Marcella Cuomo avvocato
Giuseppe Salvi docente universitario
Giuseppina Ceparano pensionata
Ilaria Criscuolo avvocato
Marco Giovanni Daniele avvocato
Carla Napolitano sindacalista cgil casa
Francesco Escalona architetto ex presidente parco campi flegrei
Marta Di Tota insegnante
Stefano Fontana Rappresentante
Anna Fontana architetto
Simona Fontana architetto
Flavia Furia pensionata
Daniele Genovese Commercialista
Francesco Saverio Lippi farmacista
Luigi Mancuso Rappresentante
Giuseppe Martolini gioielliere
Annalisa Prisco economista
Ornella Resi casalinga
Gaetano Ivan Senese ingegnere
Viviana Senese studentessa
Vincenza Senese insegnante
Antonio Starita pensionato
Arturo Sendardo dirigente spa
Alfredo Stendardo dirigente amministrazione penitenziaria
Luciano Taglialatela direttore banca
Luca Troncone avvocato
Marcello Varriale bancario
Giovanni Talarico docente universitario
Clelia Modesti presidente etica pubblica
Guido D’Agostino presidente dell’istituto campano storia della resistenza e docente universitario

da Sinistra Ecologia e Libertà

Bella ciao cantata da don Gallo e Gino Paoli


Succede a Genova. Oggi 8 dicembre 2010 al termine della Messa nella Chiesa di San Benedetto per festeggiare i 40 anni della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova, don Gallo saluta in numerosi presenti intonando “Bella Ciao” accompagnato da Gino Paoli
da Reset-Italia

sabato 4 dicembre 2010

CENA SOCIALE - LUNEDI' 6 DICEMBRE ORE 21:00


Cena sociale, chiacchere, musica, materiale informativo sul processo d'appello agli anarchici salentini.
Circolo Anarchico via Messaglia 62 Lecce

Quota cena 5 euro, se non ce l'hai viene lo stesso.

I centri di detenzione per stranieri sono luoghi di internamento per immigrati irregolari senza permesso di soggiorno: essi rappresentano una infamia inaccettabile. Per questo motivo dentro e fuori quelle mura, in Italia e nel mondo, vi sono lotte condotte da chi ritiene che l'unico destino di questi posti sia quello di essere distrutti, per spazzare via con essi la paura, l'odio, la guerra fra poveri, l'indifferenza, il razzismo.
NOI SIAMO AL LORO FIANCO

IO RESTO PER CHI COME ME CREDE IN UN MONDO MIGLIORE


Care amiche, cari amici,

vi proponiamo il piccolo video che Filomena, ha ideato per colmare, almeno in parte, il vuoto informativo sul ruolo che le donne hanno giocato e tuttora giocano in questo Paese.

Abbiamo sentito l'esigenza di estrarre dal silenzio una piccola sequenza di figure femminili del passato e del presente. E' stato un esercizio difficile, il nostro. Molte, moltissime altre sono state sacrificate all'esigenza di brevità.

Ci auguriamo tuttavia che il messaggio di Filomena risulti chiaro.

Vi chiediamo di far circolare quanto più possibile questo video. Di farlo rimbalzare, cliccandolo e mandandolo agli amici: mettendoci in grado

di consegnare alle donne la visibilità che meritano.

Pensiamo che sia opportuno cominciare da un gesto come questo, di ascolto e di diffusione, per riscrivere il racconto dell'Italia.


Grazie per il sostegno che vorrete darci.

FILOMENA, la rete delle donne

www.filomenainrete.com

filomenainrete@gmail.com

lunedì 29 novembre 2010

WIKILEAKS, prime indiscrezioni: la diplomazia mondiale trema.


28/11/2010
00:10 - La Russia e le agenzie governative si servono dei boss della mafia per effettuare diverse operazioni. La Russia viene definita "virtualmente uno stato della mafia".

21:57 - Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha chiesto all'inizio di quest'anno alle ambasciate americane a Roma e Mosca informazioni su eventuali "investimenti personali" dei premier Silvio Berlusconi e Vladimir Putin che possano condizionare le politiche estere o economiche dei rispettivi paesi.

21:54 - In un dispaccio del 13 maggio 2009, l'ambasciata di Tel Aviv informava che il capo del Mossad israeliano, il maggiore generale Amos Yadlin, aveva fornito ai diplomatici Usa una relazione dettagliata sullo stato del programma nucleare iraniano. Tra le altre cose, aveva affermato che "Israele non è nella posizione di sottostimare l'Iran ed essere colto di sorpresa come è successo agli Usa l'11 settembre 2001"21:45 - Nel 2007, l'ambasciata Usa di Ankara spediva una relazione dettagliata sulla "agenda islamica occulta" del partito di Erdogan (Akp), la possibilità cioè che conquistata la presidenza, il premierato e la maggioranza in parlamento, l'Akp introducesse la Sharia.

21:15 - Incontro del 28 gennaio 2009 tra l'ambasciatore olandese, quello russo e il consiglieri politico americano dell'ambasciata di Riyadh con il principe Turki Al-Kabeer - sottosegretario degli Esteri sauditi. Il principe Turki mette in guardia dal pericolo nucleare iraniano e avverte: "Non possiamo tollerare una supremazia dell'Iran nella regione".

21:05 - L'addetta al commercio dell'ambasciata Usa in Italia, Elisabeth Dibble: "Berlusconi vanitoso e incapace".

21:00 - Occhi puntati su Ahmed Wali Karzai, il fratellastro del presidente afgano Hamid Karzai, "un corrotto e trafficante di stupefacenti". "Sembra non capire il livello di conoscenza che abbiamo delle sue attività. Dobbiamo monitoralo attentamente e in modo chiaro, inviandogli un messaggio chiaro".

20:55 - Il Politburo cinese orchestrò l'intrusione nei sistemi informatici di Google in Cina. Un contatto cinese informò l'ambasciata americana a gennaio. L'attacco informatico era parte di una campagna coordinata da figure del governo ed eseguita da esperti pirati reclutati dal governo cinese.

20:40 - Durante l'incontro di Frattini con il Segretario della Difesa Usa Robert Gates del 12 febbraio 2010 a Roma, il ministro degli Esteri italiano esprime la sua frustrazione per il "doppio gioco" della Turchia nei confronti dell'Europa e dell'Iran. Questo è quanto si legge da un estratto di un cable dell'ambasciata americana di Roma: "He (ndr Frattini) expressed particular frustration with Ankara's "double game" of outreach to both Europe and Iran".

19:48 - The Guardian rivela: gli alleati arabi degli Stati Uniti - tra cui il re saudita Abdullah bin Abd al-Aziz - spingevano per un attacco aereo contro l'Iran. Inoltre sempre secondo quanto svelato dal quotidiano inglese e anche dal sito online dello Spiegel, il Segretario di Stato Usa Hillary Clinton avrebbe dato istruzioni per spiare i i vertici delle Nazioni Unite, tra cui lo stesso Segretario generale Ban Ki-moon.

19:35 - La Casa Bianca condanna fermamente la diffusione dei documenti. Lo dichiara il portavoce della Presidenza Robert Gibbs.
Per il Pentagono la pubblicazione dei files è un atto "incosciente".

19:30 - Il Nyt, The Guardian ed El Pais pubblicano i file di Wikileaks. Nel 2009 dall'ambasciata di via Veneto si segnala la straordinaria vicinanza di Berlusconi a Putin, con scambi di "doni sontuosi", "contratti energetici lucrativi" e ancora che "Berlusconi sembra essere sempre più il megafono di Putin in Europa"

18:00 - Per il ministro degli Esteri Franco Frattini, le rivelazioni di Wikileaks, che saranno pubblicate a partire dalle 22:30, "faranno saltare tutti i rapporti di fiducia tra gli Stati". "Sarà l'11 settembre della diplomazia mondiale". Julian Assange, il responsabile del sito internet Wikileaks.org ha passato i contenuti di circa 250 mila cable (telegrammi) e mail del Dipatimento di Stato Usa in anteprima al Nyt, El Pais e Der Spiegel. Proprio dalla copertina del settimanale tedesco, in edicola da domani in Germania, ma già in vendita a Basilea in Svizzera, si apprendono le prime indicrezioni rilanciate dal sito Owni.fr e dal twitterist Symor Jenkins:

Obama preferisce volgere il suo sguardo all'Oriente più che all'Occidente;
il presidente degli Stati Uniti non ha particolari emozioni nei confronti dell'Europa dal momento che vede il mondo, sostanzialmente, come un confronto tra due superpotenze, mentre l'Unione Europea ricoprirebbe solo un ruolo secondario.

E poi ci sono i giudizi su alcuni leader mondiali: il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad sarebbe il novello Hitler, il francese Nicolas Sarkozy "un imperatore nudo", il presidente afgano Hamid Karzai è etichettato come un uomo "impossessato dalla paranoia", sulla coppia russa Medvedev-Putin si dice che il primo sia un costante "indeciso", mentre il secondo è il vero "maschio alfa", mentre il presidente del consiglio italiano, Silvio Berlusconi viene associato a "wild parties", festini selvaggi. Del cancelliere tedesco Angela Merkel si dice che sia scarsamente creativa e non avvezza al rischio. Inoltre "una gola profonda" del governo tedesco - pare appartenga ai liberali del Fdp - gli Stati Uniti "sono meglio informati dei segreti della politica tedesca più di quanto non lo siano gli stessi politici di Berlino".

da PeaceReporter

9 Febbraio pro-life? Dimostrazione di non laicità del nostro governo

di Alessandro Consonni
Amici, il nostro governo ha dimostrato ancora una volta, la propria non laicità e la dipendenza totale dalla politica Cattolica indicando nel 9 Febbraio la giornata dedicata pro-life !?

Il governo torna a offendere la memoria di Eluana Englaro. Venerdì infatti il Consiglio dei ministri ha approvato l’istituzione per il 9 febbraio, data della morte di Eluana, della «giornata nazionale degli stati vegetativi». Due anni dopo la scomparsa della giovane, il prossimo 9 febbraio si terrà dunque la prima giornata dedicata ai malati e alla famiglie che, legittimamente, scelgono il percorso opposto rispetto a quello della famiglia Englaro. Ed è proprio nella scelta di quella data che si coglie lo spirito ideologico, e offensivo, del governo. Che già era entrato a gamba tesa nella vicenda con il decreto con cui palazzo Chigi cercò di fermare la decisione della magistratura, fermato solo dalla saggezza del Quirinale che negò la propria firma.Da l’Unità di oggi. L’ultimo oltraggio a Eluana: 9 febbraio giornata pro-life

Questa è l’ennesima dimostrazione che il nostro Paese non sarà mai libero ed indipendente dalla Stato della Chiesa!

Lo Stato Vaticano è sempre presente ed attivo all’interno delle nostra Camera e Senato con la propria mafiosa cattolica influenza! Questa data, 9 febbraio, concomitante con la scomparsa di Eluana Englaro, titolata come giornata pro-live ne è la palese dimostrazione! L’Italia è oppressa dall’influenza e dalla demagogia Cattolica che condiziona qualsiasi legislazione laica!
Questa situazione politico istituzionale fa si che il nostro Paese non sia governato con una morale laica ma da principi integralisti e fondamentalisti simili a quelli di Paesi arcaici terzomondisti !!!

Il fondamentalismo Cattolico è da sempre per il nostro Paese una metastasi cancerogena incurabile che ha drammaticamente rallentato l’evoluzione di un’Italia che laica non è mai stata per proprio espresso volere! Nel nostro Paese i Cattolici Cristiani governano da 2010 anni per espressa volontà di un popolo che non vuole conoscere il significato di laicità!
L’Italia è un popolo Cattolico (sepolcri imbiancati) che vive e si comporta in maniera pagana, ma disconosce i principi laici del paganesimo!

Un’Italia è governata da Cattolici bigotti che rubano, divorziano e bestemmiano, che per opportunismo, pregiudizio ed ignoranza, ignorano appunto l’importanza del governare laicamente con principi morali civili che nulla hanno a che vedere con la religione monoteista Cristiana fondamentalista !

Quando il nostro Paese scinderà nettamente lo Stato Italiano dalla sodomizzante dipendenza di Santa Romana Chiesa,
solo allora inizierà un’evoluzione ed una rinascita culturale illuminata moderna ed innovativa per un nuovo rinascimento !!!

Occorreranno purtroppo, molte generazioni ancora prima che, pregiudizio e fondamentalismo religioso, liberino questa povera l’Italia da integralismo e bigotta ignoranza feudale, a favore di una pagana democrazia laica indipendente !!!
Pazienza, al 90% degli Italiani va bene così !!! Mi inchino alle regole della democrazia cattolica !!!

da Reset-italia

Enrico Brizzi - La vita quotidiana in Italia ai tempi del Silvio


di Marco Maschietto

Nel 2008 Enrico Brizzi ci aveva accompagnato, con il suo “La vita quotidiana a Bologna ai tempi di Vasco” (Laterza, 2008), dentro le trasformazioni e le metamorfosi della sua città.
Bologna viene raccontata come mai era stato fatto prima.
Ora, inverno 2010, è tempo di allargare lo sguardo all'Italia per capire com'è cambiata, come siamo cambiati noi e com'è cambiata l'idea che abbiamo della televisione.
Perché raccontare gli ultimi 30 anni di storia italiana significa, voglia o no, seguire le evoluzioni di quel fenomenale elettrodomestico che ha assunto, con il passare degli anni, un'importanza straordinaria diventando IL mezzo di comunicazione per eccellenza.La televisione. Ovvero colei che è riuscita ad orientare e plasmare le preferenze della gente, a rendere celebri e famosi perfetti sconosciuti venuti da chissà dove, a conficcarci nel cervello luoghi comuni, a farci ripetere come macchinette i tormentoni, ad eleggere superficialità e frivolezza come nuove divinità. Rapidità, velocità di consumo, minimo sforzo. Il focolare domestico che chiede solo di essere alimentato e che senza fatica irradia, scalda, illumina e poi accieca.
E poi c'è lui. Silvio, anzi “Il Silvio”. La sua ascesa, il suo trionfo ed una sua presunta fine.
Questo ci narra, con estrema fluidità e leggerezza, Enrico Brizzi con il suo “La vita quotidiana in Italia ai tempi del Silvio” uscito ad ottobre per la collana Contromano di Laterza.
(Piccola parentesi: questi si sono inventati un genere nuovo che funziona da dio. Vagamente definibile come “narrazione contemporanea”. Per i veneti si consiglia la lettura di “Bea Vita!” di Romolo Bugaro. Eccezionale.)
È importante sottolineare fin da subito quello che, a tutti gli effetti, risulta essere il punto di forza di questo lavoro. Innanzi tutto non ci troviamo davanti a un “mattonazzo” sulle malefatte, gli inciuci, le manovre politiche oscure del Silvio. Di questi ne escono a bizzeffe. Sempre più dettagliati, sempre più precisi, sempre più specialistici e quindi sempre più “mattonazzi".
Brizzi ha scritto un libro ironico, con un linguaggio lontano da tecnicismi, semplice e diretto. Ha avuto la capacità di raffigurare in maniera dettagliata cos'ha significato crescere con un modello culturale in profonda trasformazione e diffuso a colpi di format televisivi. È la storia di un bombardamento mediatico senza precedenti. È la storia comune a varie generazione cresciute a pane ed etere.
Ce la racconta da una posizione interna, come osservatore attivo e come parte del meccanismo in cui non esiste più un dentro e un fuori. Ha visto e vissuto quello di cui ci parla. Ha subito sulla propria pelle le trasformazioni culturali e di costume dettate dalla televisione:
ha presentato il suo “Jack Frusciante” in TV al Costanzo Show. Non certo una bella esperienza, ma pur sempre un'esperienza.
A metà anni '90 ha partecipato alla creazione di un programma televisivo, Supergiovane, sotto la supervisione di un Carlo Freccero fresco fresco della carica di direttore di Rai 2. Un programma che doveva essere spumeggiante: “Un nuovo contenitore per i giovani, pieno di scambi d'opinione e musica dal vivo”. Tutto saltò “per colpa” di un prete, ma Brizzi, in questa occasione, imparò che “se qualcosa in televisione non funziona, occorre trovare all'istante un capro espiatorio”.
Ancora: “Nell'autunno del '98 non conoscevo più la paura: andai a sottovoce, da Gigi Marzullo”.
Nel 1999 partecipa a San Remo come giurato di qualità. Roba pesa: con lui, fra gli altri, Morricone e la Pivano. Eccetera eccetera...
Insomma, anche per lui non c'è stata via di scampo. E si presenta proprio così.
Una delle cose più interessanti che si possono trovare all'interno di questo libro è la ricerca dell'interpretazione del dato storico dentro il dato dell'esperienza personale. Non certo una cosa nuova, ma Brizzi ci riesce perfettamente.
Ai vari Pertini, Berlinguer, Craxi, sono alternati, da un lato, trasmissioni come Non è la Rai, Drive In, Supergulp, dall'altro gli incontri con gli amici e la sua attività di scrittore.
C'è, fra i tanti, Iuri Giacobbi la cui parabola, che parte dal sottoproletariato e arriva dritta dritta fra le braccia della Lega, è rappresentativa di una grossa fetta d'Italia. Brizzi se lo ritrova, dopo tanti anni, davanti ad una tabaccheria. Il suo amico è furioso e fresco di pestaggio ai danni di un “talebano” lavavetri colpevole di avergli insozzato il parabrezza. Brizzi considera: “L'Italia del Silvio non era un paese per fessi e Iuri si era ritagliato la sua fettina di benessere: era passato dalla vendita di prodotti per il dimagrimento all'attività di promotore finanziario”.
Verso la fine di questo lungo viaggio, dagli anni '80 fino al “papi” nazionale, arriva una boccata d'aria fresca e di insperata speranza. Arriverà un'altra primavera? Sembra di sì. “Non si fermerà l'amore che nasce sull'erba tenera, non si spegnerà la forza delle madri, né l'amicizia più forte di ogni legge. L'Italia sarà sempre l'Italia, con Silvio o senza, e questa è forse l'unica rivincita che il paese reale saprà prendersi ai danni del leader.” Poi arriva, spietata, una precisazione: “Che faccia avremo dopo il Silvio, e con quale voce parleremo, però, possiamo solo provare a immaginarlo”.
Dentro questo libro ci si possono trovare un sacco di cose.
Molte sono state dimenticate. E se sono state dimenticate è perché siamo cambiati. Probabilmente senza che ce ne accorgessimo.
Fa riflettere!
Fra i denti vien da dire che son davvero anni di merda. Detto questo...gambe in spalla e camminare.

da GlobalProject

mercoledì 24 novembre 2010

No Gelmini, il futuro è adesso - Proteste in tutta Italia da Padova a Palermo


Mobilitazioni, agitazioni in tutte le città. Roma: Studenti varcano portone del Senato, lancio di uova contro vetrate. La polizia carica nuovamente, mentre gli studenti provano ad arrivare alla sede del Pdl. Ancora in stato di fermo due studenti



venerdì 19 novembre 2010

La politica per piacere


-Nardò- Questo è S.E.L. : il piacere di fare politica per il piacere di farlo. perché abbiamo a cuore il benessere nostro, dove 'nostro' allude alla comunità della quale siamo parte, individui sociali dell'universo, micro o macro che sia : neritini salentini pugliesi meridionali italiani mediterranei ed europei, di questo mondo di questa terra, del tempo che viviamo che è già passato e non ancora futuro. ogni dimensione e ogni categoria ci interessa, ogni questione e ogni situazione ci interroga, in ogni 'storia' ci sentiamo coinvolti, alla ricerca di risposte di azione concreta, coerenti con i principi che costituiscono la nostra identità e il nostro specifico : sinistra ecologia libertà.

sicché siamo in festa, perché sel è quel partito che volevamo aspettavamo e
abbiamo contribuito a far nascere, è la possibilità di tradurre in buona
pratica un modello di vita, una somma di principi che tendono a un fine
eticamente (prima che politicamente) corretto : il benessere di tutte e di
tutti.

in ogni battesimo che si rispetti fondamentale è l'imposizione del nome, che
il circolo neritino di sel ha scelto insolito, inusuale : non il riferimento a
'una' persona, bensì una data, 'noveaprile', volendo così alludere a un
movimento di popolo generoso, unito in un'impresa epica : conquistare una vita
migliore per tutti adesso.

il circolo 'noveaprile' di nardò invita tutti alla sua festa del 20 e 21
novembre : due giorni di incontro dibattito riflessione cinema arte musica
convivialità gioco e allegria...perché, meglio felici, no?

il circolo sel 'noveaprile' - Nardò

venerdì 12 novembre 2010

Lecce: Mobilitazione popolare di controllo e vigilanza democratica e antifascista

In una nota inoltrata a tutti gli organi di stampa, la "Fabbrica di Nichi" di Lecce, unitamente a tante altre associazioni cittadine, invita tutti ad aderire al presidio di vigilanza democratica e antifascista che si terrà sabato 13 novembre alle ore 17.00, presso l'Hotel Tiziano di Lecce;

-LECCE- Abbiamo avuto notizia che sabato 13 novembre alle ore 17.00, presso l'Hotel Tiziano di Lecce, Casa Pound e Blocco Studentesco, due organizzazioni giovanili di estrema destra che si autodefiniscono l'avanguardia del "Fascismo del Terzo Millennio", terranno un incontro al quale parteciperanno Francesco Polacchi, uno tra i principali responsabili degli scontri di Piazza Navona del 30 novembre 2008, e - in qualità di relatrice - l'Assessore alla Cultura nonchè Vice Presidente della Provincia di Lecce, Simona Manca. Aldilà dell'opportunità di ospitare nella nostra città un "evento" del genere, riteniamo estremamente grave che una rappresentante delle Istituzioni promuova e partecipi a un'iniziativa pubblica, la cui matrice e le cui finalità siano così marcatamente anti-democratiche. La Fabbrica di Nichi di Lecce, unitamente a tante altre associazioni cittadine, invita tutti ad aderire al presidio di vigilanza democratica e antifascista che si terrà, alla stessa ora, davanti all'Hotel Tiziano.

"La fabbrica di Nichi" - Lecce

mercoledì 10 novembre 2010

L'AQUILA CONTESTA IL SULTANO

FABRIZIO DE ANDRE' - CARLO MARTELLO


FABRIZIO DE ANDRE' - CARLO MARTELLO
Re Carlo tornava dalla guerra
lo accoglie la sua terra
cingendolo d'allor

al sol della calda primavera
lampeggia l'armatura
del sire vincitor

il sangue del principe del Moro
arrossano il ciniero
d'identico color

ma più che del corpo le ferite
da Carlo son sentite
le bramosie d'amor

"se ansia di gloria e sete d'onore
spegne la guerra al vincitore
non ti concede un momento per fare all'amore

chi poi impone alla sposa soave di castità
la cintura in me grave
in battaglia può correre il rischio di perder la chiave"

così si lamenta il Re cristiano
s'inchina intorno il grano
gli son corona i fior

lo specchi di chiara fontanella
riflette fiero in sella
dei Mori il vincitor

Quand'ecco nell'acqua si compone
mirabile visione
il simbolo d'amor

nel folto di lunghe trecce bionde
il seno si confonde
ignudo in pieno sol

"Mai non fu vista cosa più bella
mai io non colsi siffatta pulzella"
disse Re Carlo scendendo veloce di sella

"De' cavaliere non v'accostate
già d'altri è gaudio quel che cercate
ad altra più facile fonte la sete calmate"

Sorpreso da un dire sì deciso
sentendosi deriso
Re Carlo s'arrestò

ma più dell'onor potè il digiuno
fremente l'elmo bruno
il sire si levò

codesta era l'arma sua segreta
da Carlo spesso usata
in gran difficoltà

alla donna apparve un gran nasone
e un volto da caprone
ma era sua maestà

"Se voi non foste il mio sovrano"
Carlo si sfila il pesante spadone
"non celerei il disio di fuggirvi lontano,

ma poiché siete il mio signore"
Carlo si toglie l'intero gabbione
"debbo concedermi spoglia ad ogni pudore"

Cavaliere egli era assai valente
ed anche in quel frangente
d'onor si ricoprì

e giunto alla fin della tenzone
incerto sull'arcione
tentò di risalir

veloce lo arpiona la pulzella
repente la parcella
presenta al suo signor

"Beh proprio perché voi siete il sire
fan cinquemila lire
è un prezzo di favor"

"E' mai possibile o porco di un cane
che le avventure in codesto reame
debban risolversi tutte con grandi puttane,

anche sul prezzo c'è poi da ridire
ben mi ricordo che pria di partire
v'eran tariffe inferiori alle tremila lire"

Ciò detto agì da gran cialtrone
con balzo da leone
in sella si lanciò

frustando il cavallo come un ciuco
fra i glicini e il sambuco
il Re si dileguò

Re Carlo tornava dalla guerra
lo accoglie la sua terra
cingendolo d'allor

al sol della calda primavera
lampeggia l'armatura
del sire vincitor


giovedì 4 novembre 2010

Il 4 novembre per i caduti in guerra.


Nardò: SEL abbandona la cerimonia, ma non il ricordo dei caduti e delle vittime civili;

Il 21 ottobre u. s. , è stata fatta pervenire una lettera al nostro rappresentante politico, del circolo " noveaprile " di Sinistra ecologia e Libertà di Nardò, da parte del Commissario Prefettizio dove si invitava la nostra compagine politica a partecipare alla cerimonia del 4 novembre di commemorazione dedicata al perenne ricordo dei caduti in guerra.
Una nostra delegazione accogliendo l' invito aveva deciso di aderire.

Inoltre, partecipando a nome del partito e non a titolo personale si è pensato di
portare la nostra bandiera listata a lutto, cioè arrotolata e con un
nastro nero come segno evidente della solennità del momento. Giunti sul luogo della celebrazione siamo stati sollecitati dalle forze dell' ordine a disfarci della nostra bandiera.
Il fatto increscioso ha provocato come reazione quella di abbandonare tale cerimonia.
Ciò che ci preme sollecitare all' attenzione della nostra comunità è che il 4
di novembre non rappresenta solo la festa delle forze armate ma ANCHE il ricordo dei
nostri caduti.
Noi ripudiamo tutte le guerre ma al ricordo dei caduti,come delle vittime civili, non
abdichiamo.
Non abdichiamo neanche alla nostra bandiera.

Circolo "nove aprile" Nardò

Nardò sommersa...... il giorno dopo

Documento fotografico delle conseguenze del nubifragio della notte del 2 novembre 2010 a Nardò. Danni a commercianti e privati cittadini.




Foto di Giovanni Malacari

martedì 2 novembre 2010

INNO ALLA VITA

L' immobilismo dei giovani è il principale agente che cagiona al blocco conservatore la proprietà della vita, propria ed altrui. Si assiste inerti al ballo del potere e ci si isola nei consumi, nelle droghe e nell' alcool. La casa del popolo dei giovani più che da sentimenti è abitata da oggetti che alienano dalla cosa pubblica e ammorbano le giovani menti in un poltrire che mortifica la vita.
I moderni intrattenimenti virtuali e le macchine sostituiscono l' amore e dipingono la solitudine come un luogo accogliente ed appagante. Ma è l' apparenza vestita di modernità che ci inchioda a processi di scollamento dal vivere aggregato.
Il continuo " nascondino " è il pane di questa gioventù che d' inverso dovrebbe esplodere di processi di espansione ed amalgama, integrazione, emancipazione ed unità.
Tutti assistiamo al volgare penetrare del metodo mediatico; e da protagonisti della nostra vita deleghiamo quella al " gran manovratore " . La nostra vita passa in mano ad altri e da coglioni viviamo nel circuito virtuale senza irrompere nei meandri del presente.
Conosco certi che parlano come la televisione: dov'è finita la loro anima, la loro personalità, la loro vita ?
Fratello mio svegliati!
Rompiamo questo muro di apatia e di disimpegno e veniamoci a trovare, prendiamo le nostre vite e mettimole al centro della politica. Soffiamo il vento della ribellione e partecipiamo alla costruzione del riscatto.
Non è tempo di nascondersi ma, di schierarsi, dichiararsi, discutere, aniamrsi e lottare.

La partecipazione è il vero inno alla vita!!

Angelo Cleopazzo

Le condizioni carcerarie in Italia

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha recentemente condannato l’Italia per trattamenti disumani e degradanti a cui sono sottoposti i detenuti nel nostro Paese.
Tutti quelli che pensano che il carcere sia un male necessario, specialmente questo tipo di prigione che c’è in Italia, sono come coloro che pensavano che era il sole che girava intorno alla terra.
Il carcere, in qualsiasi parte del mondo, non dà risposte, il carcere è una non risposta.
Non si dovrebbe andare in carcere, ma se ci si va, non si dovrebbe trovare un luogo disumano e fuorilegge, come nelle patrie galere italiane.
Un luogo dove le persone vengono rinchiuse come in un canile e spesso abbandonate a se stesse.
La pena, in qualsiasi parte del mondo, non dovrebbe produrre vendetta, ma perseguire il fine di riparare e riconciliare.
Solo un carcere aperto e rispettoso della legalità potrebbe restituire alla società cittadini migliori.
Invece le prigioni in Italia, settimo paese più industriale e avanzato nel mondo, produce solo sofferenza, ingiustizia e nuovi detenuti.
Ed è il posto dei poveri, dei tossicodipendenti, degli extracomunitari e degli avanzi della società.
Inoltre, per i detenuti sottoposti al regime di tortura del 41 bis, è anche il luogo dove gli esseri umani trascorrono anni e anni della loro vita senza vivere.
I prigionieri sottoposti a questo regime rimangono chiusi in cella nell’inattività, nella noia, nella mancanza di qualsiasi contatto con il mondo esterno, ventidue ore su ventiquattro.
I detenuti sottoposti al “carcere duro” non possono abbracciare e toccare i propri familiari, alcuni anche da diciotto anni.
Vivono in un sostanziale isolamento e con una barriera di plastica nelle loro finestre per impedire loro di vedere il cielo, le stelle e la luna.
Il carcere nel nostro paese produce morte ed è altissimo il numero dei detenuti che per non soffrire più, o perché amano troppo la vita, se la tolgono, più di 50 dall’inizio di quest’anno.
E poi solo in Italia, non in Europa e non nel resto del mondo, esiste una pena che non finisce mai: “La Pena di Morte Viva”, l’ergastolo ostativo a qualsiasi beneficio, se al tuo posto non metti un altro in galera
Niente è più crudele di una pena che non finirà mai, perché questo tipo di ergastolo uccide una persona in maniera disumana.
L’ergastolano italiano ostativo ha solo la possibilità di soffrire, invecchiare e morire.
E non avere più futuro è molto peggio di non avere vita, perché nessuno può vivere senza avere la speranza di libertà.
Non può una persona essere colpevole per sempre.
È inumano che una persona continui a essere punita per un reato che ha commesso venti/trenta anni prima
I sogni nei carceri muoiono. E spesso muoiono prima i prigionieri che riescono ancora a sognare, perché è l’unico modo che hanno per realizzare i loro sogni.

Carmelo Musumeci
Carcere Spoleto, novembre 2010

martedì 26 ottobre 2010

MACELLERIA CARCERARIA

Amami quando lo merito di meno, perché sarà quando ne ho più bisogno(Catullo)

di Carmelo Musumeci
Dall’inizio dell’anno i suicidi in carcere sono 55 … e nessuno ne parla.
Molte persone aldilà del muro di cinta si domandano perché molti detenuti si tolgano la vita.
Invece molti detenuti al di qua del muro si domandano quale motivo hanno per non togliersi la vita.
La verità è che la morte in carcere è l’unica cosa che può portare un po’ di speranza, amore sociale e felicità, perché quando ti togli la vita hai il vantaggio di smettere di soffrire.
Una volta il carcere era solo una discarica sociale, ora è diventato anche un cimitero sociale.
E da un po’ di anni a queste parte la cosa più difficile in carcere non è più morire, ma vivere.
I detenuti in carcere vengono controllati, osservati, contati, ogni momento del giorno e della notte, eppure riescono facilmente a togliersi la vita.
Diciamo la verità: i detenuti non sono amati e non importa a nessuno se si tolgono la vita.
Ormai le persone perbene si voltano dall’altra parte, mentre altri fanno finta di non vedere quello che vedono.
Diciamoci la verità: questo accade perché la grandissima maggioranza della popolazione detenuta è costituita da individui disperati, poveri cristi, immigrati, tossicodipendenti, disoccupati e analfabeti.
Persone di cui non importa a nessuno.
Eppure di questa “gentaglia”, di questa “spazzatura umana” non andrebbe buttato via nulla, perché con lo slogan “Tutti dentro” e “Certezza della pena” i partiti più forcaioli vinceranno le prossime elezioni.
Nella stragrande maggioranza dei casi la morte in carcere è la conseguenza di un comportamento passivo e omissivo dello Stato, che scaraventa una persona in una cella, la chiude a chiave e se ne va. Eppure l’eutanasia in Italia è proibita.
Lo Stato non fa nulla per evitare la morte in carcere, non per niente l’Italia è il Paese più condannato della Corte Europea dei Diritti Umani.

Carmelo Musumeci
Carcere Spoleto, ottobre 2010

sabato 23 ottobre 2010

Radio Padania: “L’omicidio di Sarah? In meridione hanno una predisposizione genetica per simili crimini”


Caso Sarah Scazzi: “Nel meridione hanno una predisposizione genetica per simili crimini”
Un’altra pagina nera per l’Italia, un’ennesima ondata razzista che ha come trampolino di lancio la solita Radio Padania.
Il Blog di Daniele Sensi (vedi la fotogallery) segnala i commenti di alcuni militanti leghisti che vedono nelle cause dell’omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne uccisa ad Avetrana, le “predisposizione genetica” per compiere simili crimini.
Infatti l’utente Iperboreo75 scrive: “un livello di ignoranza, di cultura sociale così sottosviluppato, di mentalità così cattiva porta a questi eventi”; oppure Maxx Ebn scrive: “condivido in pieno quello scritto da Iperboreo75 per la predisposizione genetica degli abitanti di certe regioni d’Italia”.
Infine Pittix afferma: “a Sud ci sono più crimini passionali e i delitti avvengono in famiglia, noi del Nord invece siamo più miti, gentili e malinconici”.E’ dunque la pura esaltazione della razza!
Anche se c’è da precisare che negli ultimi vent’anni i più efferati delitti sono avvenuti in località decisamente lontane dalle regioni del Sud: ad esempio Erba, Cogne e Novi Ligure, per citarne alcune.
Ma soprattutto ancora una volta non c’è nessun moderatore della radio che “richiami all’ordine” i militanti o che almeno crei un contraddittorio.
Fa male leggere queste cose, il Metternich due secoli fa affermava che non esistevano gli italiani e che l’Italia era solamente una mera espressione geografica.
Ancora oggi è purtroppo così!
Fonte: http://danielesensi.blogspot.com/2010/10/lomicidio-di-sarah-in-meridione...

da Indymedia

venerdì 22 ottobre 2010

MUORE UNO DEGLI ULTIMI CANTORI DELLA MUSICA POPOLARE SALENTINA......CIAO UCCIO







Firenze: l’appello della madre di un detenuto malato; mio figlio ha già tentato tre volte il suicidio

Firenze: l’appello della madre di un detenuto malato; mio figlio ha già tentato tre volte il suicidi

“Mio figlio ha già tentato di uccidersi tre volte nel carcere di Sollicciano. È malato e ha bisogno di cure: aiutatemi a fargli scontare la pena in una comunità”. A chiederlo è la madre di un giovane di 33 anni, residente in Valdinievole e detenuto nel penitenziario fiorentino dal maggio scorso perché deve scontare una pena di 6 anni e 8 mesi per rapina: la sua salute in bilico e la fragilità psicologica lo hanno già spinto a cercare la morte ingerendo farmaci.
La madre racconta nei dettagli i fatti avvenuti dopo l’ultimo tentativo di suicidio, il 15 ottobre scorso. “Ho telefonato in carcere intorno alle 20, dopo che ero stata informata che lui si trovava in ospedale per aver ingerito un grande quantitativo di farmaci. La notizia mi era stata data da uno psichiatra esterno che lo segue periodicamente.Questa è la terza volta che mio figlio finisce in ospedale per aver ingerito troppi medicinali. La guardia carceraria che mi ha risposto ha detto di rivolgermi a un avvocato (erano circa le 20) e che se mio figlio era lì non era certo colpa sua, poi ha chiuso. Dovrebbe provare quello che proviamo noi familiari dei detenuti... forse avrebbe risposto diversamente”.
La madre ha un lavoro fisso, ma ha a carico un altro figlio, disoccupato da un paio d’anni. L’ex - marito è nullatenente e non può aiutarla in alcun modo. La donna si rivolge a Francesco Faldi, giudice di sorveglianza del tribunale di Firenze. “Chiedo di valutare la situazione alla luce delle numerose patologie di cui soffre. La carcerazione non lo aiuta sicuramente, credo che ci debba essere un’alternativa al carcere. Noi non chiediamo di liberarlo, ma di avere la possibilità di andare in una comunità terapeutica che sarebbe pronta ad accoglierlo a Pistoia.
Giudice Faldi, dipendente tutto da lei. Non credo che voglia un altro morto in carcere, so che lì dentro è un inferno, so che mio figlio ha sbagliato, ma è pur sempre un essere umano. Mi rivolgo anche al direttore del carcere di Sollicciano: prenda provvedimenti disciplinari nei confronti dei collaboratori che fanno abuso di potere contro detenuti e famiglie. Vorrei che venisse aperta un’inchiesta interna per capire come mio figlio, essendo in un reparto psichiatrico da circa due mesi, può abusare senza controllo di grandi quantità di farmaci. Mi rivolgo anche all’onorevole Franco Corleone, garante dei diritti dei detenuti, chiedendo di fare qualcosa per migliorare la vita di tutti e prendere in considerazione il mio sfogo, facendo qualcosa per mio figlio”.

da Indymedia

Congresso Nazionale di Sinistra Ecologia Libertà 22-23-24 Ottobre Saschall (Firenze)



Start: 10/22/2010 10:30
End: 10/24/2010 15:30



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giovedì 21 ottobre 2010

Una storia già scritta? Alcune note sul processo agli anarchici salentini



L’idea e la legge, la passione e la quiete sociale.

Spesso in questa storia vi sono state forti contrapposizioni tra chi professava liberamente le proprie idee, e chi tentava di reprimerle; tra chi si batteva con determinazione perché degli individui stranieri non fossero reclusi, solo per non avere un documento in regola, e chi invece sbandierava quella reclusione come mezzo per ottenere più sicurezza. Da un lato gli anarchici, dall’altro la polizia, la magistratura, la Chiesa, che gestiva un Cpt, giornali e politici vari. Eppure questo, non può che essere un quadro riduttivo di ciò che vi è stato e vi è in gioco.
Nel marzo 2005 il centro di permanenza temporanea per stranieri irregolari gestito dalla curia leccese chiude definitivamente. Gli ultimi anni della sua esistenza hanno visto in continuazione scioperi, rivolte, fughe da parte degli immigrati all’interno. All’esterno l’opposizione tenace da parte di alcuni anarchici e la contestazione di altri gruppi. Nello stesso tempo diventa di pubblico dominio, la gestione violenta ad opera del direttore Don Cesare Lodeserto, di alcuni suoi collaboratori e dei carabinieri all’interno.
Lodeserto viene arrestato e poi condannato, tra le altre cose, per violenza privata e sequestro di persona. Ma lo Stato non poteva permettere di processare se stesso e i suoi amici e lasciare liberi i suoi più acerrimi nemici. Così, nel maggio 2005, anche alcuni anarchici vengono arrestati con l’accusa di associazione sovversiva e molti altri inquisiti. Dopo una lunga detenzione quattro anarchici vengono condannati per associazione a delinquere, altri tre per reati minori. In otto vengono completamente assolti. Le condanne sono pesanti ma i compagni sono ormai liberi e continuano ad occuparsi dei loro interessi. Cala il silenzio su tutta la vicenda, compresi i vari processi di Lodeserto e company. Intanto i Cpt vengono trasformati in Centri di Identificazione ed Espulsione, le carrette del mare vengono subito rimandate indietro verso altri lager, la caccia allo straniero e al diverso diventa sempre più cavallo di battaglia delle politiche securitarie e xenofobe dei governi che si succedono. I Cie divengono un meccanismo fondamentale per il potere, per gestire con la reclusione e la repressione sia una manodopera ricattabile e in eccesso (gli stranieri irregolari), sia per contenere un’umanità indesiderata. A Lecce di tutto questo si rincorrono gli echi, fino a che non ricominciano gli sbarchi dei disperati stranieri che riportano in auge la questione. Ma non è certo quest’ultimo aspetto ad essere determinante per i giudici che il 9 dicembre emetteranno la sentenza d’Appello nei confronti degli anarchici sotto processo. Molto altro forse si muove sotto e al di là di questo processo, almeno tenendo conto della modalità con cui si è svolto. Il primo
presidente, dopo aver rinviato per varie udienze, ha chiaramente manifestato l’intenzione di non voler andare avanti e passare ad altri la patata bollente. Il secondo ha rinviato per tre volte la sentenza, assumendo pretesti alquanto “anomali” per la procedura corrente.
Il motivo non è facile da individuare ma potrebbe essere cercato nella volontà di peggiorare la condanna di primo grado a carico dei compagni. Se i Cie sono così importanti per il dominio, e lo sono, condannare pesantemente chi ad essi si è opposto duramente, può essere da monito per chi continua a portare avanti queste lotte. D’altro canto i Cie rappresentano una spina nel fianco, date le numerose proteste che si ripetono all’interno e all’esterno sia in Italia che nel resto del mondo. La storia di un ex Cpt, definitivamente chiuso, come di un Cie che brucia, non sono buona propaganda per gli Stati. E poi vi sono le questioni locali. Il potere e l’immagine della curia leccese offuscato da tutta la vicenda. L’influenza e la affiliazione dei suoi uomini con personaggi politici molto potenti a livello istituzionale (come può essere un
Sottosegretario all’Interno). Una procura assetata di vendetta verso alcuni amanti della libertà. La necessità di reprimere chiunque non si adegui alle regole. La fine della storia? Si vedrà! Per il momento possiamo solo dire che circostanze e personaggi non sono puramente casuali, ma si possono trovare in qualunque storia in cui l’autorità si scontri con l’autodeterminazione di chi non chiude gli occhi di fronte all’oppressione e all’ingiustizia. In gioco non vi è solo la repressione di qualcuno, ma la maggiore libertà per tutti.

Alcuni anarchici


peggio2008@yahoo.it

martedì 19 ottobre 2010

NARDO' elezioni amministrative : la posizione di sinistra ecologia libertà


Le prossime elezioni comunali rappresentano un banco di prova molto difficile per il centrosinistra, le recenti (ma anche le più lontane) vicende politiche cittadine evidenziano ormai una coalizione confusa e spaesata;

S&L però ha le idee molto chiare:

Da qualche settimana Sel Nardò ha avviato una serie di incontri con le forze politiche di area centro-sinistra per sondare le diverse posizioni e far conoscere la propria, questo allo scopo di verificare la possibilità di una convergenza su un programma politico comune.

Per quanto riguarda l'individuazione del* candidat* sindaco di schieramento, sia nella felice ipotesi di convergenza su un unico nominativo sia nell'eventualità di primarie, sono condizioni imprescindibili per l' appoggio di Sel:

coalizione dichiaratamente di centro-sinistra
nessun nome 'compromesso' con la passata amministrazione
impegno a dichiarare e risolvere l'eventuale conflitto di interessi
rispetto del patto di schieramento
quanto al programma riteniamo assolute priorità:
gestione oculata e valorizzazione delle risorse
riordino dei pubblici uffici
trasparenza nell'azione politica amministrativa


Per quanto attiene al programma specifico di sel abbiamo approntato un questionario da distribuire nel corso delle assemblee pubbliche di quartiere già in calendario, al fine di conoscere e dar voce alle esigenze concrete delle famiglie e dei cittadini.

Riteniamo sia giunto il momento che tutti i soggetti politici dichiarino apertamente e chiaramente la loro collocazione e le alleanze che intendono perseguire in modo che possa essere finalmente avviato un lavoro concreto di collaborazione alla stesura di un progetto comune e condiviso.

circolo sel 'nove
aprile' nardò