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lunedì 20 dicembre 2010

RINA DURANTE & DANIELE DURANTE - QUISTIONE MERIDIONALE


Quistione meridionale

Il nonno di mio padre era brigante
come Carmine Crocco e Ninco Nanco
è sua la testa mozza che financo
sopra i libri di storia hanno stampato
rubava ai ricchi per dare ai cafoni
per questo gli tagliarono i coglioni.

Per lui la Quistione meridionale
non è stata certo un buon affare

Il nonno di mio padre era bracciante
disoccupato e morto di fame
un giorno fu preso a lavorare
nel tavoliere come stagionale
non sapeva che s'era scioperato
per questo si trovò morto ammazzato

Per lui la Quistione meridionale
non è stata davvero un buon affare

Il padre di mio padre non aveva
nemmeno terra dove lavorare
allora decise di occupare
un pò di terra incolta nell'Arneo
ma un poliziotto con la camionetta
gli fece a pezzi la sua bicicletta

Per lui la Quistione meridionale
non è stata davvero un buon affare

Mio padre infin è stato un emigrante
io dico è stato perchè non c'è più
non voglio ricordare come fu
a voi non interessa e a me fa male
non so neppure dov'è seppellito
perchè non scrisse più dopo partito

Per lui la Quistione meridionale
non è stata davvero un buon affare

Conosco invece un tizio un professore
che studiando con cura la Quistione
del Mezzogiorno in breve è diventato
un grosso personaggio, un deputato
dirige enti corsi e scuole d'arte
e gli entrano quattrini da ogni parte
per lui la Quistione meridionale
è stata certamente un buon affare


Rina Durante


Biografia di Rina Durante
La figura di Caterina, "Rina" Durante copre un ruolo fondamentale nella cultura e nella letteratura salentina della seconda metà del novecento.

Nasce a Melendugno (Le), il 29 ottobre 1928.

I primi anni d'infanzia, Rina li trascorre a Saseno, isola Albanese, dove il padre era impegnato come comandante di una batteria della regia Marina militare.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale lascia l'isola e fa ritorno nella natia Melendugno. Sin dai primi anni della sua giovinezza frequenta i più importanti intellettuali salentini da Vittorio Bodini a Oreste Macrì a Vittore Fiore, gli stessi che nell’immediato dopoguerra si confrontavano con la migliore cultura internazionale.

Entra quindi a far parte del gruppo di letterati che ruotava intorno alla rivista “Critone“ fondata dall’avvocato Tommaso Santoro, dove instaura un raporto di collaborazione con lo scrittore e poeta Vittorio Pagano. Nel 1951 pubblica la raccolta poetica “Il tempo non trascorre invano”, con prefazione di Eugène Bestaux.

Frequenta l’Università di Bari dove si laurerà brillantemente in lettere. Nel 1964 Rina Durante con il romanzo “La malapianta”, vince il Premio Salento. Seguono numerose pubblicazioni: “Viaggio in Terra d'Otranto“ (1972), “Da Verga a Balestrini-Antologia della condizione meridionale” (1975), “Tutto il teatro a Malandrino” (1977), “Il sacco di Otranto” (1977), “Gli amorosi sensi” (1996). Scrive per il teatro “Ballata salentina” (1980), mentre per il cinema cura il soggetto e la sceneggiatura dei film “Il Tramontana” (1966) e “La sposa di San Paolo” (1989). Fu tra i primi, a partire degli anni Settanta, a condurre ricerche folkloriche ed etnomusicali contribuendo alla riscoperta e alla rinascita degli studi antropologici di Ernesto De Martino sul tarantismo.

Dirigente del sindacato scrittori, organizzatrice culturale e politicamente vicina ai movimenti studenteschi del '68, Rina fonda il "Canzoniere grecanico salentino" curandone "I canti di Terra d'Otranto e della Grecia salentina". La sua opera di ricerca delle radici culturali salentine ed in particolare incentrata sulla pizzica e sulla musica contadina che ruota intorno alla Taranta è probabilmente legata all’ambiente politico in cui militava.

Qui infatti il prodotto culturale espresso dalla civiltà contadina veniva visto come frutto di una classe subalterna, antagonista alla borghesia ed alla nobiltà latifondista locale. In buona sostanza la musica popolare salentina era per certi ambienti politici e per la Durante in particolare l'espressione del malcontento della massa contadina ed una delle poche manifestazioni di rivolta verso il sistema fatto dalla massa povera generalmente rassegnata e poco avvezza alla ribellione.

Rina in quest’opera di ricerca e di riscoperta delle tradizioni popolari riuscirà a coinvolgere artisti di rilievo nazionale come la musicista romana Giovanna Marini. Questa scelta si è rivelata un intuizione che ha impresso una svolta culturale notevole sul territorio salentino tanto da creare un fenomeno culturale legato alla pizzica di proporzioni inaspettate probabilmente alla stessa Rina e che vediamo oggi travalicare i confini regionali divenendo un fenomeno di massa.

Sono numerose le commedie ed i programmi culturali trasmessi dalla Rai sia in radio che in televisione. Tra questi ricordiamo "Sapore di funghi" (1976-1977), "Il sacco di Otranto" (1977), "Glossama dedicato alle popolazioni di lingua greca del Salento" (1977). Nel 1990 scrive il soggetto di Viaggio a Galatina, documentario diretto da Luigi A. Santoro. L'amore di Rina per il Salento va oltre la musica e le lettere ed abbraccia anche l'arte culinaria. Parte dei frutti di questo lavoro sono contenuti nella Guida dell'Espresso, Cerere e Bacco a piene mani.

Ha firmato per alcuni decenni articoli per il «Quotidiano», la «Gazzetta del Mezzogiorno», «L'Unità», il «Corriere del mezzogiorno» (supplemento locale del «Corriere della sera»), «quiSalento», «Almanacco salentino», «Dove» (mensile sul turismo della Rizzoli)», «Avvenimenti», «Corriere Canadese» e «Tandem». La sua opera intellettuale si è sempre distinta per l'infaticabile attività di militanza politico–culturale, sempre dalla parte dei contadini, dei lavoratori, delle classi disagiate. Rina Durante dopo una lunga malattia muore, nella sua casa di Lecce, il 25 dicembre del 2004 all’età di 76 anni. È uscito postumo: "L'oro del Salento" ultimo suo libro che tratta di una storia sociale dell'olio d'oliva in Terra d'Otranto.

http://www.otrantopoint.com/rina-durante.html