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martedì 8 marzo 2011

Donne pensanti, non festeggiate nessun 8 marzo


di Alessandro Consonni
Carissime, Fiorenza Sarzanini, Maria Teresa Meli, Marina Terragni, Emanuela Falcetti, Maria Laura Rodotà, Lina Sotis e donne tutte del mondo, a questo punto delle cose, cosa dovrebbero festeggiare l’otto marzo le donne ???

Nel mondo del lavoro, le donne, sono considerate nulla, guadagnano meno dei maschi e per raggiungere posizioni di rilievo devono lavorare il triplo ed assumersi responsabilità dieci volte superiori a quelle di un uomo! Quando e se, si affermano professionalmente nel lavoro, al 99% devono rinunciare al ruolo di donna, alla maternità e alla famiglia! Inoltre, hanno sul groppone, figli, marito e anziani oltre naturalmente al lavoro, senza il quale oggi, nessuna famiglia può permettersi di rinunciare all’apporto economico della donna! Nell’ambito della vita pubblica, la figura femminile NON esiste, ma quando casualmente capita, è per ricoprire incarichi e ruoli marginali o di basso profilo! In politica, le quote rosa, rappresentano una percentuale ridicola e non per demerito della donna ma per supremazia culturale, storico morale di questa nostra società maschilista! La pubblicità ed il marketing USANO da decenni il corpo della donna, per vendere qualsiasi prodotto che, nel 95% dei casi con la donna non ha nulla a che fare! I media e le Tv, fanno un uso improprio del corpo della donna, per aumentare le tirature dei giornali ed incrementare gli ascolti di qualsiasi trasmissione, sia essa d’informazione o di intrattenimento!? La donna per dimostrare ai maschi la propria emancipazione, s’è prestata ad una FALSA RIVOLUZIONE MORALE che, l’ha spogliata pubblicamente oltre che delle proprie vesti, anche di quella dignità che faticosamente aveva cercato di conquistare negli anni settanta! La donna in questi ultimi vent’anni è tornata al modello arcaico, tanto caro al maschio mediterraneo, che la voleva sottomessa, muta e NON pensante! La donna italiana s’è così piegata all’utilizzo del proprio corpo, e della propria immagine, con la falsa illusione di piacere a s’è stessa per ottenere così quella FALSA indipendenza economica dal maschio che, invece, la resa SCHIAVA a comportamenti etico morali che l’hanno riportata ad abitudini gerarchiche da ventennio fascista! Il recente consenso istituzionale, politico nonché morale Cattolico, del fenomeno bunga bunga, ha riportato la donna ai fasti degli anni trenta quando il maschilismo frequentava orgogliosamente i bordelli e le case chiuse !!!

Le uniche VERE donne italiane rimaste, pare siano state quella MINORANZA che offese, stanche, infastidite, tradite, stuprate dai comportamenti maschilisti di questa società del bunga bunga, sono RABBIORAMENTE SCESE NELLE PIAZZE il 13 febbraio scorso, contro un maschilismo gerarchico pericoloso e intollerabile che costituisce un INDEGNO SFRUTTAMENTO della dignità delle donne di questo nostro Paese, da qualcuno portato ad esempio come sesta potenza economica del pianeta !?!?!?
Cancellino dunque dal calendario le donne d’Italia, questa data dell’ 8 marzo, festa ipocrita e consumistica trionfo di speculazioni della mimosa e gioia delle pizzerie, complici le tradizionali tavolate di sole donne, che come qualcuno afferma, amano DIVERTIRSI e RIDERE con ottimismo al futuro !!!
Le donne lavoratrici, le mamme, le studentesse, le nonne, le pensionate, le disoccupate, le donne tutte di questo Paese del bunga bunga, ONORINO questa data dell’8 marzo MANDANDO (i mariti, i figli, i padri, i nonni, i colleghi, i datori di lavoro, i politici e gli uomini tutti d’Italia, che offriranno loro un rametto di mimose), MANDANDO ribadisco, questi ipocriti uomini a fottersi, perché l’uomo opportunista bunga bunga, solo di ESSERE MANDATO A FOTTERSI si merita!
Donne del mondo, al posto di rifarVi le tette e le labbra, per piacere di più a voi stesse, così Voi affermate, cominciate a mandare a fottersi i maschi, e fatevi rispettare nella vostra dignità profonda di essere donne a trecentosessanta gradi, per trecentosessantacinque giorni all’anno e RIFIUTATE questa presa per i fondelli dell’8 marzo, festa consumistica, borghese e capitalista voluta dai PADRONI del bunga bunga !!!
Donne PENSANTI del mondo, ripulite la società da una sparuta MINORANZA di sgualdrine che disonorano con il bunga bunga la Vostra dignità di donne !!!

Donne pensanti italiane, se Vi volete bene, non festeggiate nessun 8 marzo !?

Libia, le armi di Obama


di Christian Elia da PeaceReporter
Gli Usa chiedono aiuto all'Arabia Saudita per sostenere i ribelli

Quando il gioco si fa duro, una telefonata a Riad torna sempre buona. Questa almeno la tesi di Robert Fisk, l'inviato del quotidiano britannico The Independent, uno dei massimi conoscitori del grande gioco mediorientale.

Fisk lo scrive oggi: "Nel tentativo di evitare un coinvolgimento diretto in Libia, Washington ha chiesto all'Arabia Saudita di fornire armi ai ribelli per consentire loro di lottare ad armi pari contro il regime di Gheddafi". La risposta non dovrebbe essere negativa, visto che Riad dipende dagli Usa per la sua stessa sopravvivenza.La famiglia reale saudita è in grande difficoltà. L'Iran le contende la supremazia regionale, con una lotta che non è solo politica ma anche religiosa. Preminenza sunnita, preminenza sciita, con le due potenze simbolo dell'una e dell'altra comunità musulmana a giocare sporco senza esclusione di colpi.

La minoranza sciita in Arabia Saudita è in fermento e, venerdì prossimo, sono previste nuove manifestazioni per chiedere riforme della monarchia saudita e maggior rispetto dei diritti della minoranza sciita (pari a circa il venti per cento della popolazione) e la liberazione di alcuni leader arrestati dalla polizia politica di Riad nei giorni scorsi. Nonostante i problemi dinastici, nessuno teme in Arabia Saudita che la minoranza sciita abbia davvero qualche chance di rovesciare il regime, ma di destabilizzarlo si. Con il Bahrein in fiamme (proprio perché gli sciiti - che sono maggioranza - non tollerano più il regime della monarchia sunnita) e l'Iran alle porte, a Riad si armano fino ai denti.

Ecco perché, prendendo per buone le previsioni di Fisk, Riad non dirà no a Washington. Un rifiuto potrebbe comportare, in futuro, una rappresaglia diplomatica e di forniture militari ai sauditi, che non possono permetterselo. Sarebbe un sollievo per Washington, visto che l'amministrazione Obama è sempre più pressata dall'opinione pubblica interna e internazionale.

La no-fly zone, per impedire ai caccia del colonnello Gheddafi di bombardare i rivoltosi, è complicata. Ha ragione Robert Gates, che se ne intende. Per istituirla serve prima un bombardamento a tappeto che Obama e i suoi, all'insegna del nuovo corso in politica estera statunitense, vedono come fumo negli occhi. Anche l'inazione, però, è mal digerita negli Usa. L'aiuto dei sauditi risolverebbe molti dubbi negli Usa, senza impelagare troppo gli statunitensi.

Non è, però, che un rimandare il problema. Il regime di Gheddafi, dopo lo sbandamento iniziale, sta dimostrando una capacità di tenuta notevole. Al punto che, negli ultimi due giorni, ha rilanciato la sua offensiva fuori Tripoli. La rivolta, per ora, è in stallo e il fronte si sta solidificando a Sirte. Questo significa che, prima o poi, ci sarà la battaglia decisiva. E Obama non potrà chiedere ai sauditi di agire al posto di Washington in eterno.

Bisognerà, invece, aspettare la fine di tutto questo per saperne di più sulle armi che i ribelli hanno in mano fin dai primi giorni. La vulgata vuole che alcuni militari si siano, da subito, uniti ai rivoltosi garantendogli l'accesso ai depositi dell'esercito. Può essere, ma quella della rivolta in Libia è una storia tutta scrivere, a cominiciare dal finale.

Christian Elia

Comunicato stampa di Michele Rizzi di Alternativa comunista su chiusura ospedali pubblici e sciopero generale


Abbiamo ricevuto una mail da parte di Michele Rizzi, coordinatore regionale di Alternativa Comunista, circa la situazione ospedaliera pugliese.
Ve la proponiamo aprendo così un dibattito.
Commentate.


Serve uno sciopero della sanità per bloccare la chiusura degli ospedali

Mentre l'assessore Fiore e i vertici del PD si scontrano su come pianificare i tagli alla sanità, parte il giro di boa dell'applicazione del Piano sanitario regionale concordato da Vendola e Fitto che, con l'inizio del blocco dei ricoveri in molti ospedali, di fatto ne anticipa la chiusura. Stanno saltando ben 18 ospedali, tra proteste di sindaci e di lavoratori delle città interessate, mentre ben 4000 lavoratori, tra personale medico, infermiere e tecnico, saranno trasferiti altrove.Ecco cosa significa l'accordo tra centrosinistra pugliese e centrodestra nazionale: introduzione del ticket sulle ricette che è un ulteriore danno alle tasche impoverite dei lavoratori pugliesi, 18 ospedali pubblici da chiudere, 2200 posti letto da tagliare, la stabilizzazione dei precari della sanità da mettere in discussione, mentre la giunta Vendola autorizza l'apertura di ben 11 ospedali privati pagati con soldi pubblici, a partire dal San Raffaele di Taranto di Don Verzè.
A questo scempio contro i lavoratori pugliesi, i lavoratori della sanità pugliese rispondano con uno sciopero generale che appoggi la lotta che Alternativa comunista sta sviluppando ormai da molti mesi, con assemblee in tutte le città interessate dai tagli, per la ripubblicizzazione della sanità pugliese e per la lotta contro la precarietà anche in questo settore.

Michele Rizzi

Cari amici della redazione, vi mando questo comunicato stampa sulla sanità.
Un caro saluto.
Michele Rizzi - coordinatore regionale di Alternativa comunista
Tel. 3281787809
www.alternativacomunistapuglia.org