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lunedì 12 dicembre 2011

IL CIRCOLO SEL "noveaprile" RICORDA LA STRAGE DI PIAZZA FONTANA -chi E’ STATO ?


Il pomeriggio del 12 dicembre 1969, intorno alle 16:30 a Milano nella Banca dell’Agricoltura, una bomba esplode tra la gente seminando morte.
I cadaveri sono maciullati; brandelli anche consistenti di corpi verranno in seguito staccati dalle pareti della banca tanto devastante è l’entità dell’esplosione.
Alla fine il bilancio sarà di 17 morti e 80 feriti.
Le conseguenze furono terribili, non solo per i morti bruciati a brandelli, ma anche per le evidenti implicazioni di carattere politico che ne scaturirono.
La strage di Piazza Fontana è solo uno dei tanti attentati accuratamente tenuti nascosti e protetti.
Si può ben dire che questa data segni l’inizio della storia del terrorismo politico moderno in Italia: nessun’altra inchiesta giudiziaria ha affrontato nel nostro Paese, le pressioni, le torsioni, le intromissioni, le deviazioni, le “cattiverie” subite da quella di Piazza Fontana.
Ovviamente le reali responsabilità non sono mai state opportunamente accertate e chiarite e non potranno mai essere tali.
La pista anarchica era quella più facilmente percorribile, perchè priva di adeguate coperture politiche, ma come la storia ci insegna, le verità sono altre; un intreccio pauroso tra vecchi fascisti, neofascisti e democristiani, SID e CIA disposti a tutto pur di preservare il potere politico-economico del Paese.
Norberto Bobbio chiama questo intruglio infernale “criptogoverno”, ovvero “l’insieme delle azioni compiute da forze politiche eversive che agiscono nell’ombra in collegamento con i servizi segreti, con parte di essi, o per lo meno da questi non ostacolate”.
Basterebbe questa lucida definizione a spazzare via lo sproloquio negazionista di taluni analisti che vorrebbero negare quella che è stata definita “strategia della tensione”.
Vorrei sottolineare un’ultima cosa: in quegli anni in Europa circolava un manuale in francese intitolato Missions Speciales (Missioni Speciali). Vi era scritto: “il terrorismo spezza la resistenza della popolazione, ottiene la sua sottomissione, e provoca una frattura fra la popolazione e le autorità. Ci si impadronisce del potere sulla testa delle masse tramite la creazione di un clima di ansia, di insicurezza, pericolo; il terrorismo selettivo (…) distrugge l’apparato politico e amministrativo eliminandone i quadri; il terrorismo indiscriminato (…) distrugge la fiducia del popolo disorganizzando la masse, onde manipolarle in maniera più efficace”.
Queste parole appartengono ad un ex-ufficiale dei servizi segreti francesi del quale non si è mai conosciuto con esattezza il nome anagrafico; si pensa si chiamasse Yves Guillou oppure Ralph Guerin Serac. L’uomo era specializzato in operazioni poco trasparenti. Aveva lavorato nell’intelligence francese, a stretto contatto con la CIA. Approdato all’Oas (formazione paramilitare fondata da Gen Salan per impedire l’indipendenza algerina)s’era poi trasferito in Portogallo. Qui nel 1966, tre anni prima di Piazza Fontana, aveva fondato, con i soldi dei regimi fascisti portoghese, spagnolo, greco, sudafricano e l’aiuto statunitense l’Aginter Press, una centrale dedita a “missioni speciali” un po’ in tutto il mondo, specializzata in Europa soprattutto nell’intossicare e infiltrare movimenti di sinistra, inducendoli a compiere sotto “bandiere di sinistra” tutti quegli atti terroristici che hanno poi caratterizzato quel periodo della storia italiana, ma non solo.
Chi E’ STATO, il titolo dell’articolo non è casuale; non posso dire con esattezza che lo Stato possa essere il responsabile di tutto quello che è successo, ma sicuramente si può affermare che una sua colpa sia quella di non essere stato in grado di colpirne almeno gli esecutori.
Ancora una volta tutto tace e la polvere aumenta.
Spetta a noi quindi non dimenticare e ricordare tutti gli innocenti che sono stati ammazzati per sordidi giochi di potere.
Ora e sempre resistenza.

Circolo "noveaprile" Nardò