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mercoledì 20 maggio 2009

"PULIAMO" LA SCUOLA


La scuola prima di tutto è un luogo pubblico dove i giovani come me devono confrontarsi,crescere, vivere esperienze, istruirsi, crearsi, preferibilmente senza nessuna sorta di pressione o di mancato rispetto. Si basa tutto sul rispetto. Io vivo la mia scuola giorno per giorno per ben 6 ore e quando trovo un attimo di libertà provo a rilassarmi passeggiando per i corridoi. Purtroppo proprio qui provo un certo nervosismo in quanto

sono costretto a leggere e rileggere, anche senza volerlo, scritte o manifesti di propaganda di una politica che non approvo assolutamente. Io mi ritengo rispettoso nei confronti di tutti i miei coetanei perchè, per mia fortuna, so che potrei suscitare il fastidio di qualcuno se tappezzassi la scuola di adesivi con la mia idea politica. Loro no, loro continuano a farlo fregandonese del luogo pubblico e del rispetto per gli altri.


Scritta: Che per noi voleva dire ama con un ideale ma per tutto il mondo era il simbolo del male. Ma noi siamo ancora qui per ricordare! (Da notare la croce celtica al posto del punto del punto esclamativo)

Luca, ITC Vanoni Nardò

RESISTERE NELLA DITTATURA

La democrazia, così per come la intendeva Montesquieu, si basa sulla divisione dei poteri: esecutivo, legislativo e giudiziario.
Chiamo a raccolta le donne e gli uomini di senso che vogliano affidarsi allo studio della realtà.
Diciamo le cose come stanno: legislativo, esecutivo, giudiziario, stampa, televisione...
è tutto nello mani di un manipolo di criminali, che sta dietro la "figurina" di Berlusconi.
La democrazia secondo Berlusconi è una dittatura di fatto. Apriamo gli occhi e cominciamo a RESISTERE; potremmo cominciare già oggi a farlo, rivolgendo, come ha fatto il nostro presidente delle Puglie, un dignitossissimo, modestissimo, delicatissimo vaffanculo a Gasparri, alla squadra di governo a Mills, a Noemi... a tutta questa porcheria che non è più Democrazia.





VAFFANCULO!!!

PROGRAMMA SINISTRA PER IL SALENTO -NARDO'-



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IN DIFESA DELLA LAICITA'

Sul vostro blog leggo con piacere la difesa della scuola pubblica ed io aggiungerei laica.
A proposito di laicità ho letto con disappunto l'accondiscendenza del sindaco di Nardò ad interrompere il lavoro degli uffici e guidare sul Comune la visita pastorale del vescovo.
Vaglio ritiene, come primo cittadino, di esibirsi anche come primo cittadino credente, dimenticando il rispetto dei principi di laicità ed imparzialità e anche di uguaglianza.
Egli dovrebbe, accantonando il suo animo clericandi, ignorare che la religione cattolica non è più religione di Stato e per assurdo, continuando ad interrompere i servizi comunali, dovrebbe permettere la visita di esponenti degli altri credi o di diversa concezione della vita.
Sarà bene sollecitarlo ad istituire il registro per le unioni di fatto, il registro telematico per i testamenti biologici, nonchè istituire il servizio di cremazione, destinando una idoerna sede per i funerali laici, come previsti già dalla legge nazionale e da quella regionale sulla dispersione o conservazione autonoma delle ceneri.
Vaglio all'ospitato vescovo avrebbe, più che donare una targa d'argento con una irregolare spesa comunale, dovuto ricordare di rendicontare, come non fa, con responsabilità anche del funzionario del settore Urbanistico, i contributi ricevuti annualmente, principalmente il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria, riscossi dal Comune per il rilascio ai cittadini delle concessioni edilizie, 7% poi versati alle diocesi per la costruzione e riparazioni di chiese ed immobili per il culto, come previsto dalla legge n.4/1994.

Giacomo Grippa UAAR, circolo di Lecce

OCCORRE UNA LOTTA UNITARIA DEI LAVORATORI CONTRO LA FIAT

Giusto per essere corretti, chiari e trasparenti. vi dico come sono andate le cose alla manifestazione di torino contro la fiat e non contro rinaldini.
Nessuna aggressione a Rinaldini!
Provocatori tra i confederali innescano il parapiglia

Senza nemmeno contattare lo Slai-Cobas per confrontare la versione dei fatti, si è costruita ad arte la falsa notizia di un attacco preordinato e organizzato per gettare dal palco della manifestazione operaia di Torino il segretario della Fiom Rinaldini.
Lo Slai Cobas è sceso in piazza contro la Fiat e per una lotta unitaria dei lavoratori contro la ristrutturazione e i licenziamenti programmati da Marchionne.
Al termine del corteo contro la Fiat si chiedeva a gran voce, con l´approvazione degli operai presenti in piazza, che potessero parlare anche lo Slai Cobas e i lavoratori delle fabbriche Fiat colpite dalla ristruttu-razione e dalla minaccia di chiusura, in primo luogo gli operai di Pomigliano deportati da oltre un anno allo stabilimento confino di Nola (anche grazie a un accordo siglato dai confederali).
Stabilimento confino di Nola che ripete l´esperienza vergognosa dei reparti confino fatti dalla Fiat di Valletta negli anni ´50 a Mirafiori, dove venivano rinchiusi tutti gli operai non disposti a subire passivamente lo sfruttamento padronale.
Quando con i dirigenti confederali presenti sul palco era stato concordato che avrebbero potuto par-lare anche lo Slai Cobas e gli operai di Nola, qualcuno dei confederali, che evidentemente non condivide-va questa decisione, ha innescato una violenta provocazione per impedirlo. Nel parapiglia che ne se-guiva Rinaldini cadeva e veniva aiutato a rialzarsi da lavoratori dello Slai Cobas.
Nessuna aggressione preordinata contro Rinaldini, quindi. Quanto accaduto è stata una scelta de-liberata di chi tra i confederali, innescando la violenta provocazione sul palco, vuole continuare ad impedire che i lavoratori possono prendere direttamente la parola e continuino a rimanere succubi di accordi concerta-tivi, a perdere e calati dall´alto.
Lo Slai Cobas ribadisce la necessità di una lotta ampia e unitaria degli operai, dei lavoratori, contro la Fiat e il piano di ristrutturazione e licenziamenti delineato da Marchionne.
Una lotta che deve articolarsi sul netto rifiuto della chiusura di qualsiasi stabilimento, sulla redistri-buzione del lavoro tra le fabbriche Fiat, sulla riduzione dell´orario di lavoro a parità di salario, sul salario ga-rantito ai disoccupati, sul blocco degli straordinari negli stabilimenti.
Misure che potrebbero essere realizzate utilizzando i profitti fatti dai padroni in questi anni.

Questa la realtà dei fatti, che ovviamente può essere confrontata con chi ritiene di conoscere altre realtà

Maurizio MACCAGNANO