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mercoledì 2 febbraio 2011

CHE IL BALLO ABBIA INIZIO!!!!!!!!!!!


Il popolo delle libertà ha iniziato la campagna elettorale, ed è così che è giunta in redazione una mail con un bel comunicato firmato PDL Nardò.
I giovanotti del popolo delle libertà (negate)invitano la cittadinanza ad accorrere numerosa nella nuovissima sede per risolvere i complicatissimi problemi della città.
A dare sostegno e a venire in nostro soccorso, ogni sabato, ci sarà l'on. Baldassarre che come babbo natale è pronto ad esaudire qualsiasi desiderio.

Vi riporto di seguito il comunicato


Il POPOLO della LIBERTA’ – NARDO’

Rialzati Nardò!


Il Comitato Organizzativo del PDL, presieduto dal commissario cittadino on. Raffaele Baldassare, sta costruendo, intorno al Popolo della Libertà, una squadra di uomini e donne coesa e compatta, tale da permettere al Partito di ribadire la propria leadership nello scenario politico cittadino.
Per poter garantire una Amministrazione forte e stabile alla nostra Città abbiamo sottoscritto un patto d’onore con Partiti, Associazioni e Movimenti che riconoscono la bontà di un progetto comune. Assieme a questi amici stiamo valutando la possibilità di far convergere intorno ad una proposta condivisa anche gli altri soggetti politici che, naturalmente, intendano lavorare assieme a noi per il bene della nostra Comunità.
Ai tanti che desiderano sostenere il PdL ed il centrodestra in questa intesa per Nardò chiediamo coerenza e vivo senso di appartenenza sia all’area politico-amministrativa sia al progetto per Nardò. Nessuna idea sarà preclusa, anzi ognuno potrà e dovrà sentirsi protagonista, ora fornendo il proprio apporto intorno ad un tavolo e domani dagli scranni dell’Amministrazione Comunale.
Oggi più che mai è necessario l’aiuto dei tanti Concittadini che si riconoscono negli ideali del PdL.
Noi desideriamo conoscere le vostre idee e i vostri suggerimenti affinché il programma che la prossima Amministrazione Comunale si appresterà a realizzare non sia una semplice esercitazione stilistica, ma l’effettiva sottoscrizione delle volontà dei tanti Cittadini che si riconoscono nella squadra del centrodestra.
Affinché il nostro sogno di costruire una Città degna di chiamarsi Nardò in cui il Bene Comune sia guida e ispirazione possa realizzarsi è benaccetta e assai gradita la collaborazione dei tanti autentici appassionati alla nostra Città che invitiamo nella nuova sede in via De Gasperi.
Ogni sabato delle 17,00 alle 20,00 l’on. Raffaele Baldassarre sarà a disposizione degli amici che vorranno condividere con noi il proprio impegno per rimettere in piedi Nardò.

Un caldo e cordiale abbraccio a tutti i Neretini di buona volontà!


Nardò, 02 Febbraio 2011


il Popolo della Libertà - Nardò

"Classi solo per i fiorentini". La prof simula le leggi razziali

Voleva far sentire ai suoi ragazzi come la Storia possa bruciare ancora sulla pelle. Così l’altra mattina, giovedì, la giornata della Memoria, la prof è entrata in classe e ha detto: "È arrivata una circolare che un po’ mi preoccupa: entro il 15 di febbraio ciascuno di voi deve portare il certificato di nascita e di residenza". Perché? A cosa serve? Si sono insospettiti fra i banchi. E la professoressa: "Non so se sia per il federalismo o cosa, ma pare che il ministero non paghi più la scuola se non siete nati a Firenze e se non sono prevalentemente nati a Firenze anche i vostri genitori e i vostri nonni. Ci faranno finire l’anno e poi ciascuno di voi deve tornare nei Paesi di provenienza della famiglia...». Sconcerto fra i banchi, del liceo artistico di Porta Romana. «E’ uno scherzo?» e la professoressa Marzia Gentilini seria: «No affatto, vale anche per noi insegnanti. Io dovrò tornare in Emilia Romagna». Stava simulando in classe le leggi razziali del 1938.

Dall’incredulità alla rabbia: «Ma prof, allora io devo tornare in Cina?». «E io in Eritrea dove non conosco nessuno?», «E io a Napoli?». Uno ha posto un problema: «Mio nonno è Piemontese e mia nonna è nata in Calabria: io dove dovrei andare?». Qualcuno ha cominciato a credere di non essere più in una democrazia, qualcuno si è messo a piangere, qualcuno ha abbracciato il compagno in lacrime e gli ha fatto coraggio: «Anche mio nonno è di Napoli, ti ospito a casa mia». Dalle prime file hanno lanciato accuse di razzismo: «Una circolare così è ingiusta, ribelliamoci». Qualcuno ha sospettato: «Prof possibile che la tv non abbia detto niente?». E i giornali? e internet? Lei ha preso in mano un foglio, fingendo fosse una circolare: «è scritto qui».

La simulazione è durata meno di mezz’ora, poi l’insegnante ha svelato il senso di quella strana lezione: «Ragazzi, è andata più o meno così, un po’ di anni fa, in Italia, quando sono state applicate le leggi razziali...adesso forse lo capite meglio».
«Quell’insegnante ha avuto un’idea geniale la promuove l’assessore all’istruzione di Palazzo Vecchio, Rosa Maria De Giorgi mi piacerebbe incontrarla. La giornata della Memoria non deve essere un appuntamento rituale che si ferma a una pagina di un libro. La professoressa del liceo ha trovato la strada migliore per bucare lo schermo e attirare l’attenzione dei ragazzi, ha fatto indossare loro la follia di quel momento storico». Infatti è stato uno shock. Una vertigine. Le lacrime di qualche alunno raccontano meglio delle parole, il dolore, la paura, la solitudine, il muro che si alza quando ti mandano via dal tuo mondo.

Fonte: Repubblica Firenze
da Antifa

Lettera di minacce alla Boccassini: "Morirai in un rogo, rosso come la tua toga"


"Morirai in un rogo - un fuoco rosso - come la tua toga". Una lettera di minacce rivolta al pm di Milano Ilda Boccassini è stata recapitata ieri mattina alla redazione del 'Resto del Carlino' a Bologna. Il documento, scritto a mano su un foglio quadrettato, era contenuto in una busta rossa smistata il 28 gennaio al Centro meccanizzato postale (Cmp) del capoluogo emiliano.
Il plico era privo di mittente e la lettera, non firmata, aveva un'intestazione scritta in stampatello: Fuan, come il movimento universitario del vecchio Msi. Sull'attrobuzione molta cautela da parte degli investigatori della Digos, che hanno sequestrato il materiale.

''La Boccassini deve morire''. ''Farai una brutta fine - scrive l'anonimo - Morirai in un rogo - un fuoco rosso - come la tua toga''. Le minacce sono accompagnate da insulti e non ci sono riferimenti alla vicenda Ruby e al fascicolo che vede indagato il premier Silvio Berlusconi, di cui la Boccassini si sta occupando assieme ad altri colleghi della Procura milanese.

Fonte: Repubblica Bologna
da Antifa