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martedì 15 dicembre 2009

Infostadio - news dalle curve

Tafferugli Bergamo - Rissa eccellente - Libro ultras destra - Contestazione Toro - Su Tessera del tifoso - Daspo per tifosi Carrarese - Terzo tempo Rimini-Cesena - 30 anni per omicidio

TAFFERUGLI BERGAMASCHI

A Bergamo nel dopo partita Atalanta-Inter, uno dei sei pullman con i tifosi milanesi e' stato preso d'assalto da ultras bergamaschi. Alcuni supporter atalantini hanno teso un vero e proprio agguato lanciando sassi, bombe carta, bottiglie e fuochi d'artificio all'autobus. Alcuni tifosi interisti sono scesi dal pullman e per alcuni istanti le due tifoserie sono entrate in contatto prima dell'intervento di polizia e carabinieri. Un carabiniere e' rimasto contuso alla mano destra.

IN ECCELLENZA, ECCELLENTI!

I carabinieri di Torino hanno denunciato 28 persone per una rissa avvenuta durante una partita di calcio giocata su un campo della provincia. Giocatori e dirigenti di due squadre del campionato regionale di Eccellenza Uisp, più uno degli allenatori, si sono affrontati utilizzando le bandierine dei guardalinee, quelle del calcio d'angolo e alcuni bastoni prelevati da un vicino orto. Quattro persone sono rimaste ferite, con prognosi da che variano da cinque a dieci giorni.

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LUCCA, ULTRAS DI ESTREMA DESTRA E PLURICONDANNATO PRESENTA UN LIBRO FRA GLI ONORI DELLA POLITICA

di Toto Barbato

Sta scatenando un terremoto politico a Lucca la presentazione del libro "Ultras, storia del tifo rossonero" scritto dal capo del disciolto gruppo di estrema destra dei tifosi della lucchese Bulldog, Andrea Palmeri. L'autore è imputato in alcuni processi legati a violenze nei confronti di giovani esponenti della sinistra lucchese ed è stato fermato dalla polizia di Sofia dopo Bulgaria-Italia per aver incendiato la bandiera bulgara nella curva dei tifosi azzurri.

La presentazione è fissata per lunedì 21 dicembre alle 21 in una sala comunale ad Altopascio ed è già stata annunciata anche la presenza dell'assessore comunale allo sport del comune di Lucca Lido Moschini e l'assessore alla Sicurezza di Altopascio ed esponente di Forza Nuova Alessandro Balduini.

In un comunicato il presidente della provincia Stefano Baccelli ha scritto che "Un libro sul fenomeno del tifo da stadio può essere spunto di riflessione e di discussione, ma può diventare un problema se il tifoso che lo ha scritto, che pure rappresenta la frangia estrema della destra fascista e predica la violenza come suo credo, ed è pluricondannato, viene accolto a braccia aperte non da una, ma da ben due amministrazioni pubbliche di centro-destra: Lucca e Altopascio. La considero una scelta assolutamente fuori luogo".

A Baccelli hanno fatto eco con una nota analoga i capigruppo di maggioranza del Consiglio provinciale di Lucca Andrea Palestini (PD) Barbara Mangiapane (SD) Fabrizio Bianchi (PdCI) Marco Bonuccelli (PRC). Matteo Giordano, consigliere della circoscrizione 1 di Lucca per RC ha aggiunto che "La società civile antifascista organizzerà delle manifestazioni pacifiche per riaffermare il valore e l'importanza dello sport e per protestare contro questo ulteriore scempio alla democrazia e per riaffermare i valori democratici della nostra Costituzione".

Il sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti ha per contro fatto sapere che la sala dove verrà presentato il volume Ultras è stata richiesta dalla casa editrice e concessa come in tutti gli altri casi.

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CONTESTAZIONE GRANATA

Poco dopo il fischio finale di Torino-Sassuolo, gara vinta dagli ospiti 1-0, una trentina di tifosi granata ha invaso la tribuna autorità urlando slogan contro il presidente Urbano Cairo. Gridando "Vergognatevi" e "Vogliamo un presidente", gli ultras del Torino hanno inveito contro il patron granata prima di essere dispersi e allontanati dal servizio di sicurezza e dalla polizia. Già durante la partita erano stati numerosi e ripetuti i cori della curva granata contro la squadra e la società.

Quando i tifosi, dalla Maratona, hanno raggiunto la tribuna, Urbano Cairo non c'era. Già dall'inizio non aveva seguito la gara nel solito posto, ma in "Tribuna Granata"; quindi, dopo il gol del Sassuolo, aveva lasciato del tutto gli spalti dell'Olimpico. Erano circa centocinquanta, di cui un terzo ha avuto accesso alla tribuna, dove non sedeva più neppure Foschi: anche il ds, in un secondo momento, aveva abbandonato lo stadio. Prima della conclusione della gara, l'automobile del presidente era pronta a partire, ma Cairo è infine rimasto, parlando anche con i giornalisti in mixed-zone.

Altri tifosi hanno invece raggiunto gli spogliatoi: quattro di essi hanno parlato con alcuni giocatori e con mister Beretta. All'esterno, intanto, in corso Agnelli 3-400 tifosi attendono l'uscita del pullman granata. Alcuni sparano petardi e mortaretti, a controllarli carabinieri e polizia.

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SULLA TESSERA DEL TIFOSO

Mercoledì 18 Novembre, Paola Frassinetti ha partecipato alla conferenza stampa, indetta dall'On. Claudio Barbaro, in cui è stata presentata la proposta di modifica all'art. 9 Legge 4 Aprile 2007 n 41, per fare chiarezza in materia di titoli di accesso agli stadi e tessere del tifoso.

L'occasione era propizia per fare ragionare su questo nuovo strumento, che avrà la funzione di regolamentare preventivamente l'accesso agli stadi; strumento che ha l'intento di creare una tifoseria selezionata e di rafforzare la fidelizzazione al club di appartenenza con accumulo di punti ed agevolazioni per acquisti di biglietti futuri o altri premi (strumento di loyalty).

Di seguito il comunicato stampa: Tessera del tifoso, presentato ddl contro "diffida a vita"

"La tessera del tifoso può essere un utile sistema per fermare la violenza negli stadi, a patto però che non si tramuti in un provvedimento ingiustamente restrittivo nei confronti di quei tifosi che hanno già scontato regolarmente una diffida. Per questo ho subito sottoscritto la proposta di legge presentata dall'onorevole Barbaro, che intende intervenire sull'art. 9 della legge 4 aprile 2007 n. 41". Lo dichiara l'onorevole Paola Frassinetti (Pdl), vicepresidente della commissione Cultura e Sport. Oggi i due parlamentari hanno presentato alla stampa la proposta di legge di modifica della 41/2007 in materia di titoli di accesso agli stadi e tessere del tifoso.

"Una diffida a vita - spiegano - creerebbe addirittura un'anomalia giuridica, perché sarebbe una limitazione a vita della libertà personale. La nostra proposta di legge intende rivedere gli elementi di criticità dell'art. 9".

Uno dei punti cruciali è, infatti, il comma 1 dell'art. 9: "E' fatto divieto alle società organizzatrici di competizioni riguardanti il gioco del calcio, responsabili dell'emissione, distribuzione, vendita e cessione del titolo di accesso di cui al DM 06/06/05 del Ministro dell'Interno, pubblicato sulla G.U. n.150 del 30/06/05, di mettere, vendere o distribuire titoli di accesso a soggetti che siano stati destinatari di provvedimenti di cui all'art.6 della legge 13 dicembre 1989 n.401 ovvero a soggetti che siano stati, comunque, condannati, anche con sentenza non definitiva, per i reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive".

Sembra chiaro dal tenore letterale dell'articolo che il tifoso che in passato sia stato raggiunto da DASPO o che sia stato condannato per reati "da stadio" anche con una sentenza non definitiva, non potrà mai più acquistare la Tessera del Tifoso e di conseguenza mai più accedere allo stadio, anche se ha già scontato il DASPO o è stato condannato in primo grado ma assolto in Appello o in Cassazione.

Sono infatti già numerosi i casi di tifosi che si sono visti revocare la tessera, o non hanno potuto acquistarla, nonostante siano stati assolti per il reato loro contestato, o nonostante abbiano già scontato il DASPO cui erano sottoposti.

In altre parole, stando a questo articolo, nessuna persona che ha avuto un DASPO potrà mai acquistare la Tessera del Tifoso e pertanto si ritroverà DIFFIDATO A VITA, anche se ha scontato regolarmente la diffida, magari otto o dieci anni prima.

Alla conferenza stampa, è stata presentata la proposta di modifica di questo articolo: ... ovvero a soggetti che siano stati, comunque, condannati, anche con sentenza non definitiva, per i reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive, fino al completamento dei cinque anni successivi alla data della condanna e che non abbiano già scontato, anche parzialmente, per lo stesso episodio, la misura inflitta con provvedimenti di cui al già citato articolo 6 della legge 401/1989.

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CINQUE ANNI DI DASPO PER I TIFOSI DELLA CARRARESE

Mano pesante della questura spezzina nei confronti dei tifosi della Carrarese protagonisti a fine agosto di violenti scontri con le forze dell'ordine prima della partita di coppa Italia con lo Spezia.

Al termine dell'istruttoria condotta dalla divisione anticrimine a tre tifosi apuani sono stati vietati gli stadi per cinque anni, il massimo previsto dalla normativa. Un quarto tifoso carrarese se l'è cavata, si fa per dire, con un'inibizione di due anni e mezzo. Gli incidenti si sono verificati prima dell'inizio della partita quando circa 400 tifosi della Carrarese hanno travolto gli steward, divelto una cancellata e ingaggiato un corpo a corpo con alcuni poliziotti. Ieri il cerchio attorno a loro si è chiuso con l'inibizione ad assistere a manifestazioni sportive. Per tre di loro cinque anni di espulsione dagli stadi un quarto ha avuto un Daspo di due anni e mezzo e quando giocherà la Carrarese tutti e quattro dovranno presentarsi al commissariato di Carrara per firmare il registro.

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RIMINI-CESENA, IL TERZO TEMPO

Sarebbero stati quasi un centinaio i protagonisti della rissa tra ultras del Rimini e del Cesena di martedì sera, in cui un 27enne cesenate è rimasto ferito con una mazza da baseball. Lo scontro, che ha coinvolto decine di persone, sarebbe stato premeditato. Oltre al giovane ferito, al momento, altre due persone sono state denunciate per rissa aggravata, ma la Digos è al lavoro per identificare altri protagonisti dello scontro. Poco prima, in zona, si era tenuta un'assemblea dei gruppi di supporter biancorossi. La Polizia è arrivata sul posto intorno alle 22, chiamata dai residenti allarmati per lo scenario da guerriglia urbana.

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30 ANNI DI CARCERE PER OMICIDIO

Un tifoso della squadra di calcio serba del Rad, Bojan Hrvatin, è stato condannato a trent'anni di reclusione dal tribunale distrettuale di Belgrado, per aver ucciso Bajan Majicun, sostenitore del Vozdovac. L'episodio risale all'agosto del 2006. Hrvatin, con alcuni altri tifosi del Rad, aveva assaltato un treno che trasportava fans della squadra avversaria: il gruppo era armato di coltelli e biglie d'acciaio. Condannati a pene da un anno e mezzo fino a tre anni i tre 'complici' di Hrvatin, Aleksandar Kovacevic, Aleksadar Pavlovic e Goran Pantelicha.

da Infoaut

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