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sabato 12 settembre 2009

Torino, ex clinica San Paolo: eseguito il trasferimento in via Asti ma non e' affatto finita!

Durante tutta la mattinata di ieri è proseguito il trasferimento dei rifugiati dall'occupazione di corso Peschiera verso lo stabile di Asti. La maggior parte dei migranti ha accettato questa soluzione emergenziale nella speranza che li sia possibile trovare una vita un poco più dignitosa seppur provvisoria. Dalle 8 di ieri mattina è presente anche un presidio di monitoraggio da parte del comitato di solidarietà con profughi e migranti, per supervisionare il traferimento, a tutela di coloro che hanno optato per via Asti come per coloro che invece l'hanno rifiutata.
Una vicenda che, come detto, si sarebbe potuta risolvere meglio e prima, nonostante i problemi permangano ed il nodo politico della questione non potrà che essere ancora terreno di battaglia! Dopo 2 anni di lotta, che comunque ancora oggi valgono risultati ottenuti (anche su via Asti, costringendo le istituzioni a riconsiderare modalità di accesso e gestione!), molti dei rifugiati raccolgono un qualche cosa ottenuto battendosi, costringendo le istituzioni ad erogare fondi dati sempre per dispersi... Una soluzione, se così vogliam definirla, provvisoria e parziale, che fanno tornare a galla, nonostante tutta l'operazione mediatica imbastita su via Asti, le pesanti responsabilità (ed omissioni) delle istituzioni sulla vicenda!

A fronte di ciò comunque restano nodi da sciogliere nell'immediato da parte delle istituzioni: 35 rifugiati, che avrebbero anche accettato di trasferirsi in via Asti, si sono visti respingere dalla struttura perchè colma; una cinquantina di migranti ha invece deciso di restare in occupazione in Casa Bianca (struttura vicina all'ex clinica), non accettando la soluzione proposta, preparandosi a resistere dinnanzi ad uno sgombero della polizia. Ragione, quest'ultima, per cui il comitato di solidarietà seguirà fino alla fine le operazioni di trasferimento, proteggendo l'occupazione da un'eventuale prova di forza, che non sembra però nei programmi odierni della questura, per non sporcare l'operazione e le prime pagine dei giornali cittadini di domani.

Resta irrisolta la richiesta dei rifugiati di vedersi riconosciuta la residenza. Via Asti non può essere una soluzione per nessuno, è un tampone emergenziale. Casa Bianca resta occupata. A 35 profughi disposti (ma estromessi) al trasferimento in via Asti dovran trovare altra collocazione. Se Comune Prefettura e stampa pensavano di essersi levati dai piedi (per un pò) la questione rifugiat* sbagliavano... non è affatto finita!

da Infoaut

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