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sabato 12 settembre 2009

Irregolarità nei test di ammissione, la denuncia dell'Udu Lecce

Lecce (Salento) – “Irregolarità nei test di ammissione per quanto riguarda Sienze della Formazione e Lingue”. È questo quello che denunciano i componenti dell'associazione studentesca Udu di Lecce, i quali hanno esposto questa mattina in una conferenza stampa, le ragioni della loro affermazione.
(Serena Mendrano - Ines De Marco) - Già nei giorni scorsi l'Udu aveva denunciato una situazione similare prima on-line e poi poi con un sit-in in merito ai test di ammissione alle facoltà di Lingue e Letterature straniere e di Scienze della Formazione, da invalidare, secondo i componenti dell'associazione, in quanto infiaciati da gravi irregolarità. Ai rappresentanti dell'Udu sono pervenute varie lamentele fatte da aspiranti matricole e non solo: “Doppi regolamenti, presenza di gente non autorizzata nelle aule in cui si svolgevano le prove”.

In partisolare, le prime segnalazioni hanno riguardato il test di ammissione a Scienze e Tecniche Psicologiche che si sono svolte il 2 settembre scorso; in quella circostanza pare che alcuni rappresentanti dell'associazione studentesca Progetto Universitas erano presenti nelle aule in cui si svolgevano le prove, intenti a fornire il loro materiale informativo ma anche a distribuire i compiti e vigilare affinchè nessuno copiasse. “Da chi erano autorizzati i ragazzi del Progetto Universitas? E per quale motivo?”, si chiedono i rappresentanti Udu “senza contare – continuano – che tale avvenimento, oltre che minare la regolarità della prova, genera confusione tra gli esaminandi che, ancora lontanti dalle dinamiche universitarie, non possono distinguere i compiti meramente istituzionali dell'Università del Salento da quelli, seppur legittimi, dell'associazionismo studentesco”.

Per quanto riguarda i testi di ammissione per i corsi di Scienze e tecniche della mediazione linguistica e di Lingue, Letterature e Comunicazione Interculturale, svoltisi il 4 settembre scorso, per un disguido interno alla Facoltà sono stati diffusi due regolamenti d'esame diversi, di cui alcuni docenti non erano stati informati. “Come mai” - si chiedono i rappresentanti Udu “se dovrebbero essere loro ad approvarli?”. Le conseguenze – fa sapere l'associazione – si sono ripercosse sui ragazzi che hanno sostenuto l'esame, con un conseguente gap sulle valitazioni e con un diverso modo di affrontare la prova: “se, secondo un regolamento, l'errore avrebbe comportato la penalità di un punto, secondo l'altro sbagliare una risposta semplicemente non avrebbe fatto incrementare il punteggio. Di fatto, si rischia di non rientrare nella rosa degli ammessi per un'errata valutazione delle risposte sbagliate sul test”.

“Un'Università che favorisce le irregolarità a danno della meritocrazia”, questa è la visione che l'Unione degli Universitari porta avanti da anni contro il numero chiuso.

Per queste ragioni l'associazione Udu, considerando inammissibile tutto ciò, ritiene che invalidare questi test di ammissione sia un atto dovuto. Prossimamente i senatori accademici presenteranno un'interrogazione a tal proposito. Inoltre sollecitano il Magnifico Rettore Domenico Laforgia a fare immediatamente chiarezza sull'accaduto, “vista la gravità degli avvenimenti e altrettanto spiacevoli conseguenze che si abbatteranno, come sempre, sugli studenti”.



In merito, poi, alla conferenza stampa indetta ieri dal Rettore Laforgia su un possibile aumento delle tasse per rispondere ai tagli previsti dal Ministero, Massimo Toma, Senatore Udu, risponde: “Gia ci siamo dati un bel pizzicotto sullo stomaco. Infatti, quest'anno, per rispondere alla furbata, perchè la definisco tale l'iniziativa del Rettore, abbiamo steso un documento congiunto con le altre associazioni studentesche, perchè come al solito sono gli studenti a pagare le conseguenze di questa crisi, che si vedono in ogni occasione aumentare le proprie tasse”. Continua Toma: “Secondo me, questa nuova presa di posizione, che non escludere la possibilità di far diventare la nostra Università un'associazione cooperativa o una fondazione, va letta come un adeguarsi del nostro Rettore ai capricci della Gelmini. Laforgia risponde esattamente al disegno politico di questo governo, che è appunto quello di creare più fondazioni e più scuole private al Sud”.

Però il Rettore sembra intenzionato a risolvere la situazione di crisi. Ha chiesto aiuto a tutti gli Enti Locali: “Su questo c'è da dire – continua - che gli Enti fino a questo momento sono stati latitanti più di una volta, non solo per quanto riguardo gli Atenei, ma soprattutto per il diritto allo studio. Penso che la Puglia presenti la più scarsa attenzione a tal proposito”.

Martedì sulla stampa si leggeva una lamentela da parte de 'La Sveglia', un'altra associazione studentesca, che non usava mezze parole nel definire inefficiente il servizio delle segreterie e mal funzionante l'informatizzazione del nostro Ateneo. Ma il Rettore non ha confermato quanto dichiarato: “Anch'io ribadisco il cattivo funzionamento delle segreterie e soprattutto del portale on line. Anche il mio non funziona, come quello di tanti altri studenti che hanno provato a immatricolarsi. C'è sempre qualcosa che non va, i servizi sono pochi e continua ad essere assurdo un ulteruiore aumento delle tasse, dato che queste sono già tante rispetto alla situazione di altri atenei meridionali che hanno un Pil basso come il nostro, come Bari per esempio. Non è dunque corretto aprire un banco di trattative su questo discorso, anche perchè è vero che al Nord, come Bologna, le tasse sono maggiori, ma è pur vero che i servizi concessi non sono paragonabili ai nosrti”.

Ci sarà altro dialogo con Laforgia?: “Già l'anno scorso – conclude Toma - ci siamo battuti per evitare che le tasse aumentassero più di quanto fossero la sue intenzioni. Tra l'alto gli accordi presi non sono stati neppure mantenuti in Senato. Basti pensare che le lamentele della associazioni studentesche vengano definite 'strumentalizzazioni politiche' in occasione delle prossime elezioni. È veramente assurdo. Non sappiamo neppure quando si faranno, né chi andremo a votare. Anche questo dipenderà dalla riforma Gelmini. Quindi stiamo pensando ben poco alle elezioni studentesche! Il problema è che ogni anno ci sono sempre gli stessi problemi. A questo dovrebbe dar conto il Rettore.”

da IlPaeseNuovo

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