HOME       BLOG    VIDEO    EVENTI    GLI INVISIBILI    MUSICA    LIBRI    POLITICA LOCALE    POST PIU' COMMENTATI

martedì 11 agosto 2009

Lettera di un ergastolano al presidente Napolitano

Caino vuole morire

Nel Corriere della Sera di giovedì 30 luglio leggo:
“Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto inviare un suo messaggio a “"Nessuno tocchi Caino"” in cui si esprime apprezzamento per l'opera dell’Associazione, che continua con tenacia ad adoperarsi per l'abolizione della pena di morte””.
La notizia mi addolora e mi sconforta, forse il nostro Presidente della Repubblica non ricorda, non può o non vuole ricordare l'appello di 310 ergastolani che nell'anno 2007 gli hanno richiesto la pena di morte in sostituzione dell'ergastolo (vedasi la lista dei nominativi nel libro “”Mai dire mai- Il Risveglio dei dannati!” Edizioni Liberarsi).

Signor Presidente, Le voglio ricordare che molti degli ergastolani di quella lista la vita se la sono già tolta da soli;

§ che un migliaio di ergastolani, sostenuti da parenti, amici e associazioni di volontariato, hanno partecipato a due scioperi della fame, quello del primo dicembre 2007 ad oltranza e quello del primo dicembre 2008 a staffetta per l'abolizione dell’ergastolo;

§ che nella Francia rivoluzionaria l’orrore per questo tipo di pena fu tale che l’Assemblea Costituente mantenne la pena capitale ma vietò le pene perpetue; fu così che nel codice penale del 28 settembre 1791 la pena più grave dopo la morte fu la pena di 24 anni;

§ che un suo collega del vecchio partito comunista, Pietro Ingrao, ex Presidente della Camera dei deputati, dichiarò:”Io sono contro l’ergastolo prima di tutto perché non riesco a immaginarlo”.

Signor Presidente, Le voglio ricordare:

-che l’ergastolo ostativo ai benefici non è meglio, né peggio della pena di morte, è la stessa cosa;

-che gli anni che passa un ergastolano non sono anni di vita, sono anni di morte;

-che l’ergastolo uccide più della pena di morte, lasciandoti in vita il corpo, ma ammazzandoti l’anima;

-che l'ergastolano in vita ha tutto da perdere, mentre con la morte ha tutto da guadagnare, perché non si può apprezzare la vita se si è morti.

Signore Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, sono un uomo ombra, condannato all’ergastolo ostativo a qualsiasi beneficio: non potrò uscire né ora né mai.

Sono in carcere da circa 20 anni: non ho visto crescere i miei figli, ora non sto vedendo crescere i miei nipotini; mi creda, non cerco la morte, ma non la rifiuterei.

Non faccia i complimenti a chi si adopera per l'abolizione della pena di morte,…li faccia a quei paesi come la Cina e l'Iran, ecc. che ammazzano una persona una volta sola e non tutti i giorni e tutte le notti come in Italia.

Signor Presidente, lo Stato, qualsiasi Stato, potrebbe ammazzare i suoi cittadini, ma non dovrebbe mai punirli per sempre senza speranza.

L’ergastolo ci ammazza giorno dopo giorno, notte dopo notte.

Per favore non ci salvi, se Caino vuole morire, lo lasci morire, faccia ripristinare la pena di morte in Italia, perché l'unica pena che può fare uscire gli ergastolani con l’ergastolo ostativo è la pena di morte.

Carmelo Musumeci

Carcere di Spoleto, Agosto 2009

da Indymedia

Nessun commento:

Posta un commento