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mercoledì 12 agosto 2009

Honduras, Micheletti accetta missione Osa

Obama: 'Zelaya destituito in modo illegittimo". D'accordo con il presidente Usa anche Messico e Canada

Passano i giorni, le settimane, i mesi ma e in Honduras la situazione politica, destabilizzata da un colpo di stato contro il presidente Zelaya, sembra poter giungere ben presto una possibile soluzione.

È stato lo stesso Roberto Micheletti, l'ultimo golpista del continente americano, a dare il via libera alla missione diplomatica dell'Organizzazione degli Stati Americani (Osa). In precedenza il presidente golpista aveva sempre rifiutato di far entrare nel paese qualsiasi missione, definendole "non imparziali". Era il 28 giugno scorso quando i vertici militari dell'Honduras arrestarono e con la forza trasferirono nella Costa Rica il presidente democraticamente eletto Manuel Zelaya. Da quel giorno Zelaya ha tentato più volte di far ritorno nel suo paese senza però mai riuscirvi. E nel frattempo nessuno stato al mondo ha riconosciuto il governo de facto di Micheletti che si è trovato isolato più di quanto (forse) si aspettasse. Per settimane Zelaya ha incassato la solidarietà dei presidenti di tutto il mondo e anche dagli Usa, accusati in un primo momento (soprattutto dai presidenti latinoamericani più a sinistra, come Chavez) di appoggiare il golpe.

Proprio il leader statunitense Barack Obama ha però detto più volte che ritiene la destituzione di Manuel Zelaya illegale e chiede che sia "ripristinato l'ordine costituzionale". Anche nei giorni scorsi durante una riunione con i vertici politici di Messico e Canada, Obama ha spiegato la posizione Usa sull'Honduras. Il presidente messicano Felipe Calderon, ha spiegato che "non si tratta di difendere Manuel Zelaya, ma piuttosto i diritti del popolo dell'Honduras". Per queste ragioni avrebbe anche deciso di appoggiare la mediazione di Oscar Arias, presiedente della Costa Rica, al centro delle trattative fra le parti per trovare la soluzione ideale alla crisi di Tegucigalpa. Anche il premier canadese Stephen Harper la pensa come Calderon e ha sottolineato come il Canada sostenga "lo stato di diritto e il governo democratico dell'Honduras".

di Alessandro Grandi da PeaceReporter

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