Cambiamento climatico e povertà sono un cocktail micidiale, che continua a mietere vittime anche se pochi ne parlano.
Il Peru è stato messo sotto i riflettori quest’anno a causa delle rivolte indigene, ma il sud del Paese, dove è in corso l’inverno australe, è nella morsa del freddo, che è arrivato addirittura tre mesi prima del tempo.
Circa 250 bambini sono morti di polmonite e altre difficoltà respiratorie. Molti bambini muoiono ogni anno durante i mesi invernali, che sono particolarmente rigidi nelle regioni andine del sud.
Gli esperti danno la responsabilità dell’inverno anticipato al cambiamento climatico, che è iniziato a Marzo, mentre solitamente parte da Giugno. Come se andassimo sotto lo zero a Settembre qui in Italia.
Il freddo estremo, che ha portato neve, grandine, temperature gelate e forti venti, ha ucciso più bambini quest’anno che i quattro anni passati insieme. Un totale di 246 bambini sotto i cinque anni sono morti finora, la metà durante questi ultimi mesi.
I bambini contraggono queste malattie anche a causa della malnutrizione, perché sono più vulnerabili. La povertà è diffusa nelle terre peruviane del sud, e c’è una mancanza cronica di cure di base e servizi medici.
Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza nelle aree affette, ma i critici di questo provvedimento dicono che i freddi di questo tipo sono prevedibili, così come le morti annuali. Molti incolpano l’inefficienza del governo per queste morti.
Ma il Ministro della Salute del Peru, Oscar Ugarte, ha detto che gli ufficiali regionali non hanno distribuito efficacemente le risorse del governo.
Nel frattempo a Lima, capitale del Paese, è diventato un rito annule per le aziende e per la gente comune di donare coperte, vestiti e cibo per le vittime del freddo clima nel sud del Paese.
da Reset-Italia di Alex Buaiscia
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