HOME       BLOG    VIDEO    EVENTI    GLI INVISIBILI    MUSICA    LIBRI    POLITICA LOCALE    POST PIU' COMMENTATI

sabato 18 luglio 2009

700.000

Le nuove norme sull’immigrazione sono un’ulteriore conferma che l’Italia è un paese poco attento ai veri problemi delle famiglie, scrive Tito Boeri.

Secondo una stima prudente, in Italia ci sono 700mila badanti. Almeno trecentomila non hanno il permesso di soggiorno e quindi sono persone soggette al reato di clandestinità.
È un numero elevato, che nasce da un problema preciso: le famiglie italiane sono abbandonate a se stesse, ricevono poco sostegno dello stato e di conseguenza hanno più responsabilità verso i membri più deboli. E spesso sono anche costrette a rinunciare a importanti scelte di vita.

Del resto è un dato di fatto riconosciuto che l’Italia è uno dei paesi avanzati con un welfare obsoleto, che non è in grado di proteggere dai rischi e di promuovere scelte virtuose nella popolazione. Non a caso tra i paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico abbiamo uno dei tassi di occupazione giovanile più bassi e una delle peggiori combinazioni tra fecondità e partecipazione femminile al mercato del lavoro. A questo si aggiunge che il calo delle nascite degli ultimi 25 anni ci ha fatto diventare uno dei paesi con il più alto grado di invecchiamento.

Anche Svezia e Francia hanno livelli di longevità simili a quelli italiani. Ma nel nostro paese il rapporto tra anziani inattivi e occupati è nettamente peggiore: uno su due, contro la media del 38 per cento nell’Unione europea a quindici. Le nuove norme sull’immigrazione, quindi, sono un’ulteriore conferma che l’Italia è un paese poco attento ai veri problemi delle famiglie. Non solo le abbandona a se stesse, ma rende anche più difficile il ricorso alle risposte che con difficoltà tentano di darsi da sole. (con lavoce.info).

Tito Boeri è un economista italiano e professore all’Università Bocconi di Milano. Scrive la rubrica “Il numero” per Internazionale (altri articoli di Tito Boeri pubblicati da Internazionale).

da Internazionale

Nessun commento:

Posta un commento