Dopo l’indipendenza il governo ha saputo dare un assetto stabile ed efficiente al paese, scrive Tullio De Mauro.
Perché Obama per dire in Africa il suo Yes, you can ha scelto il Ghana e non il Kenya, terra degli avi? I motivi sono forse gli stessi per cui l’americana Hannah Davis ha concepito e avviato da oltre un anno il Glp, Ghana literacy project.
Il Ghana nel 1957 è stato il primo paese dell’Africa Occidentale a ottenere l’indipendenza: l’amministrazione britannica, più oculata che altrove, aveva consentito la formazione di uno strato borghese che allora e a più riprese, fino alla riconquista nel 2002 di istituzioni democratiche pienamente funzionanti, ha mostrato di sapere guidare il paese.
La dispersione della popolazione su un vasto entroterra, ma anche la sua crescita rapidissima (dai 6 milioni nel 1960 ai 22 attuali) non favoriscono l’efficienza delle scuole. Tuttavia è ragionevole più che in altre aree africane lavorare a questo, dato l’assetto funzionante e stabile del paese e l’accumulo di una buona quota di popolazione adulta alfabetizzata, pur con oscillazioni forti di anno in anno (tra il 50 e il 67 per cento degli ultraquindicenni).
Appaiono produttivi interventi mirati, come il Glp, che guarda per ora soprattutto al recupero della piena scolarità delle ragazze attraverso un ciclo triennale: educazione scientifica sperimentale, matematica orientata al bilancio personale e finanze, uso di internet e pc (precluso altrimenti alle ragazze), lettura di libri, viaggi e conoscenza del mondo, progettazione di social innovation. Una lettera periodica permetterà di seguire e valutare l’esperienza.
Tullio De Mauro è un linguista italiano. Il suo ultimo libro è Lezioni di linguistica teorica (altri articoli di Tullio De Mauro pubblicati da Internazionale).
da Internazionale
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