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venerdì 24 settembre 2010

NARDO': SeL denuncia la politica antimeridionalista del governo nazionale

Il ricatto

500 milioni : tanti gli euro che perderebbero le ASL pugliesi senza il piano di rientro 2010-2012, le cui linee sono imposte dal governo nazionale e intese, in realtà, come una sorta di punizione/vendetta nei confronti della regione puglia, ‘colpevole’ di aver voluto avviare un modello nuovo di politica, che contrasta la precarizzazione dei rapporti di lavoro e mira a una modernizzazione del sistema dell’offerta sanitaria.

I tagli imposti alla puglia dal governo berlusconi riguardano la sospensione del processo di internalizzazione, il blocco delle assunzioni, il divieto di superare i tetti di spesa già concordati, la soppressione di circa 2250 posti-letto e la chiusura di 18 piccoli ospedali entro la fine dell’anno. nel piano di rientro imposto dal governo centrale è inoltre prevista l’introduzione del ticket di 1 euro su ogni ricetta e la riduzione della fascia di reddito per l’esenzione.

Alla puglia i 500 milioni negati spetterebbero di per sé e il paradosso che stiamo subendo sta nell’avere i soldi e non poterli utilizzare : in definitiva o si spendono i fondi europei o si rispetta il patto di stabilità. un vero e proprio ricatto imposto da fitto & co., alla faccia di quanto concordato tra i tecnici del ministero e della regione e puntualmente rimesso in discussione dal centrodestra, ostaggio del forte condizionamento della lega, entrambi determinati a ostacolare in tutti i modi l’affermarsi a livello nazionale dell’alternativo modello pugliese che vendola rappresenta. l’assedio con cui le misure di tremonti stanno ‘strangolando’ la puglia vede nei tagli imposti alla sanità l’ amaro risultato dell’ ‘embargo’ diretto contro la nostra regione.

La triste ineluttabile esecuzione delle misure volute dal governo vede il ‘sacrificio’ tra gli altri dell’ospedale neritino. sel nardò non può che unirsi al coro di proteste che si levano dal paese, ma invita i cittadini a forme di mobilitazione dirette contro i soli veri responsabili dell’ulteriore scippo perpetrato ai danni della nostra comunità dalla politica reazionaria e antimeridionalista del governo Berlusconi.

Claudia Raho
Circolo SeL Nardò

2 commenti:

  1. Con tutta onestà, da salentino che crede fortemente nella propria terra e nella voglia di liberare il Sud dai propri mali, ritengo che il Governo nazionale non faccia affatto una politica antimeridionalista, ma, anzi, attraverso il ministro Tremonti, credo che operi decisamente a favore del Sud.

    Il Sud per riscattarsi ha necessità di non piangersi più addosso, ma di lavorare per se stesso. Non sono i finanziamenti pubblici, ma sono le idee, la buona volontà e la rettitudine a cambiare le sorti di un popolo.

    Non riconoscere le responsabilità della gente del Sud per lo stato di forte arretramento nel quale si è fatto precipitare il Meridione è un vizio che evidentemente non si riesce ancora a vincere.
    Si continuano ad attribuire colpe ad altri e mai a se stessi, perché è troppo comodo ignorare le proprie responsabilità.

    Il problema dunque non è l'operato di questo o di altri governi: il Sud deve ripulirsi dalle mafie, dalla corruzione sociale che imperversa anche tra le famiglie apparentemente oneste ma culturalmente vicine a una cultura del malaffare.

    Da uomo del Sud, con tutta franchezza, non accetto ch si sollevi ancora una volta la questione meridionale.
    Non è forse giunta l'ora di voltare pagina?

    Certo, se poi la critica è solo finalizzata a gettare fango sul governo, posso anche concederlo, visto che in Italia non si ha il mai senso dello Stato e occorre essere sempre critici, ad ogni costo, pur di frenare le riforme; ma la evidenza dei fatti porta unicamente alle responsabilità che il Sud ha verso se stesso.
    Tutto il resto sono vuote parole.

    Non è pertanto il presunto egoismo del Nord il vero problema del Sud, ma sono semmai l'inedia e l'omertà del Sud ad affossare e impoverire il Meridione.
    Luigi Caricato

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  2. La verità sugli ultimi centocinquanta anni d' Italia è il sale per le sorti dei popoli del mezzogiorno.
    Piano piano il pensiero meridiano entrerà nelle viscere della società italiana e la consapevolezza e la voglia di autodeterminarsi spazzeranno via ogni ipocrisia.
    Potrei addurre mille fatti per raccontare una storia di catene lunga secoli...
    L'unità d' Italia è la storia della conquista regia del Piemonte nei confronti di tutta la penisola.
    Il più grave di tutti questi fatti è la censura che ancora oggi si esercità per eludere le verità storiche che hanno determinato l' arretratezza delle genti del Sud.
    Per questo comprendo ma non giustifico l' omertà e l' ignoranza che veste la maggioranza di noi meridionali.La storia di cui parlo forse comincia così ma è più probabile che comincia ancora prima,molto prima, addietro nei secoli:
    Al tempo dell' unità il pil dell' Italia meridionale e quello dell' Italia settentrionale si equvalevano.
    Solo che il Piemonte era lo Stato più indebitato d' Europa e Il Regno delle due Sicilie possedeva ingenti riserve auree...
    con quelle si pagarono i debiti dei piemontesi e poi.. storia di sangue e segreti di stato di Liberazioni fatte con l' aiuto della Mafia e Riforme scellerate ed imposizioni tributarie esorbitanti ed eliminazioni fisiche e banche del Nord situate al Sud che non danno il credito e storie di uccisioni di liberatori e Portella della Ginestra e Placido Rizzotto il bandito Giuliano e Peppino Impastato e eversione nera e gladio e....
    Bisogna riscrivere la storia.
    Una storia di catene...
    Ma ora si alzerà: prima o poi il pensiero meridiano ci coglierà tutti ed alla fine tutto ci parlerà d' Africa.

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