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venerdì 23 luglio 2010

Referendum, per l'acqua pubblica consegnate un milione e 400 mila firme

La più grande raccolta di sempre in Italia si conclude con una manifestazione
in piazza Navona. Organizzatori: «Subito una moratoria contro decreto Ronchi».
CORTE DI CASSAZIONE

Referendum, per l'acqua pubblica consegnate un milione e 400 mila firme

La più grande raccolta di sempre in Italia si conclude con una manifestazione
in piazza Navona. Organizzatori: «Subito una moratoria contro decreto Ronchi».
Muro di firme (Lapresse)
ROMA - Una diga fatta di scatole, un muro simbolico per contenere le
conseguenze dell'applicazione del decreto Ronchi sulla privatizzazione della
gestione delle risorse idriche. È stato questo, insieme a dodici striscioni
distesi sui sanpietrini di piazza Navona lo sfondo della manifestazione per
l'acqua pubblica organizzata lunedì dal Comitato promotore dei referendum. Un
momento di riflessione che ha preceduto la consegna ufficiale del milione e
400mila firme raccolte per la richiesta di referendum in Corte di Cassazione.


Un manifestante a piazza Navona (Lapresse)
LA PIU' GRANDE RACCOLTA FIRME -Le firme depositate alla Corte di Cassazione
1.401.432 di firme, raccolte per ciascuno dei tre quesiti referendari
sull'acqua pubblica. La raccolta firme per la ripubblicizzazione dell'acqua,
partita tre mesi fa, il fine settimana del 24 e 25 aprile, ha visto impegnati
su tutto il territorio italiano migliaia di volontari che hanno organizzato
banchetti, manifestazioni, dibattiti sull'acqua bene comune dell'umanità. «In
tre mesi - spiega Guido Barbera, presidente di 'Solidarietà e Cooperazione
Cipsi' - abbiamo raccolto il maggior numero di firme rispetto a tutte le altre
esperienze referendarie italiane. Con il migliore dei presupposti possibili
comincia da qui l'avventura, un lungo percorso che ha come prossima tappa
25.000.000 di votanti nel 2011. Per alcuni sono solo numeri, per noi sono la
storia del nostro futuro!». Barbera è tra i promotori dei referendum contro la
privatizzazione dell'acqua ed è da oltre 20 anni impegnato su questa tematica,
promovendo il valore della risorsa idrica come bene comune e diritto umano
universale e inalienabile. «Siamo estremamente soddisfatti dell'enorme risposta
arrivata dai cittadini - aggiunge Barbera - e dalla società civile italiana su
questo tema, che riguarda il futuro di tutti. Una grande mobilitazione, un
grande segnale di civiltà e di cittadinanza responsabile, che siamo convinti
verrà suggellato il prossimo anno (forse già a giugno) dalla partecipazione di
tante persone al voto referendario».

NON SCIPPATECI IL VOTO - Prima di spostarsi davanti alla Corte di Cassazione,
per la consegna delle firme, il comitato promotore ha ribadito la richiesta al
governo di «emanare un provvedimento per la moratoria degli affidamenti dei
servizi idrici previsti dal decreto Ronchi almeno fino alla data di svolgimento
del referendum». In piazza Navona, i promotori hanno anche chiesto alla
politica di essere messi in condizioni di andare al voto. «Che nessuno inviti
gli italiani ad andare al mare. Non scippateci quest'ultimo strumento di
espressione - spiega Tommaso Fattori, del Contratto mondiale per l'acqua.
«L'attenzione di tutto il mondo è puntata sul nostro Paese - aggiunge - dal
quale ci aspetta lo stesso risultato ottenuto dalla Francia sul tema della
gestione dell?acqua, cacciare le multinazionali». Un risultato che, attraverso
il referendum, arriverà secondo Corrado Oddi, della Cgil. «Quella per i
referendum per l'acqua pubblica è la più grande raccolta di firme per un
referendum nella storia del nostro paese».

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