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domenica 21 marzo 2010

Vendola al CIE: "Struttura disumana"


Ieri il governatore si è soffermato sull'assurda dentezione dei 48 migranti di Rosarno

“Il CIE è disumano perché è disumano il concetto stesso che ha portato alla realizzazione di un impianto detentivo come questo. Si tratta di una vera e propria struttura carceraria in cui vengono rinchiuse persone che fuggono dalle guerre, dalle povertà e dalla disperazione, la cui unica colpa è quella di non avere documenti”. Sono le dichiarazioni rilasciate oggi alla stampa dal candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Puglia Nichi Vendola all’uscita del Centro di Identificazione ed Espulsione di Bari.

Vendola ha visitato la struttura, all’interno del quale vi sono tuttora 48 dei migranti provenienti dalla città di Rosarno. “In un Paese civile queste persone, cui è stato succhiato il sangue e che per la loro stessa sopravvivenza e quella dei loro cari hanno accettato di lavorare e vivere in condizioni disumane”, ha affermato Nichi Vendola, “avrebbero goduto di una protezione speciale. In Italia, invece, un Governo xenofobo li rinchiude qui per sei mesi per via di una legge intollerante, la Bossi-Fini, inasprita ulteriormente negli ultimi tempi”. Vendola ha criticato aspramente la norma in materia di immigrazione del Governo Berlusconi che “impietosamente trasforma in reato una condizione di vita dei migranti”.

Soffermandosi in particolare sugli extracomunitari di Rosarno, il Presidente pugliese ha chiesto con forza che “queste persone sfruttate e vittime di una delle pagine più oscure della civiltà di questo Paese che, è bene ricordarlo, hanno avuto il coraggio di denunciare e reagire al comando dell’ndrangheta, hanno diritto che gli venga riconosciuto il permesso di soggiorno e la protezione umanitaria”.

Infine, il governatore si è trattenuto più di mezz’ora a discutere con Avni Er, giornalista democratico e dissidente turco. L’intellettuale, rinchiuso da quattro settimane in attesa di conoscere l’esito della sua domanda di asilo politico, è stato condannato in Italia per terrorismo. Nichi Vendola proprio in questi giorni ha firmato un appello affinché gli venga riconosciuto lo status e non venga estradato. In caso di espulsione dall’Italia infatti, sarebbe a rischio la sua stessa vita.

www.barilive.it

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