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giovedì 4 febbraio 2010

Al grido di dolore dei lavoratori Adelchi risponde con «capannoni vuoti»

La notizia è di due giorni fa ma la situazione dei lavoratori Adelchi di Tricase è veramente al limite.
PIENA SOLIDARIETA' AI LAVORATORI ADELCHI

TRICASE DELUSIONE DOPO LA LETTURA DELLA MISSIVA DELL’IMPRENDITORE. I CANDIDATI ALLA REGIONE DISERTANO L’ASSISE E UN OPERAIO BRUCIA LA TESSERA ELETTORALE

ANTONIO ANDREA CIARDO
•TRICASE .Le operaie Adelchi in cassa integrazione protagoniste della lotta di rivendicazione del lavoro nel consiglio comunale aperto, ieri sera nella Sala del Trono, con all’ordine del giorno la vertenza Adelchi.
Da lunedì scorso sono state le operaie, donne e madri di famiglia, ad avere impresso un salto di qualità alla vertenza. Ed è il segnale del profondo malessere, del disagio assoluto che le oltre 700 famiglie di cassintegrati stanno vivendo.Con il lavoro che non c’è, stanno crollando definitivamente tutte le speranze per il futuro. Emozione nella Sala del Trono quando da un gruppo di queste operaie si è alzato forte il grido: «Adelchi ha distrutto le nostre famiglie, ma noi non ci suicidiamo. Adelchi deve pagare per quanto male ci ha fat to riducendoci in povertà».
Non c’erano i tre candidati alla presidenza della Regione, Adriana Poli Bortone, Rocco Palese e Nichi Vendola. Ad ascoltare il rabbioso grido di dolore la vice presidente della Regione, Loredana Cap o n e, il consigliere regionale Mario Vadrucci, il consigliere provinciale Anto - nio Del Vino, i sindaci ed amministratori comunali di Tricase, Corsano, Gagliano del Capo, Specchia, Alessano, Super sano, Ruffano, Andrano, Casarano, Diso, Acquarica del Capo e Montesano Salentino, il presidente del Gal Capo S.Maria di Leuca, Antonio Lia.
E quando, in apertura di seduta, il sindaco di Tricase Antonio Musarò ha dato lettura di una lettera di Adelchi Sergio, recapitata al comune alle 13 di ieri, in cui l’imprenditore dava la disponibilità a consentire l’uso di parte dei propri opifici, la reazione dei rappresentanti stituzionali e degli operai è stata durissima: «Avrebbe potuto evitarci questo colpo di teatro, quando da mesi non risponde alle istituzioni, non consentendo l’attivazione di percorsi alternativi», ha commentato Loredana Capone, illustrando poi possibili strategie per salvare il salvabile.
E Mario Vadrucci ha aggiunto che «finalmente, ora, sappiamo con certezza che l’imprenditore Adelchi Sergio non ha null’altro da offrire che i suoi capannoni vuoti». Ma la risposta più forte è stata proprio degli operai che, per bocca del loro legale Maurizio Cafiero, si sono detti «pronti a percorrere la richiesta di fallimento per tutte le aziende del gruppo. Noi chiederemo il fallimento di Adelchi». E tutti hanno trattenuto il fiato quando l’operaio Daniele Bitonti,avvicinatosi al tavolo della presidenza, ha dato fuoco al proprio certificato elettorale, mentre dal gruppo delle operaie si levava alto il grido «Noi non voteremo più. Lo sappiano Vendola, Poli Bortone e Palese che, invitati, non sono venuti qui stasera».
E se il presidente del Gal, Antonio Lia, ha proposto di creare una cooperativa fra gli operai, il sindaco di Alessano, Luigi N i c o l a rd i ha stupito con la sua provocazione: «Non costringiamo gli operai ad occupare i nostri comuni; decidiamo noi sindaci di chiudere i nostri municipi perché non c’è lavoro».
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La gazzetta del mezzogiorno

1 commento:

  1. piena solidarieta' ai lavoratori dell'adelchi uniamoci tutti contro le lobbi di imprenditori e politici che distruggono e spezzano gli equilibri delle famiglie che vivono di poco.Sono un lavoratore delle coop che hanno prestato attivita' per 10 anni nella nardo' techical center (pista di nardo')e vi posso dire che noi siamo in condizioni peggiori delle vostre, a noi hanno addirittura tentato di cancellarci dalla storia.

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