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lunedì 25 gennaio 2010

Leghisti a processo per banda armata


«Attraverso le Camicie verdi si costituì una vera e propria associazione a carattere militare, articolata in più compagnie dislocate territorialmente, che si prefiggeva lo scopo di conquistare l'autonomia della Padania dall'Italia» tramite la "costituzione di un'associazione a carattere militare".


Questi due passaggi riassumono perfettamente l'intera ordinanza di rinvio a giudizio per banda armata per 36 leghisti, emessa dal gup di Verona Rita Caccamo. L'inchiesta riguarda fatti del 1996, in particolare la creazione delle guardie padane, nelle intenzioni dello stato maggiore leghista una vera e propria struttura paramilitare gerarchicamente organizzata che avrebbe dovuto supportare il tentativo di secessione della padania.

Il 1 ottobre 2010 il processo arriverà così finalmente a un punto di svolta, che ne segnerà l'inizio, dopo ripetute ed interminabili richieste di pronunciamenti vari, a Camera, Senato, Parlamento europeo e Corte Costituzionale. Tra i trentasei rinvii a giudizio, il sindaco di Treviso Gobbo, l'ex primo cittadino di Milano Formentini e il deputato Bragantini. Esclusi dall'indagine nelle scorse sedute, otto tra i personaggi del gotha leghista: da Bossi a Borghezio, da Maroni a Calderoli, usciti di scena perché all'epoca dei fatti risultavano protetti dall'impunità parlamentare.

da Infoaut

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