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giovedì 26 novembre 2009

Regionali: D'Alema continua la sua partita contro Vendola

Detto, fatto. L’al­tro ieri alla Direzione del Pd Massimo D’Alema aveva dato la linea, chiedendo un «sacrifi­cio personale o di partito» in Puglia o in Piemonte con l’obiettivo di siglare un’allean­za con l’Udc. L’indomani l’ex premier si è dato da fare per trovare la soluzione (e il 'sacri­ficando') così già oggi potreb­be esserci l’annuncio che il candidato del Pd alla presiden­za della Puglia è Michele Emi­liano e non Vendola. Il sindaco di Bari ha l’appog­gio dei centristi di Pier Ferdi­nando Casini e, secondo i son­daggi, con uno schieramento ampio potrebbe battere il can­didato del centrodestra. Natu­ralmente il passaggio obbliga­to sarebbe quello delle prima­rie, un passaggio che, però, non dovrebbe creare nessuna difficoltà a Emiliano anche nel caso in cui l’attuale gover­natore Vendola decidesse di non ritirarsi e di partecipare al­le consultazioni per la scelta del candidato di centrosini­stra.

D’Alema da giorni era deter­minato ad andare avanti su questa soluzione e ha lavorato molto a questo scopo, tenen­do i contatti con l’Udc. Ieri lo ha capito a sue spese l’ex se­gretario di Rifondazione co­munista Franco Giordano, amico di Vendola, nonché suo compagno di avventura politi­ca con Sinistra e Libertà. Il pre­sidente della Fondazione Ita­lianieuropei ha incrociato Giordano nel Transatlantico di Montecitorio ieri mattina e il colloquio tra i due è stato, per usare un eufemismo, al­quanto vivace e concitato. Per farla breve, le voci dei due si sentivano a distanza di parec­chi metri. E infatti le hanno sentite sia i giornalisti che i de­putati che erano lì. D’Alema è andato quasi su­bito al sodo, invitando Giorda­no a convincere Vendola a riti­rarsi. L’ex leader di Rifondazio­ne ha negato che vi potesse es­sere un’eventualità del gene­re. E a quel punto il colloquio tra i due è trasceso. Il presiden­te della Fondazione Italianieu­ropei è stato chiarissimo: an­che se Nichi non si ritira, Emi­liano scenderà in campo lo stesso. E’ finita lì, ma la noti­zia di quel colloquio ha fatto il giro della Puglia e, come era inevitabile, è giunta quasi in tempo reale alle orecchie di Vendola. Il quale, per ora, non intende recedere ma vuole aspettare di capire come si evolveranno le cose. I dalemia­ni, però, sono convinti che, al­la fine, il governatore della Pu­glia, di fronte alla candidatura di Emiliano appoggiato dal­l’Udc, non vorrà assumersi l’onere di una divisione del centrosinistra che porterebbe a una sconfitta certa di questo schieramento e a una vittoria del Pdl.

Ma la posta in questo gioco non è solo la Puglia. Casini, in­fatti, ha lasciato intendere che potrebbe siglare un patto con il Pd anche nel Lazio. Solo nel caso in cui si presenti Nicola Zingaretti, perché con il presi­dente della provincia di Roma la partita sarebbe vinta e l’Udc risulterebbe determinante per il successo. In questo caso i centristi potrebbero ingoiare il rospo in Piemonte, soste­nendo Mercedes Bresso a cui finora hanno detto di 'no'. Al­trove l’Udc si schiererebbe in­vece con il centrodestra: in Lombardia, Campania e Cala­bria. Un modo, anche questo, per contarsi e per far risaltare il ruolo determinante dei cen­tristi. Ma ancora ieri Zingaret­ti ha lanciato dei segnali nega­tivi: non mi potete chiedere ­è stato il suo ragionamento ­di lasciare la provincia dopo un anno e mezzo, non sarebbe serio nei confronti degli eletto­ri che ci hanno votato.

Maria Teresa Meli

4 commenti:

  1. ...e BBravo D'Alema...lui e lu sue solite mani in pasta....udc style....frasca style......bbella mmerda
    Gianni M.

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  2. Se questa povera patria è allo stremo, se le buone pratiche di governo( come quello pugliese ) non trovano espressione e rappresentanza, se oligarchie corrotte infettano sempre più questo sistema che non è più democratico, se il Parlamento è chiara espressione di potentati, di interessi di lobbies e mafie e massonerie deviate, grande merito è del " grande tessitore col baffetto ". Chiedo l' esilio per personalità come D'Alema, che sono essi stessi espressione di tutti i fallimenti di un socialismo che dello slittamento dall' ideale originale ne hanno fatto ad arte un casa, che chiamano riformismo, che altro non è che pura discendenza dai metodi demo-craxiani.
    Spero solo che questo baffetto provi un giorno tutto lo sdegno e la vergogna per le sue malefatte e che in un attimo di coscienza possa capire quanto sideralmente lontana sia la sua opera da predecessori illuminati quali Matteotti, Salvemini,Pertini,Gramsci e quanto prossimo sia il suo insegnamento a quello di Andreotti, Craxi, Cossiga e tutti gli ssassini di questa nostra povera patria. FORZA VENDOLA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1

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  3. Voglio ricordare che il giorno che Emiliano venne a Nardò per presentare la sua candidatura a segretario provinciale del Pd,alcuni di noi di Sinistra e Libertà andammo a sentirlo per essere sicuri che avrebbe appoggiato Vendola alle regionali e non se stesso!
    Mi ricordo che in quella circostanza Emiliano non solo ribadì l'appoggio a Vendola ma fù molto critico nei confronti di uno dei due restanti candidati che nell'attuale organizzazione verticistica del Pd non faceva altro che obbedire a D'Alema...
    Caro Emiliano non ti vorrai mica rimangiare le parole?
    Adesso non obbedire tu!
    Poi D'Alema se passi da Nardò ti pigghiu e ti tiru lu baffettu!!Lassande stare Vendola!

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  4. Mi piace il PD: un giorno dice una cosa e il giorno dopo l'esatto opposto. Non si era detto che le primarie restavano il metodo di selezione della classe dirigente? Non si era detto (parola di Franceschini allora segretario) che in Puglia Vendola era il candidato naturale? Lo vogliono scaricare per imbarcare Adriana Poli Bortone?!? E mi piace pure Emiliano (vedere l'intervista del 29/11/09 a Il Fatto Quotidiano) che da "amico" lo sta silurando alla grande.
    Facciano pure: se fanno fuori Vendola io non voto! Cominciano a farmi più schifo di Mister B.

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