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martedì 20 ottobre 2009

Nuovo colpo all'ETA

Mondo -Nella giornata di ieri,è stato arrestato in Francia Aitor Elizaran Aguilar, considerato, secondo fonti dell'antiterrorismo, il massimo dirigente politico dell'ETA. Elizaran avrebbe sostituito Francisco Javier López Peña, detto Thierry, al vertice dell'organizzazione terrorista, dopo che questi era stato arrestato nel maggio dello scorso anno. Elizaran sarebbe stato anche il tramite dell'organizzazione basca con la sinistra abertzale

Elizaran era ricercato dal 2002 per partecipazione a banda armata, con numerosi antecedenti delittuosi collegati con la kale borroka.
Assieme a lui è stata detenuta Oihana San Vicente Sáez, dirigente dell'apparato politico dell'ETA, ex-militante di Batasuna e consigliera municipale per una delle formazioni della sinistra abertzale, passata all'organizzazione terrorista nel dicembre del 2008.

Questi due arresti avvengono a pochi giorni dalla detenzione di altri tre etarra in Francia, ricercati dalle forze di sicurezza spagnole.
Un nuovo colpo per il terrorismo basco che tuttavia, fino a questo momento almeno, non sembra orientato all'abbandono della violenza e del conflitto armato.
E si riaccende la polemica in Euskadi e in Spagna sulle nuove detenzioni dei leader della sinistra abertzale per opera del giudice Baltasar Garzón e il sostegno del PNV alla manifestazione di protesta che ne è seguita.

Il ministro degli Interni spagnolo, Alfredo Pérez Rubalcaba, intervenendo oggi in un'iniziativa contro il terrorismo, in una località madrileña, ha insistito sulla necessità di delegittimare il terrorismo, perché in questa materia, ha sostenuto, "chi tace acconsente". Nessun significato congiunturale alle sue parole, ha voluto precisare il ministro; ma è chiaro come non fosse assente nel suo ragionamento una vena polemica contro il PNV.
La scorsa settimana, infatti, il giudice Garzón aveva ordinato l'arresto degli ex-dirigenti di Batasuna ancora in libertà, tra cui l'ex-leader dell'organizzazione abertzale, Arnaldo Otegi e l'ex-leader del sindacato LAB, Rafa Díez Usabiaga, accusati di star operando la riorganizzazione politica della sinistra abertzale secondo le direttive indicate dall'ETA.

Una volta uscito dal carcere per una precedente detenzione, nell'agosto del 2008, Otegi aveva tentato di impiantare un nuovo progetto per raccogliere i resti della sinistra abertzale attorno ad un polo indipendentista, con l'obiettivo del ritorno alla legalità istituzionale, prima della celebrazione delle prossime elezioni municipali nel 2011 e l'avvio di un nuovo processo di pace. Gli attentati dell'ETA del dicembre 2008, con l'assassinio di Ignacio Uría, e del giugno 2009, con l'uccisione di Eduardo Puelles, sono stati d'ostacolo alla realizzazione di questa iniziativa, aprendo una crisi di fiducia e di rappresentanza tra il gruppo di Otegi e l'ETA e producendo una seria divisione all'interno della sinistra abertzale.

Sembra che l'arresto di Garzón sia avvenuto mentre il gruppo di Otegi si apprestava all'elaborazione di un testo che, puntando sulla via pacifica, avrebbe dovuto aprire un dibattito all'interno della sinistra abertzale. Secondo il giudice Garzón, Otegi, nella sua proposta di polo indipendentista, starebbe attuando sotto tutela dell'ETA.
Rubalcaba, dal canto suo, rifiuta l'iniziativa di Otegi, perché la considera troppo simile a quelle del passato già sperimentate e fallite: "o bombe o voto", questo l'unico spiraglio che il ministro degli Interni lascia alla sinistra abertzale per la sua sopravvivenza.
L'arresto di Otegi e compagni non ha però lasciato indifferente la società basca: sabato una grande manifestazione di migliaia di persone ha visto scendere in piazza tutte le rappresentanze del nazionalismo basco in San Sebastián/Donosti, per richiedere la libertà dei detenuti. Con il sostegno del PNV, presente al corteo con i suoi massimi dirigenti territoriali, ma non con il suo presidente, Iñigo Urkullu.

http://www.aprileonline.info/notizia.php?id=13224

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