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martedì 20 ottobre 2009

Nardò: quando la politica diventa una farsa

Intervista a Giuseppe Fracella: "sono nato di destra e morirò di destra".
...Grazie per la rassicurazione! Intanto però è Presidente del consiglio comunale della giunta di "centrosinistra".


L'intervista de ilpaesenuovo.it

“Ritengo fieramente di non essere un voltagabbana e ci tengo a precisare che sono nato di destra e morirò di destra!”

Giuseppe Fracella, classe ‘61 nella vita di tutti i giorni si occupa di tessile, ma dal 1978 è in politica come esponente fiero e convinto di Alleanza Nazionale. Con gli anni, come Lui ha dichiarato: “ho accumulato una certa maturità politica” ed ora è in carica come Presidente del Consiglio nel Comune di Nardò con il partito Io sud.

Che momento è questo per la politica comunale di Nardò?

È sicuramente un periodo di transizione. Ovvero, si è passati da una politica gestita da partiti ad una politica di soggettività, curata ‘ad personam’. Ciò che manca è l’indirizzo di un partito che possa guidare la vita politica del Paese. Ciò che eccede è l’individualismo a scapito di una coesione, che ormai scarseggia.


Che responsabilità ricopre la carica del Presidente del Consiglio?

Non ho grandi responsabilità, più che altro è impegnativo, il dovermi rapportare e confrontare con 31 consiglieri.



Che rapporto ha con i suoi ex colleghi di destra? E con Azione Giovani?

I rapporti sono ormai esigui, ma ritengo che non siano più dei colleghi perché agiscono per convenienza. Per quanto riguarda Azione Giovani non c’è più, perché è nato il movimento giovanile del Pdl, chiamato Giovane Italia.



Come risponde all’accusa di inversione ideologico - politica? È stata davvero, una mossa strategica passare da Alleanza Nazionale a Io sud?

Assolutamente no. Ritengo fieramente di non essere un voltagabbana e ci tengo a precisare che sono nato di destra e morirò di destra! Come è ben noto il partito di Alleanza Nazionale non esiste più e io deciso di schierarmi, come tra l’altro ha fatto anche Adriana Poli Bortone, con Io Sud, un partito che mira a tutelare l’interesse territoriale, rivelandosi una forza politica di tutto rilievo.



C’è qualche esponente politico del Comune di Nardò che ammira in particolare? E a livello nazionale?

I politici che apprezzo e che col tempo ho imparato ad apprezzare e stimare, nonostante lo schieramento politico, sono Lezzi e Tarricone. Due politici che avevano il senso della politica e avevano una maggiore governabilità. Mentre, a livello nazionale stimo Berlusconi per la sua determinazione e caparbietà nel voler raggiungere degli obiettivi: la ricostruzione dell’Aquila, al No dei decreti Ad Personam e al No del Lodo Mondadori. Infatti, ritengo personalmente, che non occorre demonizzare la giustizia. Sono più lontano da Berlusconi quando mira al rientro dei capitali dall’estero ed anche quando cerca di anteporre problematiche personali all’interesse generale.



Riguardo la polemica sul corso di Autodifesa per le Donne, cosa si sente di dire?

Onestamente, la ritengo una polemica da “Caciocavallo”(ci tiene a sottolineare quest’espressione, ndr), un polverone su nulla. Forse alcuni consiglieri vorrebbero che si facessero dei corsi di ‘escort’ ignorando la scottante problematica della violenza sulle donne.



Avrebbe dei propositi positivi sulla politica di Nardò?

Mi auguro che a Nardò ci sia un ritorno alla vera politica, dove ognuno agisce come facente parte di un partito. Basta con la governabilità ‘ad personam’!

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