HOME       BLOG    VIDEO    EVENTI    GLI INVISIBILI    MUSICA    LIBRI    POLITICA LOCALE    POST PIU' COMMENTATI

mercoledì 28 ottobre 2009

LA VOCE STRATOS



Documentario "LA VOCE STRATOS" di Luciano d'Onofrio e Monica Affatato prodotto da Pier Milanese e Maurizio Perrone per ROUTE 1 scarl. Fotografia di Angelo Santovito. Il film è stato realizzato con il contributo dell'ASSESSORATO ALLA CULTURA REGIONE EMILIA e il PIEMONTE DOC FILM FUND.

DEMETRIO STRATOS è stato l'uomo - il cantante - che più ha investigato la voce umana, dalle sue radici alle sue potenzialità oltre il linguaggio.

Stratos non è un mito.
Fare di Demetrio
Stratos articolo da collezionisti?
Correggere qualche aberrazione. È ora di e-leborare.
L’importanza della voce nell’essere umano, lo sviluppo del linguaggio parlato che ci rende uomini e donne. La voce-prima del linguaggio e la voce-dopo del linguaggio per aver lavorato là agli estremi della comunicazione con precisione e potenza abilità e naturalezza rivoluzionarie là dove occorreva cambiare la voce per cambiare il mondo, LA VOCE STRATOS è un film- documentario sulla voce di Demetrio Stratos, cantante e organista greco-egiziano-cipriota, prima dei Ribelli, poi fondatore degli Area e soprattutto insuperato ricercatore e sperimentatore vocale. Gli autori del documentario sono Luciano D’Onofrio e Monica Affatato. Entrambe lavorano da anni alla realizzazione di filmati e documentari e sono soci della società che produce il documentario, ROUTE1 film&video di Torino. Direttore della fotografia è Angelo Santovito. Il progetto LA VOCE STRATOS nasce nel 2005. Dopo una lunga fase di ricerche e di scrittura, nell'autunno del 2006 inizia una prima parte di riprese, in Emilia Romagna.

LE RICERCHE VOCALI

Osservando la fase vocale di lallazione della neonata figlia Anastassia, Stratos si rende conto delle possibilità vocali inespresse dell’uomo, capacità che possediamo spontaneamente ma che l’apprendimento del linguaggio incanala verso sonorità selezionate. È l’inizio della consapevolezza vocale di Stratos, il punto di partenza della sua ricerca.

Ad una delle prime esibizioni degli Area è presente Gianni Sassi, che rimane impressionato dalla potenza e dall’originalità dell’ensemble e di lì a poco decide di fondare l’etichetta Cramps per produrre il loro primo disco. Con lo pseudonimo di Frankenstein, Gianni Sassi diventa il sesto membro “nascosto” del gruppo, ispiratore e ricercatore di molti progetti di Demetrio e degli Area, disegnatore delle copertine e scrittore della maggior parte dei testi oltre che loro produttore.

Gianni Sassi e Gianni Emilio Simonetti,lo scrittore-musicista-editore, hanno legami con il movimento Fluxus che dai primi anni ‘60 rappresenta una delle espressioni più evolute e coerenti di avanguardia artistica concettuale, nonché il primo movimento d’avanguardia ad essere coinvolto nella musica in maniera strutturale.
Juan Hidalgo e Walter Marchetti collaborano con John Cage nel‘59 e insieme ad Esther Ferrer sono i fondatori del gruppo Zaj, gruppo di avanguardia musicale nato in Spagna nel 1964.
È un intero ambito culturale d’avanguardia della Milano anni ‘70 con cui i giovani musicisti del gruppo vengono a contatto scambiandosi idee e collaborazioni.
Per gli Area Hidalgo e Marchetti comporranno Area 5 e, grazie a loro, Demetrio si accosterà all’esperienza musicale di John Cage di cui registra, nel 1974, i Mesostics in una versione per sola voce, riproposta in seguito in diversi festival di fronte a migliaia di giovani.

Stratos inizia a portare avanti una ricerca sulla pura vocalità, ai limiti della musica. Effettua ricerche e misurazioni a Parigi e al CNR di Padova, dove sotto la supervisione del fisico e fonologo professor Franco Ferrero, le misurazioni evidenziano diverse particolarità fonologiche della sua voce. Innanzitutto una gamma impressionante che supera i 7000 Hz di escursione, poi la capacità di emettere più suoni in contemporanea e di modularli separatamente.
Stratos sostiene che la voce vada liberata dai condizionamenti del linguaggio e del bel canto e che debba riappropriarsi della sua natura sonora, creatrice di un’infinità di suoni che vengono esclusi dal linguaggio e negati da una concezione musicale ristretta, dogmatica e funzionale alla musica-merce e al capitale.

Inoltrandosi in questa sua ricerca, scopre le possibilità vocali primordiali delle popolazioni tribali, come i pastori mongoli che emettono diplofonie e triplofonie, ed inizia ad interessarsi a questo tipo di sonorità e alla loro emissione, diventandone in brevissimo tempo maestro e sperimentatore indiscusso.
Il risultato è verificabile nei due dischi solistici Metrodora e Cantare la voce, in cui ciò che appare strumento è in realtà la forma voce.
“I vocalizzi diventano microorchestrazioni (voce/strumento) senza amplificazioni tecnologiche,” scriverà Daniel Charles.

A Cuba riceve l'invito dal Ministero della Cultura ad incontrarsi con la delegazione di musicisti della Mongolia, per partecipare ad un dibattito sulla vocalità dell'Estremo Oriente, riprendendo ed ampliando un vasto discorso sul significato della voce nelle civiltà orientali e mediorientali.
Si dedica anche all’insegnamento delle sue teorie in seminari sulla psicologia della voce che tiene in varie università.

LA VOCE DI DEMETRIO E IL MOVIMENTO DEL '77

Uno degli eventi che porta gli Area alla notorietà è il concerto di spalla a Joan Baez al Vigorelli contro la guerra in Vietnam.
Il pubblico, molto numeroso, è altamente politicizzato e molti forse non li trovano consoni come gruppo d’apertura per la cantautrice pacifista americana. La tensione prima e durante il loro concerto è altissima. Gli Area, quasi indecisi se suonare, riescono ad usare questa tensione come catalizzatore del loro muro di note e di suoni che culmina nel pezzo finale, Lobotomia. Puri, fastidiosi sibili elettronici sparati a tutto volume dalle casse, onde cacofoniche e robotiche da cui faticosamente emerge a tratti una versione dissacrata della sigla musicale di Carosello mentre sul palco si spengono le luci e i musicisti imbracciano delle torce con le quali abbagliano il pubblico. E nell’altra mano impugnano l’asta del microfono, pronti eventualmente a difendersi. Alla fine non ci sono incidenti. La provocazione ha funzionato e il giorno dopo tutti sanno esattamente chi sono gli Area e da che parte stanno.
Da quel giorno gli Area sono presenti con la loro musica in numerose iniziative organizzate dal movimento milanese, italiano ed internazionale, di cui diventano gruppo musicale di riferimento.

Sono anni di forte politicizzazione; in tutta Europa, ma soprattutto in Italia, la società preme per forti cambiamenti per i quali il potere politico ufficiale è per lo meno impreparato.
“In due anni abbiamo fatto tante situazioni… anche in manicomio da Basaglia a Trieste… Loro mettono i matti… cioè! In mezzo agli studenti e ai compagni e vedono le reazioni. Abbiamo occupato Piazza Navona con Pannella… tutto gratuitamente.” (da un’intervista a Demetrio Stratos a Saluzzo nell’estate del ’74).
Sovente i loro concerti sono pensati in funzione dell’evento che vogliono creare. La provocazione e il coinvolgimento nei confronti del pubblico sono la regola ferrea per non stare rinchiusi sul palco come in gabbia ma per abbattere i ruoli che separano spettatori e artisti.
Il disco successivo del ‘75, Crac!, sarà uno dei più conosciuti del gruppo, anche perché contiene Gioia e Rivoluzione, pezzo emblematico dello spirito di quegli anni.

Gli Area partecipano a tutte le edizioni del Parco Lambro, compresa l'ultima, disastrosa nella quale segnano forse uno dei momenti più positivi coinvolgendo gli spettatori in una catena umana sonora: tenendosi per mano, il pubblico, che ha ai capi della catena due cavi collegati ad un sinth, emette delle fequenze che variano al variare dei partecipanti.

Dalle manifestazioni per la legge sul divorzio e l'aborto a Roma a quelle in solidarietà con la Palestina a Milano o con Radio Alice, la prima radio libera di Bologna, gli Area si impegnano personalmente e artisticamente nella creazione di eventi che irrompono nella realtà e che dalla realtà prendono constinuamente spunto per la sperimentazione non solo musicale.

LA NASCITA DELLA VOCE AREA

L’unione musicale di Stratos con Capiozzo dà vita al nucleo iniziale degli Area. Le origini mediterranee dei componenti del gruppo risultano determinanti nella miscela di jazz-rock e musica sperimentale a cui danno vita.
Stratos deve intraprendere una ricerca severa e a tratti tormentata per adattare la sua voce a quelle sonorità per lui totalmente nuove.
Nel 1972 il gruppo prende il nome di Area-International POPular Group, ed è formato da Victor Edouard Busnello (sax), Giulio Capiozzo (batteria), Yan Patrick Erard Djivas (basso), Patrizio Fariselli (tastiere), Demetrio Stratos (organo e voce), Paolo Tofani (chitarra e sintetizzatore).

Nel ’73 è pronto il primo disco per la neonata etichetta Cramps di Gianni Sassi, che sarà un personaggio chiave per l’intera storia degli Area e di Demerio Stratos. Il disco si intitola Arbeit Macht Frei (Il lavoro rende liberi), dall’insegna del campo di concentramento di Auschwitz. Il titolo come la musica, i testi, la grafica, i gadget (una calibro 38 in formato 1:1 di cartone), tutto nel disco è all’insegna della provocazione sperimentale.
Con queste credenziali la vita del gruppo non è certo delle più facili, soprattutto nell’angusto panorama musicale italiano dell’epoca.
Busnello lascerà il gruppo, sostituito per un breve periodo dal giovane talentuoso saxofonista Massimo Urbani, Djivas entrerà a far parte della Premiata Forneria Marconi: dopo varie audizioni, al basso entrerà il giovane Ares Tavolazzi.
Demetrio, Fariselli, Capiozzo, Tavolazzi e Tofani formeranno così il quintetto che negli anni successivi diventerà punto di riferimento non solo musicale per un’intera area generazionale.

Musicalmente, anche sulla loro scia, nascono in tutta Italia una serie di gruppi che seguono un percorso musicale analogo, fatto di contaminazioni tra jazz-rock e musica mediterranea: Baricentro, Napoli Centrale, Perigeo, Arti e Mestieri.

Con la nuova formazione il gruppo incide Caution Radiation Area in cui il lato sperimentale della musica viene ancora più accentuato.

Con gli Area Demetrio prende parte a tournée e festival in Francia, Portogallo, Svizzera e Cuba. Da questi prenderà forma il live Area(zione). La creatività e la musica portata nelle situazioni reali sono una delle loro bandiere.

Gli Area si inseriscono a pieno titolo in quel percorso di movimenti artistici che dai dadaisti ai surrealisti fino ai lettristi, al gruppo Fluxus, ai situazionisti ha percorso tutto il ‘900, vivendo l’arte come una ricerca che vede nell’abbattimento delle strutture formali precostituite il principio creatore rivoluzionario.
Sperimentazione, gioco, casualità, caos diventano gli elementi chiave di una ricerca formale in cui i confini tra vita, arte e rivoluzione vengono continuamente sovvertiti e ridefiniti.

MILANOBEAT E GLI ANNI "RIBELLI"

A Milano Efstratious si iscrive alla Facoltà di Architettura del Politecnico dove conosce Daniela Ronconi che sarà la compagna della sua vita. Perfeziona l’italiano anche attraverso un’assidua frequentazione dei cinema.
Il nome si italianizza in Demetrio Stratos.
Nel ’63, insieme ad alcuni coetanei, forma un gruppo musicale studentesco in cui suona le tastiere. Il gruppo inizia presto ad esibirsi nelle sale da ballo. Una sera, in seguito ad un incidente automobilistico senza ulteriori conseguenze, il cantante del gruppo rimane bloccato e non può raggiungere il resto della band. Per salvare la situazione Stratos s’improvvisa cantante e al pubblico piace, inaugurando così casualmente la sua carriera vocale.

Nel frattempo Stratos suona l’organo come turnista negli studi di registrazione milanesi. Conosce in breve tempo tutti gli esponenti del milieu musicale che in quegli anni hanno dato vita al beat italiano e in questo ambiente il suo nome viene italianizzato in Demetrio Stratos, con l’inversione di nome e cognome. Vive di musica e manda indietro i soldi che il padre gli invia per proseguire gli studi. L’università non rientra praticamente più nei suoi interessi.

Nel 1966 entra a far parte dei Ribelli come organista e voce del gruppo.
Nati nel ’59 come gruppo d’accompagnamento di Adriano Celentano, i Ribelli hanno partecipato alcuni mesi prima al Festival di Sanremo, hanno all’attivo diversi singoli e sono tra i primissimi gruppi rock italiani.
I Ribelli sono uno dei gruppi di punta di quel genere in voga in quegli anni che è un misto di rhythm’n’blues e soul, basato principalmente su pezzi inglesi o americani, tradotti e cantati in italiano, che i critici musicali dell’epoca hanno chiamato beat italiano, prendendo a prestito il titolo dalla beat generation americana, dal beat/battito della terminologia musicale anglofona e da un ammiccamento ai Beatles, di cui la parola beat è una contrazione.

Pur essendo un gruppo già lanciato, è con Stratos che i Ribelli maturano una certa solidità. Passano alla casa discografica Ricordi per la quale incidono diversi 45 giri e alcuni LP che raccolgono le varie registrazioni. Con Stratos la formazione raggiunge l’apice del suo successo: il singolo Pugni Chiusi li porta al Cantagiro del 1967 ma non entra nelle classifiche,

Nel 1969 Demetrio Stratos si sposa con Daniela Ronconi e l’anno successivo nasce la figlia Anastassia.

I Ribelli suonano molto dal vivo, prodigandosi in un repertorio essenzialmente rock, soul e rhythm’n’blues, molto più corposo delle melodie commerciali che solitamente incidono su vinile. Ma gli anni del beat italiano stanno terminando e nel ’70 il gruppo si scioglie.

Nel frattempo suona con un gruppo di inglesi che alloggiano saltuariamente nel suo appartamento milanese. Oltre alle esibizioni live, anche qui incentrate prevalentemente sul rhythm’n’blues, Stratos incide un 45 giri per la neonata Formula Uno di Battisti-Mogol, Daddy’s Dream, sulla cui copertina sono ritratti in foto Demetrio e la figlia neonata.
Il disco passa praticamente inosservato e sarà l’ultimo tentativo commerciale di Stratos.

Demetrio telefona al batterista Giulio Capiozzo e i due decidono di iniziare a suonare insieme.
Il ‘68 è passato da poco e la musica sta cambiando radicalmente.

MIGRAZIONI MEDITERRANEE ALEXANDRIA E NICOSIA

Nella prima metà del secolo scorso l’Egitto era sotto protettorato inglese. Alessandria era un importante centro di irradiazione culturale ed una città cosmopolita che ospitava varie comunità ed etnie. Tra queste una delle più radicate era quella greca. Il 22 aprile del 1945, in questa comunità che conta migliaia di persone nasce Efstratios Demetriou, figlio di Janis Demetriou e Athanassia Archondoyorghi, proprietari di un negozio in cui producono e vendono cappelli.
Efstratios vive qui fino a dodici anni, frequentando il Conservatoire National d’Athènes, dove studia fisarmonica e pianoforte, e la British Boys’ School, scuola di lingua inglese. A dodici anni suona già in giovani formazioni musicali.

Musicalmente e culturalmente il piccolo Efstratios si forgia quindi in un ambiente mediterraneo nel quale le grandi influenze sono la tradizione greco-bizantina della famiglia e della comunità greca, la musica tradizionale araba e la produzione musicale radiofonica e discografica di origine anglosassone che in quegli anni vede nascere il primo rock’n’roll.

Negli anni ’50 l’Egitto si autoproclama Repubblica e gli inglesi vengono cacciati. In seguito a tali turbolenze, nel 1957 il giovane Efstratios viene mandato a studiare nel collegio cattolico di Terrasanta a Nicosia, sull’isola di Cipro, dove impara l’italiano.
Dopo un paio d’anni Efstratios viene raggiunto a Nicosia dalla famiglia che, in seguito alla nazionalizzazione delle imprese attuata in Egitto dal Presidente Nasser, ha perso ogni avere.
A diciassette anni Efstratios termina il suo corso di studi è il ’62 quado decide di trasferirsi a Milano dove può iscriversi all’università.

da http://lavocestratos.blogspot.com/search/label/storia%20e%20biografia

Nessun commento:

Posta un commento