Lecce (salento) - Rama l’iconoclasta. Ti spiezzo in due e la caduta degli dei.
Presso la religione induista, Rama (ca. 7000 a.C.) è il settimo avatar di Viṣṇu, manifestatosi nel regale principe per risollevare le sorti della morale degli uomini, ormai soggiogati da Ravana. Questo il compito, la mission!
Chi l'avrebbe mai detto! Tele Rama è diventata iconoclasta, si son messi a fare i burloni e fanno il verso alle finezze di Blob!
Non è facile fare gli eversivi e la carica ironica sembra in questo caso cedere il passo all'astio. Alla cattiveria anche. Non la sopportano proprio Adriana Poli Bortone quelli di Mixer Media Management. Noi che siamo difensori dei “deboli” con chi dobbiamo schierarci? Chi è il debole in questa partita?
Quello che è sotto attacco certamente, quello che si vuole piegare mostrandolo in normali Tg in una festa danzante costruendo effetti comici intorno alla notizia. Subliminale si chiama la capacità suasiva del Quarto Potere (la Tv). Ma chissà se i telespettatori poi comprendono e accolgono tanto zelo. Pare essere solo cosa loro.
C'è “L'Indiano” che ha usato la colonna sonora de “La Stangata” - film del 1973 di George Roy Hill dove Johnny Hooker (Robert Redford) e il suo amico Luther Coleman (Robert Earl Jones) sono due truffatori di strada - e mixato le immagini della saga di Rocky Balboa con le sfighe giudiziarie della senatrice di Io Sud.
«Adriana Adriana» invoca un suonato e vittorioso Silvester Stallone. Nella riproposizione il glorioso boxer evidentemente interpreta le aspettative della super rete salentina: hanno posto “domande” e non hanno avuto “risposte” e la implorano l'Adriana, vendicandosi. Si son dimenticati, peccato la frase clou, il «Ti spiezzo in due» (ma certo l'hanno in serbo, l'useranno magari a giorni), C'è anche un'altro passo fondamentale in quel movie: «Se io posso cambiare e voi potete cambiare tutto il mondo può cambiare...» si può piegare a vari usi visti i trasformismi e le piroette politiche in uso nella politica ma anche nell'informazione!
A parte le divagazioni filmografiche (sarebbe il caso a questo punto di citare il capolavoro di Luchino Visconti “La caduta degli dei”, ma ci par troppo) quello a cui assistiamo in questi giorni è un pesante adombramento del mito di Adriana Poli Bortone. Chissà i leccesi che dicono! Nessuno chiede in giro? La mia amica non ci sta! Se la prende con i maschi che non vedevano l'ora di togliersela di torno. «Tutti quelli che lei s'è portato in alto adesso si fregano le mani, finalmente soli, senza mammà!», risponde con un tono che a dir vero un pò spaventa!
Ricordate le manfrine nella scorsa campagna elettorale, la cacciata delle telecamere con lo stemmino giallo dalla sede di Io Sud - voi siete quelli di Telegabellone disse stizzita la neo sudista tacciata d'esser diventata di sinistra! Era più o meno l'inizio! Adesso il boccone s'è fatto ghiotto ci sono beghe giudiziarie e l'astro di Poli Bortone sembra inesorabilmente in declino! Non sembra vero riempirla di fango.
Viene nostalgia delle garbate e puntuali contestazioni mosse con fioretto (e all'occasione sciabola) da Carlo Salvemini quando sedeva in Consiglio Comunale, lui si che le cose le vedeva, le capiva e le contestava, ma evidentemente il Pd non ne ha avuto bisogno nella sua ultima deriva familista. E poi all'epoca Telerama che faceva? Non ricordo!
Certo ne avrà combinate l'ex sindaco di Lecce, regina incontrastata della città che ha governato per due consigliature dense dense! Ma la puntuta opinione della mia amica mi torna, un pò di garbo non guasterebbe!
da IlPaeseNuovo
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