"Andrini mi massacrò. Alemanno ci ripensi"
Bufera sul nuovo ad all´Ama. Parla una vittima dell´aggressione nell´89: "Quell´uomo mi ridusse in fin di vita". Il Pd chiede chiarimenti sui criteri seguiti nel 2008 nella sua assunzione come funzionario
di Paolo G.Brera
Quasi 48 ore dopo averlo nominato Ad di Ama Servizi ambientali, la stessa Ama ha finalmente divulgato il curriculum di Stefano Andrini, il 39enne con un imbarazzante passato da estremista di destra che risponderà della raccolta rifiuti in 40 comuni del Lazio. L´eventuale titolo di studio è ignoto, ma è stato amministratore di una ditta sconosciuta (Ikonaut software AB), collaboratore di un paio di sindacati (il patronato dell´Ugl Enas, Fast-Confsal) e di un progetto per Fit-Cisl.
Poi, finalmente, «esperto - non si specifica di cosa - della presidenza del Consiglio presso il ministero degli Italiani nel mondo» all´epoca in cui ministro era Mirko Tremaglia, al quale era politicamente legato. A ottobre del 2008, infine, lo ha assunto all´Ama l´ad Franco Panzironi per chiamata diretta, dove pare si sia grandemente distinto.
Poco convincente, per il Pd: «Un´azienda pubblica deve seguire procedure di selezione trasparenti, e il curriculum non indica competenze e professionalità per giustificare un´assunzione diretta», attacca Pino Battaglia. Ma non è l´unico ad avere perplessità.
Anche Andrea Sesti è comprensibilmente amareggiato per la nomina di uno dei condannati a 4 anni e 8 mesi per il suo tentato omicidio: «Ma com´è possibile che Stefano Andrini sia stato scelto per amministrare una delle più importanti aziende municipalizzate di Roma? Quell´uomo mi ha ridotto in fin di vita!». Era il 1989, le sprangate di un gruppo di naziskin davanti al Capranica fracassarono la scatola cranica sua e di un suo amico, due ragazzi di sinistra. Sesti aveva 22 anni; Andrini e il fratello Germano, entrambi condannati per quell´aggressione, ne avevano 18. È passato tanto tempo. Venti anni: «Ho pagato il mio debito con la giustizia e sono stato completamente riabilitato», ha detto Andrini prima di trincerarsi nel silenzio. Andrea Sesti invece parla volentieri: «Sono indignato. Sono irritato, arrabbiato e imbestialito: ha rovinato una parte della mia esistenza e ora si vede premiato con un posto pubblico di altissima responsabilità».
«Quella notte - ricorda - ci sono saltati addosso a sangue freddo, e uno di loro mi ha colpito da dietro con una spranga di ferro. Andrini era lì, ha picchiato ed è stato condannato. L´ultima immagine che ho di lui è in mezzo a quella rissa. Non mi ha mai chiesto scusa, non ha mai fatto un gesto di pentimento per me e quell´altro ragazzo, anche se ci avevano quasi ucciso: anzi, è fuggito all´estero. La sua nomina è scandalosa e deve essere ritirata, è assurdo che un personaggio del genere possa ottenere un simile prestigioso incarico pubblico». I fratelli Amilcare e Mario se lo ricordano ancora «col cranio fracassato da un tubo Innocenti. Ha subito due operazioni, ha trascorso un anno senza riuscire a parlare, e ancora oggi deve assumere farmaci per gli effetti di quell´aggressione. Lo hanno aggredito con una ferocia spaventosa, ma tutto questo sembra costituire un titolo».
L´Ama ribadisce che la nomina «è dovuta esclusivamente alle qualità professionali evidenziate dalla sua assunzione in azienda, e al suo precedente curriculum lavorativo». La polemica politica è voltata alta tutto il giorno, tra accuse ad Alemanno per l´ennesima retromarcia e per aver «riciclato ex estremisti», e le repliche di «pretestuosità» dal Pdl.
da Antifa
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