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giovedì 13 agosto 2009

Zapatero bandisce il crocifisso dalla scuola pubblica

Ancora Zapatero. Il premier spagnolo fautore di una serie di riforme che deliziano o orripilano a seconda del loro orientamento l'opinione pubblica - ma che in Spagna evidentemente piacciono poiché il suo partito il Psoe ha rivinto l'anno scorso le elezioni - stavolta va all'attacco di un simbolo-feticcio della vecchia Spagna franchista del Dio-patria-famiglia, ma assai caro anche nell'Italia vaticana, ovvero il crocefisso. Il governo spagnolo sta infatti mettendo a punto un disegno di legge sulla libertà religiosa da sottoporre al Parlamento in autunno. Tra i provvedimenti in scaletta la rimozione dalle aule della scuola pubblica dei simboli religiosi che non abbiano «valore storico o artistico», mentre in quelle convenzionate con lo stato si rispetteranno «usi e costumi».
La normativa, che difficilmente piacerà all'opposizione, si applicherà con elasticità. Non toccherà, ad esempio, simboli tradizionali come, ad esempio, i presepi. Ma, se sarà approvata, dovrebbe portare alla rimozione della maggior parte dei crocifissi ancora presenti in aule pubbliche del paese.

«La nostra idea - spiega alla stampa il ministro alla Giustizia Francisco Camaano - è che nelle scuole pubbliche non ci sia nessun simbolo religioso». Questo, ha aggiunto, perchè «ci sia una separazione chiara fra il fenomeno religioso e lo spazio pubblico, la laicità dello stato». La nuova normativa sarà applicata con moderazione: «se risulta che c’è una immagine che fa parte del patrimonio storico in un centro pubblico, se ha valore storico o artistico, non potrà essere rimossa», chiarisce Caamano.

Per le scuole private convenzionate con lo stato si procederà in funzione di «usi e costumi», ovvero con una certa elasticità. Secondo il quotidiano Abc si tratta di una manovra politica: il governo socialista, rimasto senza maggioranza da marzo in Parlamento, punta a usare la legge sulla libertà religiosa per ccompattare attorno a sè i piccoli partiti di sinistra.
E' una nuova "provocazione" dopo il disegno di legge sulla depenalizzazione dell’aborto - con la libera scelta se abortire o meno fino alla 14ma settimana per tutte le donne, e le adolescenti dai 16 ai 18 anni - sul quale già convergono Psoe e sinistra.

Nuovo capitolo di una lista della svolta laica impressa alla Spagna dal governo Zapatero che dal 2004 ha già varato, tra le altre cose, il divorzio breve, una legge liberalizzatrice sulla fecondazione assistita, una riforma che ha allargato la possibilità del matrimonio anche alle coppie omosessuali, garantendo loro gli stessi diritti riservati alle coppie eterosessuali, sposate o di fatto, tra cui quello di adottare figli. E ancora, alleggerito le pratiche di modifica delle generalità per i transgender, legalizzata la sperimentazione medica della cannabis, ridotte molte restrizioni sulla clonazione terapeutica e sull'uso di cellule staminali di origine embrionale ai fini di ricerca scientifica.
Cronache da un altro pianeta.

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