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mercoledì 22 luglio 2009

Vendola sferza il centrodestra:"Non potete darci lezioni di moralità"

Respinta la sfiducia. "Escort in lista e minacce subite in silenzio"
di Paolo Russo


«Non accettiamo lezioni di morale da chi candida le prostitute e non denuncia le aggressioni, anche fisiche, subite da un rampollo della propria coalizione». Forte delle intercettazioni pubblicate nei giorni scorsi da Repubblica, il governatore Vendola ha trasformato, con poche e taglienti parole, la mozione di sfiducia presentata dal centrodestra in un boomerang che ha travolto l´opposizione. E´ intervenuto subito, il presidente pugliese, all´inizio di un dibattito che, dopo il suo intervento, non aveva più ragione di esserci.
«Per via del totale fallimento della sua giunta riteniamo un atto dovuto la mozione di sfiducia nei suoi confronti». Con questa formula il capogruppo del Pdl Rocco Palese ha concluso la lettura del documento che, se approvato dal consiglio, avrebbe causato le immediate dimissioni del governatore. Ma Vendola ha ribaltato la situazione in pochi minuti: «Questa mozione - ha detto subito - mi ha molto tranquillizzato per le sue argomentazioni deboli e bizantine. Lei, presidente Palese mi accusa di opacità perché io ho sempre consigliato, a chi mi segnalava illeciti nella sanità, di denunciarle alla procura. Ma questa è la mia cultura della legalità. Mi chiedo, piuttosto quale sia la vostra. Perché presidente Palese lei non ha denunciato quell´esponente della sua coalizione che, come risulta dalle intercettazioni telefoniche, l´ha minacciata fisicamente? Questo è morale?», ha chiesto provocatoriamente Vendola citando le intercettazioni agli atti dell´inchiesta sulla sanità coordinata dal pm Roberto Rossi, in cui l´attuale capogruppo della Puglia prima di tutto, Tato Greco, minaccia esplicitamente Rocco Palese, dopo averlo incontrato per risolvere alcune "questioni di famiglia".

Si era conservato il colpo in canna Nichi Vendola. Dopo le settimane difficili trascorse a causa degli "schizzi di fango" che avevano lambito la sua giunta, non aveva detto una solo parola quando la direzione delle inchiesta sulla sanità aveva cambiato direzione, arrivando a lambire, in maniera ancora più marcata, i suoi avversari politici.

Ieri il governatore ha avuto modo di sfogarsi e, come mai aveva fatto fino ad ora, in aula ha tuonato: «Non accettiamo lezioni di moralità da chi in lista ha candidato delle prostitute», sono bastati questi due passaggi a mettere in imbarazzo la squadra consiliare del centrodestra che, con poca convinzione, aveva presentato la mozione di sfiducia. A volere questa mossa è stato il ministro Raffaele Fitto. Il Pdl ha obbedito. Ma, la pubblicazione delle intercettazioni di Tato Greco, avvenuta quando già la richiesta era stata formalizzata ha trasformato questa mossa in un autogol politico che - come ha ironizzato il capogruppo del Pd, Antonio Maniglio - è riuscito a ricompattare la maggioranza. Al punto da consentire a Nichi Vendola di lanciare già la sfida per le prossime regionali: «Non vedo l´ora di confrontarmi con voi nelle piazze e in tv sulle cose che ho fatto e su quelle che non ho fatto», ha mandato a dire al centrodestra.

Alla luce di questo dibattito, l´esito del voto sulla mozione del Pdl era scontato. Con 19 voti a favore, 39 contrari e tre astenuti l´aula ha bocciato la mozione di sfiducia presentata dal Pdl. Unica voce fuori dal coro, nella maggioranza, quella di Giacomo Olivieri. Il consigliere barese del Pd si è astenuto (insieme agli Udc Laurora e Scalera), "in polemica con le modalità di rimpasto della giunta".

Ma l´affondo personale del governatore ha suscitato la reazione veemente di Rocco Palese: «Il suo atteggiamento vergognoso conferma che gli schizzi di fango degli ultimi giorni erano organizzati. Non sembra una coincidenza se indagini su altri, vecchie, morte e sepolte, vengano rispolverate e pubblicate a puntate permettendo a Vendola si puntare il dito contro di noi per evitare di giustificare i suoi fallimenti».
(22 luglio 2009)

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