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mercoledì 15 luglio 2009

L'eccidio dei Taliban nel 2001 - Bush e Cheney nascosero tutto

Nuove accuse alla Cia, Obama ordina un'inchiesta
Tra mille e duemila miliziani giustiziati dopo la cattura e i corpi fatti sparire


NEW YORK - Nel novembre del 2001, pochi giorni dopo la conquista di Kabul, oltre mille prigionieri Taliban vennero uccisi dagli uomini di Abdul Rashid Dostum, signore della guerra finanziato dagli americani. È una delle pagine più nere della guerra in Afghanistan, e Barack Obama ha deciso che su questa storia è arrivato il momento di fare piena luce. È stato lo stesso presidente ad annunciarlo, durante un'intervista alla Cnn registrata in Ghana e andata in onda ieri sera: "Sono stato informato che non si è investigato a dovere, per questo ho chiesto al mio team della sicurezza nazionale di mettere insieme tutti i fatti. Quando li conosceremo, prenderemo una decisione su come affrontare la vicenda".

Il numero esatto dei morti non si sa, sicuramente più di mille, ma potrebbero anche essere millecinquecento o duemila. Si erano arresi. Erano stati chiusi in aerei militari sigillati per due giorni, molti di loro morirono soffocati, centinaia vennero uccisi a colpi d'arma da fuoco, qualcuno all'arma bianca. Dostum diede l'ordine di seppellirli in fosse comuni, i corpi ammucchiati usando bulldozer. Nel 2002 funzionari delle Nazioni Unite avevano scoperto alcune di queste fosse nel nord del Paese vicino Shibergan, città natale e quartier generale di Dostum. L'Onu aveva aperto un'inchiesta e anche gli americani avevano iniziato a indagare. Erano arrivati agenti specializzati dell'Fbi, uomini del Dipartimento di Stato, medici della Croce Rossa. Ma la Casa Bianca di Bush scoraggiò apertamente queste indagini, l'immagine del nuovo Afghanistan "libero e democratico" ne avrebbe risentito troppo. E le indagini, dice oggi la Casa Bianca, "furono insufficienti".

"Penso che le nazioni abbiano delle responsabilità, anche in tempo di guerra. Se con la nostra condotta abbiamo avvallato violazioni delle leggi di guerra, penso che dovremmo saperlo". I soldati Usa sono impegnati in una grande offensiva contro i Taliban e Obama, che questa offensiva l'ha voluta, vuole chiarire che questa volta i marines e gli altri reparti americani combatteranno una guerra corretta. Non sono stati loro a compiere il massacro del 2001, ma Dostum era "a libro paga della Cia" (lo scrive il New York Times) e gli americani non potevano non essere al corrente di quanto successo. Anche l'allora comandante delle truppe Usa, generale Tommy Franks, era a favore di un'inchiesta ma trovò un muro nei politici dell'amministrazione Bush.

Obama in realtà avrebbe voluto "guardare avanti", evitare processi alla passata amministrazione, ma adesso diventa più difficile. Sui media americani continuano le rivelazioni sul piano top secret della Cia di cui il Congresso venne tenuto all'oscuro per "ordine" dell'ex vicepresidente Dick Cheney, piano che il nuovo direttore della Central Intelligence Agency, Leon Panetta, ha annullato il 23 giugno scorso. Secondo il Wall Street Journal il programma avrebbe autorizzato gli agenti della Cia ad assassinare i leader di Al Qaeda con operazioni mirate, l'uso di commando, di un solo agente infiltrato, di un sicario prezzolato. La legge americana proibisce l'uso dell'assassinio politico, ma nell'interpretazione della Casa Bianca di Bush - che ai terroristi di Al Qaeda aveva dichiarato guerra - l'uccisione di Bin Laden o dei suoi luogotenenti non avrebbe fatto parte di questa casistica, e del resto lo stesso Bush aveva detto "prenderemo Osama vivo o morto".

Anche Bush e i suoi si rendevano però conto che se tale progetto fosse stato reso pubblico avrebbe creato molti problemi legali alla Casa Bianca e alla Cia, di qui l'ordine ai capi della Central Intelligence Agency di non informare il Congresso. In realtà il programma non sarebbe mai stato esecutivo, rimanendo allo stadio di progetto. Il solo fatto che ci sia stato ha scatenato però una battaglia politica, con i liberal democratici in prima linea alla ricerca della resa dei conti con la passata amministrazione e i moderati che vorrebbero evitare lo scontro frontale con i repubblicani.

Dal quartier generale di Langley gli uomini della Cia tengono le bocche cucite. "No comment", è la risposta secca del portavoce George Little. Gli unici che hanno parlato sono gli agenti "anonimi" che hanno parlato con il Wall Street Journal: "Sembrava un piano da film, era tipo: uccidiamoli tutti".

da La Repubblica di Alberto Flores D'Arcais

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