Quella che segue è la traduzione integrale della trascrizione del colloquio in cui l’ex premier israeliano Sharon, l’attuale Presidente dell’ANP Abu Mazen e l’ex leader di Fatah a Gaza, Mohamed Dahlan, discutevano con una delegazione statunitense a proposito del modo migliore per assassinare Arafat, Rantissi ed altri dirigenti palestinesi.
Il testo è stato reso noto dal dirigente dell’OLP Faruk Kaddumi, che attualmente si trova a Damasco, dove alcune fonti hanno affermato che esiste – ed è sempre in possesso di Kaddumi – un nastro con la registrazione del colloquio qui trascritto, diffuso in Europa dal dipartimento francese del Palestinian Information Center.
Sharon : Ho insistito molto per tenere questo incontro prima del prossimo summit, in modo da concludere tutti gli aspetti tecnici e di mettere i puntini sulle “i”. Non dovremo trovarci di fronte a zone d’ombra e ad interpretazioni casuali nei prossimi giorni.
Dahlan : Se non aveste sollecitato voi questo incontro, l’avrei fatto io.
Sharon : Per prima cosa, dobbiamo tentare di liquidare tutti i capi militari e politici di Hamas, del Jihad Islamico, delle Brigate Al-Qassam e del Fronte Popolare.
Abu Mazen : Certamente questo metodo non conoscerà altro che il fallimento, noi non potremo eliminarli e nemmeno affrontarli.
Sharon : Allora, qual è il vostro piano?
Dahlan : Noi vi avevamo messo a conoscenza del nostro piano per iscritto, così come gli Americani. In realtà, abbiamo bisogno di un periodo di calma per poter mettere completamente le mani sui servizi di sicurezza e su tutte le istituzioni esistenti
Sharon : Ma fino a quando Arafat occupa la Muqata a Ramallah, siete voi che andrete incontro al fallimento, molto sicuramente. Quella volpe vi sorprenderà come ha già fatto. Lui conosce tutte le vostre intenzioni. Farà di tutto per mettervi in scacco. Lui grida da tutti i tetti che vi utilizzerà per il lavoro sporco.
Dahlan : Lo vedremo, chi è che sfrutta l’altro!
Sharon : Il primo passo dovrà essere l’assassinio di Arafat, avvelenandolo. Io non voglio espellerlo verso un altro Paese, se non avrò una garanzia internazionale che sia assegnato ad una residenza obbligata, altrimenti tornerà.
Abu Mazen : Se Arafat muore prima che siamo in grado di prendere in mano la situazione, mettere le mani sulle istituzioni, sul movimento di Fatah e sulle Brigate di Al-Aqsa, incontreremo molte difficoltà.
Sharon : Al contrario: voi non otterrete nulla fino a quando Arafat sarà in vita.
Abu Mazen : L’idea è che facciamo passare tutto attraverso Arafat, e questa sarà un’occasione sia per noi che per voi. Così, lo scontro con le fazioni palestinesi e la liquidazione dei loro capi peseranno sulle sue spalle. La gente non dirà che è Abu Mazen a fare questo e quello. E’ il Presidente dell’Autorità Palestinese che l’avrà fatto. Io conosco bene Arafat. Lui non accetta mai di essere messo in disparte, vuole sempre restare il raïs. Se perdesse tutti i privilegi, se non gli restasse che la scelta di una guerra civile, preferirebbe restare raïs.
Sharon : Prima di Camp David, voi dicevate che Arafat era sempre l’ultimo ad essere messo al corrente. Ma Barak e Bill Clinton sono rimasti sbalorditi, perché conosceva ogni cosa e nei dettagli.
Dahlan : Noi abbiamo messo in campo un servizio che mischia (unisce) elementi della polizia e del servizio di sicurezza preventiva. Il numero dei suoi elementi ha superato i 1800. Questo munero sarà aumentato con elementi che voi approverete. E noi imponiamo agli ufficiali condizioni difficili e facciamo di tutto perché ci obbediscano. Lavoriamo per mettere da parte tutti gli ufficiali che si permettono di mettersi sulla nostra strada. E non faremo sconti a nessuno.
Abbiamo cominciato intensamente a mettere sotto controllo i membri pericolosi di Hamas, del Jihad Islamico e delle Brigate di Al-Aqsa. Se voi mi chiedeste di designare le cinque persone più pericolose, potrei darvi i loro posti con precisione. Questa precisione vi permetterà di colpirli rapidamente, prima che abbiano fatto un solo gesto contro di voi. Ed ora puntiamo ad aprire dei varchi nelle fazioni palestinesi, per potere più avanti smantellarle e liquidarle.
Sharon : Io vi appoggerò dal cielo per colpire ogni obiettivo per voi difficile. Tuttavia, ho paura che Arafat abbia potuto infiltrarvi ed abbia trasmesso i vostri piani ad Hamas, al Jihad Islamico ed agli altri.
Dahlan : Questo servizio non ha nulla a che vedere con Arafat, né da vicino, né da lontano, eccetto che per i salari, attraverso Salam Fayyad (il ministro delle finanze dell’epoca). Abbiamo potuto stanziare un budget per questo servizio. Arafat sta perdendo il suo potere. Non lo lasceremo a questo punto.
Sharon : Noi dobbiamo facilitarvi la liquidazione dei capi di Hamas, iniziando con il provocare una crisi per poter uccidere tutti i capi militari e politici. Così, controllare il terreno sarà più facile.
Abu Mazen : In questo modo, falliremo totalmente; non avremo la capacità di eseguire le parti del piano. Inoltre, la situazione esploderà senza che si abbia la forza per padroneggiarla.
La delegazione americana: Crediamo che il piano di Dahlan sia perfetto e che bisogna lasciargli un periodo di calma per un controllo totale. Voi dovete ritirarvi da alcuni territori e lasciare la questione della sicurezza alla polizia palestinese. Ma appena sarà effettuata un’operazione (della resistenza, n.d.t.), voi tornerete e colpirete duramente, in modo che la gente senta che i resistenti sono un vero fardello e che sono loro che obbligano l’esercito israeliano a tornare nei territori evacuati.
Sharon : Abu Mazen stesso ci consigliava di non ritirarci prima della liquidazione delle infrastrutture del terrorismo (…).
Abu Mazen : Si, è vero, io ve lo avevo consigliato, pensando che ci sareste riusciti. Infatti, avevo creduto che voi ci sareste riusciti e rapidamente.
Dahlan : Le carte della riuscita sono attualmente nelle nostre mani. E Arafat perse sempre di più il controllo. Noi abbiamo sempre di più le mani sulle istituzioni. E per quel che riguarda àa forza comune di sicurezza, fra la polizia e la forza preventiva, è sotto la direzione del colonnello Hamdi Ar-Rifi, che voi conoscete perfettamente. Vi abbiamo inviato dei documenti a questo proposito. E’ importante che questa forza non sia sotto la direzione di Arafat e che non accetti ordini da lui. Per cominciare, andiamo a lavorare nel nord della Striscia di Gaza. Per quanto riguarda le Brigate di Al-Aqsa, presto saranno per noi un libro aperto. Abbiamo pianificato tutto perché abbiano un solo capo e liquideremo chiunque si metta sulla nostra strada.
Sharon : Approvo questo piano. Per farlo riuscire e non impiegare troppo tempo, bisogna uccidere i leader politici e militari importanti come Rantissi, Abdallah Al-Chami, Zahhar, Abu Chanab, Haniyeh, Al-Majdalani, Mohammed Al-Hindi e Nafed Azzam.
Abu Mazen : Ma questo farà esplodere la situazione e noi perderemo il controllo di tutto. Bisogna cominciare con un momento di calma al fine di controllare il terreno. E’ meglio sia per noi che per voi.
Dahlan : Senza alcun dubbio, abbiamo bisogno del vostro sostegno sul terreno. Noi approviamo l’assassinio di Rantissi e di Abdallah Al-Chami. Uccidere queste persone provocherà un’anarchia ed un grande vuoto nei ranghi di Hamas e del Jihad Islamico, perché sono loro i veri caïd.
Sharon : Finalmente, cominci a capire, Dahlan!
Dahlan : Ma non ora. Bisogna ritirasi da una gran parte di Gaza in modo che noi abbiamo una buona credibilità agli occhi del pubblico. E quando Hamas e il Jihad Islamico avranno violato la tregua, voi li ucciderete.
Sharon : E se non la violano, voi gli lascerete preparare delle operazioni contro di noi, così avremo la sorpresa che la regua avrà lavorato contro di noi.
Dahlan : Non potranno essere pazienti durante la tregua, vedendo le loro organizzazioni in procinto di smantellarsi. Allora, violeranno certamente la tregua, e quello sarà il momento propizio per attaccarli. E toccherà a voi giocare, Sharon !
La delegazione americana: E’ una soluzione logica e pratica.
Sharon : io non dimentico che voi dicevate al Partito Laburista, ed anche a noi, che controllavate tutto. La realtà era diversa. Lasciatemi preparare il terreno a modo mio.
Abu Mazen : Il primo articolo della « Road map » prevede che ci sosteniate nella nostra lotta contro il terrorismo. Noi pensiamo che il miglior sostegno sarà che vi ritiriate da una parte della Striscia in modo che possiamo controllarla. E noi abbiamo detto che non permetteremo ad alcuna autorità, a parte la nostra, di esistere sul terreno.
Sharon : abbiamo detto più di una volta che i nostri migliori sostegni saranno gli aerei e i carri armati.
Abou Mazen : Ma questo non sarà affatto un sostegno.
da Indymedia
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