Siamo forse più imbarazzati oggi, nel leggere le "sensate" parole del ministro Calderoli, di quanto lo siamo stati quando il ministro della Difesa la Russa risprese la nostra idea di mandare i militari nei cantieri per controllare che fossero rispettate le norme sulla sicurezza sul lavoro.
Allora non se ne fece nulla, di militari nei cantieri non se ne vide traccia. E probabilmente anche di questa ennesima boutade leghista non se ne farà nulla.
Resta l'imbarazzo di condividere le parole di chi, su quasi ogni argomento (dai diritti al razzismo, dalla scuola al lavoro), è sempre dalla parte opposta. Non di PeaceReporter, beninteso, non ci reputiamo tanto importanti, ma della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Poi però l'imbarazzo lo sciolgono le parole dello stesso ministro, è lui a fornirci la chiave di lettura: "Sull'Afghanistan la stragrande maggioranza degli italiani la pensa come Umberto Bossi".
Noi preferiamo pensare al contrario: la Lega, unica realtà politica con una struttura organizzata in grado di captare gli umori della gente, si è accorta con qualche anno di ritardo che agli Italiani la guerra fa schifo.
Vi ricordate quando si pubblicavano i sondaggi su questo tema? L'Italia era il Paese che, più di tutti al mondo, pensava che la guerra non la si dovesse fare mai. L'ottanta, il novanta percento degli italiani questo dicevano.
E la Lega, unica realtà politica presente davvero sul territorio, di questo si è accorta. Sicuramente c'è una fetta di italiani che non vuole i nostri militari in Afghanistan per questioni, diciamo, egoistiche. Tradotto in lingua leghista: "Che ci facciamo tra quei baluba? Trogloditi sono e trogloditi rimarranno, non ne vale la pena".
Non a caso nelle parole di Calderoli e dei leghisti si insiste tanto sulle risorse: "inutile sperperar quattrini per un branco di selvaggi", è il ragionamento fatto in lingua padana.
Ma noi siamo certi che questi siano una piccola minoranza. E che la stragrande maggiornaza del paese sia semplicemente contro la guerra per buonsenso. Perché la guerra è uno strumento inutile, anzi dannoso. E perché con i soldi spesi in missioni di guerra, pardon, in missioni diversamente di pace, gli italiani lo sanno, si potrebbero fare cose straordinarie, sia in Afghanistan sia qui da noi.
In conclusione, nessun imbarazzo. Perché sappiamo di essere nel giusto. E sappiamo di interpretare le idee degli italiani sulla questione della guerra, della pace e delle risorse buttate in missioni diversamente difensive da molti anni prima del ministro Bossi e dei suoi.
Maso Notarianni da PeaceReporer
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