Miseria e conservazione della Sinistra Legalitaria torinese
Attaccare il Procuratore Caselli non sta proprio bene. Va bene prendersela con le autorità normali, quelle già esposte al pubblico ludibrio ma attaccare un eroe nazionale... suvvia !
Toni e contenuti della manifestazione di ieri sera, che ha portato per le strade di Torino quasi 2000 persone a chiedere la liberazione dei 21 arrestat* dell’Onda, hanno dato fastidio a molti, c’era da aspettarselo.
Sulle pagine di Repubblica-Torino leggiamo oggi una "vibrante" presa di posizione di tale Davide Mattiello, niente-po'po'-di-meno-che... presidente di Libera Piemonte. E scusate se è poco!
Il succitato ha sentito il dovere improcrastinabile di correre in soccorso del suo principale, il Procuratore Caselli, oggetto di ripetute critiche in questi giorni che hanno succeduto gli arresti preventivi dell'operazione "Rewind".
Il nostro deve aver vissuto come personalmente inaccettabili e lesivi della pubblica decenza i ripetuti attacchi (verbali, telematici e scritti - tanto per precisare!) contro il sommo Procuratore.
Perché invece l'arresto preventivo-cautelare di 21 ragazz* (cioè senza alcun processo che li definisse "colpevoli") per quelli della sua estrazione è cosa normale, sana e giusta.
Su questo, il Mattiello - c'era da giurarci - non ha nulla di dire!
Avevamo già rilevato l'assordante silenzio della sinistra istituzionale sull'intera vicenda, un po' per codardia, un po' per cinismo, un po' per reale incapacità a saper prendere una qualunque posizione.
In questo deserto ecco farsi avanti, profeta in patria, il Mosé-Mattiello ad annunciare le virtù salvifiche del Gesù-Caselli che avrebbe sacrificato chissaché alla propria biblica lotta contro l Male.
In verità, ci sembra, il Mattiello è forse più che tutto preoccupato di difendere il suo comodo posto di lavoro dentro Libera Piemonte. A tal fine, è bene mostrarsi ligi e adoranti le pubbliche virtù del titolare.
Perché spendere ancora tempo e fatica a rispondere a personaggi di questo calibro, si chiederà qualcuno?! Giusta domanda... Il fatto è che troviamo davvero insopportabile dover sempre stare in silenzio e lasciar passare le periodiche dichiarazioni di queste associazioni di paraculi.
Sì, diciamolo senza mezze misure e infingimenti. Nonostante l'aria che si danno e l'aura con cui ammantano il loro operato da odierni Don Chisciotte, questi giovani dell'Antimafia non fanno paura a nessuno, servono (nel senso che "sono utili a" e ne sono "servi") egregiamente le istituzioni e non rischiano assolutamente nulla. E' ora di finirla con queste litanie su presunti eroi che girano il paese coi soldi pubblici costruendosi rispettabilità e carriera. Hanno l'appoggio di tutte le istituzioni, dal Governo giù fino all'ultimo paesello di provincia. Tutti a dargli pacche sulle spalle.
La verità è che costoro sono parte integrante e ben oliata dei meccanismi di funzionamento del Sistema. Sono, ci si conceda il gioco di parole, "Racket sul Racket": acquisiscono beni e soldi sequestrati a chi sequestra e taglieggia. La differenza è che loro lo fanno con l'avvallo dello Stato e senza rischiare nulla.
Potremmo definirli la versione nazionale delle Ong. Come quelle anticipano e "curano" posticipatamente le ferite delle guerre globali ai 4 angoli del pianeta, questi salgono sui carri dei vincitori impossessandosi di ricchezze e beni presentati mediaticamente come "tesori della mafia". E gli immobili pluri-miliardari dell'Immobiliare milanese, romano, torinese, genovese? Lì Caselli e Libera non arrivano. Poteri troppo forti e intoccabili! Più facile prendersi - a battaglia finita - le case al mare di 4 criminali. Il tutto facendosi sorreggere dall'ideologia buonista della medicalizzazione sociale. Sempre cattivi e devianti da curare... Che vomito!
Il Mattiello arriva addirittura a proferire una dichiarazione d'amore per questa Repubblica (come sempre) "nata dalla Resistenza", ovviamente "da difendere" con la santa pratica della "non-violenza".
Una piccola domanda signor Mattiello: A che Repubblica ti stai riferendo?
Alla Prima, retta per 50 anni dai Democristiani e conservata grazie alla collaborazione del Pci e dei suo giudici che (come il Caselli) comminarono secoli di galera ad una generazione che liberarsi voleva per davvero?
Alla Seconda, segnata dall'ascesa di Berlusconi e della Lega Nord e dalla progressiva scomparsa di questa vostra Sinistra di merda?
O alla Terza, che state cercando di far nascere - come tanti Richelieu tramanti nei corridoi del potere - sulle disavventure sessuali del Cavaliere?
Prenditi tutto il tempo che vuoi per rispondere caro Mattiello, tanto sappiamo già da che parte starai... Non ci stupiremo di vederti un giorno salire sul carro dei vincitori a inaugurare una nuova sede di Libera in un centro sociale sgomberato, in una ex-casa occupata da profughi o in qualche stanzetta occupata da qualche collettivo universitario dopo una mobilitazione che sarà durata qualche mese.
Ma non ti preoccupare, anche allora ci sarà qualcuno che saprà opporsi e dare filo da torcere!
Network Antagonista Torinese
csoa Askatasuna – csa Murazzi – coll universitario autonomo – koll studenti autorganizzati
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N.b. "Dimmi a chi ti accompagni e ti dirò chi sei". Nella foto sotto si possono notare, ripettivamente, Davide Mattiello (Libera Piemonte), Gian Carlo Caselli (non ha bisogno di presentazioni) e tale Marco Martino (funzionario” della squadra mobile). I tre intervengono ad una serata di Acmos (una delle associazioni-taglieggio di cui sopra) sul tema "Sicurezza".
da Infoaut
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