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lunedì 6 settembre 2010

La tregua di ETA e l'inizio di una nuova fase politica


ETA ha reso oggi pubblica una dichiarazione in base alla quale informa che alcuni mesi fa, decise di non realizzare più azioni armate offensive, e si appella ai diversi agenti internazionali e non, a rispondere alla situazione vigente e al desiderio di cambiamento del popolo basco.

La dichiarazione fatta pervenire sia in formato video che attraverso un comunicato alla catena televisiva britannica BBC e al quotidiano basco Gara, esprime l'impegno di ETA a rispondere alla situazione politica attuale a favore del processo politico per la risoluzione del conflitto intrapreso dalla sinistra indipendentista nell'ottobre del 2009.

L'organizzazione armata fa oltremodo appello agli agenti politici e a tutta la cittadinanza basca affinchè si assumano la propria responsabilità all'interno di tale processo. Invita quindi ad avanzare con "passi decisi" nell'articolazione del progetto indipendentista in modo da creare le condizioni necessarie per costruire un processo democratico.

Imprescindibile per ETA è la presenza costante di una risposta chiara e decisa alla repressione che lo Stato spagnolo attua, così come una difesa determinata dei diritti civili e politici che corrispondono a Euskal Herria in quanto popolo.

A sapere in anticipo della decisione di ETA di una tregua è stata la comunità internazionale, alla quale l'organizzazione armata si rivolge per chiedere un'implicazione attiva per "l'articolazione di una soluzione duratura, giusta e democratica a questo secolare conflitto politico".

Dialogo e negoziazione sono gli strumenti per arrivare a tale soluzione, e permettere quindi ai cittadini e alle cittadine basche di decidere del proprio futuro in forma libera e democratica. Ma per fare ciò è indispensabile, e ETA lo dice esplicitamente nella sua dichiarazione, che il Governo spagnolo stabilisca i "minimi principi democratici necessari". Le condizioni politiche per avviare una nuova fase verso un cambiamento politico è il frutto di anni di lotta e il confronto, per l'organizzazione armata non può che essere necessario in questo momento per superare "la negazione e la chiusura" degli Stati.

La decisione della tregua armata, resa ufficiale quest'oggi, non giunge quindi come un fulmine a ciel sereno, e i fatti degli ultimi mesi lo hanno dimostrato. Il comunicato e il video diffusi dimostrano d'altro canto che la direzione intrapresa dalla sinistra indipendentista verso un processo di cambiamento politico nei Paesi Baschi stia facendo il suo cammino dimostrandosi come un processo "irreversibile". E proprio con queste parole, la sinistra indipendentista si è espressa oggi pomeriggio in una conferenza stampa a Donostia per esprimersi in merito alla dichiarazione di ETA.

Per la sinistra abertzale il passo che ETA ha dato quest'oggi costituisce un apporto di enorme valore per "l'istallazione della pace e la consolidazione di un processo democratico". Il compromesso di ETA e il dibattito con le conseguenti conclusioni adottate di forma unanime dalla sinistra indipendentista, costituiscono l'apertura ad una nuova fase politica che potrebbe permettere il superamento definitivo dell'attuale situazione politica.

Le prime reazioni sul comunicato dell'organizzazione armata iniziano a comparire anche da altri esponenti politici internazionali. Il presidente del Sinn Fein, Gerry Adams, ha espresso tramite un comunicato di alcune ore fa, la sua approvazione nei confronti della dichiarazione dell'ETA. Se da una parte ha affermato che questo passo ha un "potenziale per mettere fine permanentemente al conflitto basco", dall'altra auspica che il Governo spagnolo risponda positivamente a questa importante dichiarazione, e che approfitti dell'opportunità di avanzare in un processo di pace.

da Infoaut

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