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mercoledì 2 giugno 2010

Liberi, ma non tutti


Tornano a casa 450 attivisti della Freedom Flotilla, italiani compresi, ma alcuni restano in carcere

''La Rachel Corrie, cargo da 1200 tonnellate allestito dalla associazione internazionale Free Gaza Movement, partito dall'Irlanda è in navigazione nel Mediterraneo. Si sta dirigendo verso un porto per imbarcare giornalisti e personalità di spicco - non più di 15 persone - Non si esclude che tra di esse vi potranno essere alcuni italiani. Quindi proseguirà alla volta del porto di Gaza City.

La decisione è stata presa in primo luogo dal comandante e dall'equipaggio del cargo che, pure a conoscenza di quanto accaduto all'alba del 31 maggio a 75 miglia dalla costa palestinese, sono fortemente determinati a portare a termine la missione che si sono assunti di portare aiuti e solidarietà alla popolazione di Gaza, per sostenere il suo diritto alla libertà, e di affermare il rispetto delle norme del diritto internazionale cui anche Israele deve sottostare''.

Questo il testo di una nota diffusa questa mattina da Nino Lisi, della Rete Romana di solidarietà con il Popolo Palestinese, che in questi giorni confusi sta tirando le fila dell'iniziativa in Italia.
Adesso bisogna aspettare per vedere se e come la marina militare israeliana reagirà. Secondo la stampa in Israele, che cita fonti del ministero della Difesa, la reazione potrebbe essere addirittura più violenta dell'assalto costato la vita ad almeno nove persone. In realtà, considerato il gelo internazionale verso lo Stato Ebraico e la rabbia della Turchia è difficile immaginare un altro massacro, ma allo stesso tempo è impossibile che il cargo, con un'altra imbarcazione, venga fatto arrivare nella Striscia di Gaza.

Un comunicato del free Gaza Movement, sempre oggi, chiarisce la dinamica del rilascio degli attivisti. Secondo l'organizzazione, non sono stati rilasciati tutti come chiesto dall'Onu e dalla Nato.
''Almeno quattro Palestininesi/Israeliani non sono liberi. Si tratta di un membro direttivo del Free Gaza Movement , Lubna Masarwa, dello sceicco Raed Salah, leader del sezione nord dell'Islamic Movement in Israel, Mohammed Zeidan, direttore dell' International Advocacy Programme per l ' Arab Association for Human Rights e di Hamed abu Dabis, su cui gravano serie accuse di reati criminali per aver partecipato ad un viaggio pacifico per interrompere l'assedio di Gaza - continua il comunicato - Dopo una intera giornata di udienza in aula, rappresentati da avvocati eccellenti di Adalah, l'udienza è stata aggiornata all'8 giugno, rendendo evidente quanto sia seria la situazione per questi attivisti per i diritti umani.L'incarcerazione illegale è solo un altro esempio della politica brutale di Israele. Primo, hanno abbordato la nostra nave, mentre viaggiava in acque internazionali e carica di materiale per Gaza. Hanno ucciso almeno nove dei nostri passeggeri, altre decine sono stati feriti, hanno dirottato le nostre barche dirigendole forzatamente nel porto di Ashdod. Hanno sbattuto oltre 600 passeggeri in prigione. Nessuno di questi passeggeri aveva intenzione di andare in Israele ma sono stati trasportati a forza e poi deportati. Ora detengono quattro famosi attivisti per i diritti umani, leader politici e religiosi per aver espresso solidarietà ai loro fratelli e sorelle di Gaza''.

Sono stati rilasciati con certezza almeno 450 attivisti, tra i quali il gruppo degli italiani. Si tratta di sei persone. Giuseppe Fallisi, detto Joe, cantante milanese 50enne da anni impegnato nella lotta a sostegno dei palestinesi. Nei mesi scorsi, al Cairo, aveva iniziato uno sciopero della fame per protestare contro il governo egiziano che impediva a un gruppo di attivisti il passaggio verso Gaza per portare aiuti umanitari. Angela Lano, 47 anni, giornalista e saggista specializzata nel mondo arabo e islamico. Ha collaborato con numerose testate in Italia, prima di dirigere l'agenzia Infopal. Manolo Luppichini, 47 anni, documentarista free lance di Roma. Ha collaborato a lungo con Riccardo Iacona per la trasmissione Presa Diretta e non solo.
Manuel Zani, 30 anni, foto-videoreporter di Longiano, che documentava le iniziative delle ong che sostiene anche come attivista. Gli ultimi due sono Marcello Faracci, in possesso di doppio passaporto italo-tedesco, motivo per il quale non era considerato nella prima lista. Stessa sorte per Muhim Qaqer, italo-palestinese. Secondo l'Unità di Crisi della Farnesina dovrebbero essere trasportati in Turchia e poi in Italia. Per la Rete Romana di Solidarietà nessuno di loro ha firmato l'ammissione di 'colpa' chiesta dalle autorità israeliane. Un portavoce del premier israeliano Netanyhau ha fatto sapere che gli altri attivisti saranno rilasciati entro domani.

di Christian Elia da PeaceReporter

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