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lunedì 10 maggio 2010

PROPAGANDA E SIMBOLOGIE DELLA MORTE


Il revisionismo storico, voluto ed organizzato dallo Stato, sta mietendo le prime vittime.
I giovani oggi partecipano alla vita politica da veri e propri tifosi e non da militanti spinti da un NOBILE ideale. Troppe incongruenze, troppi slogan frutto di un’assillante corsa al voto, troppa frenesia di vittoria solo per un “godimento” personale.
L’estrema destra ormai è attiva nel parlamento italiano, da Roberto Fiore a Francesco Storace passando da Daniela Santanchè (complimenti al chirurgo plastico) finendo alla Alessandra Mussolini (bravissima show-girl), ma anche nella televisione pubblica e privata; paradossalmente non si parla più di incostituzionalità o di apologia del fascismo. Infatti per i nostri amministratori i vari movimenti o veri e propri partiti politici nati dagli ideali del ventennio non costituiscono una minaccia.
E’ di pochi giorni fa l’affissione a Nardò (LE) di un manifesto che onorava la morte del giovane militante di estrema destra Sergio Ramelli. Una gigantografia della croce celtica capeggiava al centro del manifesto, una scritta PRESENTE! (non vi ricorda qualcosa?) e ai piedi del manifesto una frase davvero commovente: “I tuoi camerati neretini”.
Recitava proprio così, nessuno si scandalizza, nessuno si chiede come sia possibile rispolverare senza nessun pudore parole e simboli che riecheggiano morte e terrore!
Per i giovani ragazzi di estrema destra, per esempio, la croce celtica, è questa la loro spiegazione, non è altro che il trapasso dalla vita alla morte. Nulla di più, solo questo.
Delle migliaia di morti che quel vessillo nazista ha provocato, nessuno si preoccupa. “Sono piccoli dettagli”.
Dobbiamo stare molto attenti, l’allarme è sempre più insistente e rumoroso.
Mi chiedo, come mai quel manifesto sia stato affisso su di un muro comunale, e ancora, chi ha dato l’autorizzazione a fare questo? forse sarà stata la “nostra” amministrazione comunale di centro-sinistra? (mi viene da ridere a ripensare alla parola centro-sinistra).
Inoltre mi è stato comunicato che lo stesso manifesto è stato fatto girare su facebook dai ragazzi della Giovane Italia Nardò.
Quegli stessi che pochi giorni fa hanno avuto le onorificenze sul Secolo D’Italia per l’iniziativa su Peppino Impastato (il 9 maggio 1978 il giovane compagno di democrazia proletaria e lotta continua fu ucciso dalla mafia).
Anche in questo caso le incongruenze sono tante: come fanno a ricordare una figura così importante, sia per la Sicilia che per l’Italia tutta, nella lotta alla mafia, quando il loro leader, il loro capo supremo, il nostro beneamato presidente del consiglio, dichiara che: “Vittorio Mangano è un eroe”.
Qui si parla di stupidità, stupidità figlia dell’arrivismo; non trovo altre spiegazioni.
Ritornando all’argomento centrale dell’articolo, vorrei capire in che modo si può agire affinchè queste manifestazioni destrofile possano avere fine.
Sono stanco di confrontarmi con ragazzini che non sanno nulla della storia del nostro paese ma che in compenso hanno un portachiavi con la celtica e una tessera nelle fila della Giovane Italia.
Sono stanco dei muri imbrattati da svastiche o croci celtiche, sono stanco della calcistizzazione della politica.
Stiamo molto attenti alla sventolio sfrenato di vessilli, dalla croce cristiana alla croce celtica: la storia e stata già scritta una volta.
Vorrei la fine della politica partitocratica e un inizio nuovo all’insegna del movimentismo e del buon senso.
Vorrei che i popoli si autodeterminassero senza i ladroni in giacca e cravatta, seduti sulle loro poltrone concesse grazie al nostro voto.
Non esistendo poteri buoni, vorrei che ogni individuo fosse libero di esprimere se stesso. Forse morirò con questa speranza, ma almeno continuo a sognare. Sogno e mi sento libero.
Se dicessi che vorrei un mondo senza leggi, la gente mi prenderebbe per pazzo ma ve lo posso garantire che le mie facoltà intellettive godono di buona salute.
Osserviamo in che mondo viviamo, miliardi di articoli, leggi e leggine e nessuno che le rispetta, i poveri aumentano in maniera esponenziale, l’odio etnico fa parte della quotidianità, la crisi che stringe sempre di più il cappio al collo e loro spendono 1.800.000 euro per un appartamento con vista sul Colosseo.
La Grecia è molto vicina.
E’ ora che la sinistra si dia una mossa, che i centri sociali e i movimenti anarchici escano allo scoperto per presidiare giornalmente le strade.
Non nascondiamoci più, i topi sono loro, non lasciamoli più campo.
Ricominciamo a mordere, la lotta sarà durissima.
Quanto dovrò aspettare ancora per vedere in Italia una vera rivoluzione che modifichi radicalmente sia la classe dirigente che la coscienza degli italiani?
Ragazzi di estrema destra e amministrazione comunale neretina è arrivato il momento di guardarci in faccia e di capire che la strada intrapresa è senza uscita.
Cominciano a provare un pò di vergogna.
L’amore tanto decantato dai ragazzetti di destra si ferma proprio davanti ad una celtica.
Ma come si fa a non avere rispetto dei morti ? probabilmente perché non lo si ha nemmeno per i vivi.
Cosa presenteremo alle future generazioni? Una storia già vista?
No, è arrivato il momento di cambiare.
Uniamoci e occupiamo le strade, la poesia è proprio li.

6 commenti:

  1. ..provo disgusto per chi ha permesso che le nostre strade,strabordanti di croci e svastiche fossero ancora una volta testimoni di manifesti ben incollati su muri di omertà e silenzi..la libertà d'espressione è un diritto innegabile,ma non è forse un diritto altrettanto importante anche quello d'informazione?..e permettere che croci celtiche colorassero di nero ogni rione non è stato forse un modo per imporre una libertà d'espressione pericolosa,perchè priva di quella doverosa informazione sul significato più profondo e recondito che cela quel simbolo,che suppongo abbia poco a che fare con la tradizione catto-celtica..e molto con quella nazi-fascista-.
    La poesia è nella strada..una strada ormai stanca di essere deturpata da disegni che riaprono ferite incancrenite..che stanno lì,sotto gli occhi di tutti,a ricordare che in quella strada quella croce sul muro è un'altra croce sulla nostra democrazia.

    francesca

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  2. Di questi tempi purtroppo c' e' una diffusa tendenza al revisionismo!

    Ma cosa cosa ci apettavamo da un'amministrazione di (sinistra) capeggiata da un fascista?

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  3. ...i tuoi camerati neretini? roba da pazzi
    Non sapevo che a Nardò ci fossero i Camerati Si avvicina l' era della violenza!!!

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  4. Se bastasse ascoltare De Andrè per cambiare il corso della storia.
    Sono consapevole che la società è un mosaico complesso dove la regola funge da perno per tutelare i rapporti fra le persone.
    Una società sciolta da regole alimenterebbe il caos e la legge del più forte, ed una società come la nostra imploderebbe subito, più semplicemente non potrebbe esistere.
    Se occupi le strade e non alimenti il prodotto interno lordo cosa dai da mangiare ai più piccoli " cuzzetti "?
    Si va nelle strade ma con una idea di sviluppo e di speranza per rendere i partiti consaspevoli delle problematiche degli ultimi.
    Gli eletti dai partiti vanno in parlamento e rappresentando le istanze degli ultimi si fanno le leggi e le riforme per far godere tutti di buona salute. Ma questa storia è vecchia Niko, ne parliamo sempre, tu parli di movimentismo utopico, io di un partitismo autorevole.
    I sogni ci aiutano ma non ci liberano.

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  5. Angelo Cleopazzo, ma non hai capito che il tema dell'articolo era un'altro? Sei prontissimo a fare polemica e la tua convinzione a volte ti fa perdere di vista il nocciolo delle discussioni!

    Ca no stai a maria de filippi .... "di che cosa?"

    Condivido in pieno il msg dell'articolo, la città sembra ormai in mano a bambini sedicenti fascisti che si riempono di simboli e parole senza sapere cosa esse significano veramente!

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  6. Dj Mif,ma qual è il tuo nome e cognome Con chi mi devo confrontare?Sono daccordo con l'articolo fino a un certo punto.Sulla propaganda fascista in città sono pienamente daccordo, è una cosa indegna;sul movimentismo no. Credo che questo sia un pagliativo per non fare niente e per criticare e basta.

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