HOME       BLOG    VIDEO    EVENTI    GLI INVISIBILI    MUSICA    LIBRI    POLITICA LOCALE    POST PIU' COMMENTATI

mercoledì 5 maggio 2010

Josef Ratzinger: santo protettore dei PEDOFILI e degli OMOFOBI

Nel 1985, Joseph Ratzinger, allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, in una lettera si oppose alla riduzione allo stato laicale di un sacerdote pedofilo Usa, padre Stephen Kiesle. Lo rivela l'agenzia di stampa Usa Associated Press. Secondo quest'ultima il Vaticano ha confermato la firma di Ratzinger sulla missiva. Padre Federico Lombardi, portavoce vaticano, non commenta: "Non rispondiamo a singoli documenti".L'agenzia stampa statunitense ha ricostruito così i fatti. Nel 1981 la diocesi di Oakland chiese al Vaticano che padre Kiesle venisse rimosso, dietro indicazione dello stesso sacerdote; era l'anno di nomina di Ratzinger alla testa della Congregazione per la Dottrina della fede. In precedenza, nel 1978, il sacerdote era stato condannato a tre anni di libertà vigilata dopo non aver contestato le accuse di molestie e condotta lasciva a danno di due ragazzi nel rettorato di una chiesa nella zona della Baia di San Francisco. Nel 1982, il vescovo di Oakland, John Cummins, scrisse alla Congregazione per la dottrina della fede sostenendo la necessità che il sacerdote non venisse riammesso nel lavoro pastorale. "E' mia convinzione - scriveva - che non ci sarebbe scandalo se questa richiesta venisse accolta e che ci sarebbe maggiore scandalo alla comunità se a padre Kiesle fosse accordato di tornare al ministero attivo".

Ratzinger rispose nel 1985. Nella missiva, che l''Ap' ha fatto tradurre dal latino, il futuro Papa afferma che gli argomenti a favore della rimozione del sacerdote sono di "grande significato", ma aggiunge che simili azioni necessitano grande cautela e più tempo. Il cardinal Ratzinger consigliava al vescovo americano di assicurare al sacerdote "la massima cura paterna possibile". Ratzinger sottolineava poi che qualunque decisione relativa alla riduzione allo stato laicale di padre Kiesle doveva tenere in considerazione "il bene della Chiesa universale" e il "danno che concedere la dispensa può provocare nella comunità dei credenti in Cristo, in particolare considerando la giovane età" del sacerdote, che all'epoca aveva 38 anni. L''Associated Press' riferisce che, a quanto documentato dagli archivi di Oakland, la diocesi tornò a chiedere che il sacerdote venisse rimosso.

A padre Kiesle furono rimossi i poteri sacerdotali nel 1987. I documenti non indicano che ruolo ebbe Ratzinger nella decisione. Nel 2002 il sacerdote fu arrestato con 13 accuse di molestie dagli anni Settanta. Nel 2004 fu condannato a sei anni di prigione per gli abusi su una bambina di sei anni. Oggi ha 63 anni.

In serata il Vaticano ha smentito il significato della lettera. "L'allora cardinale Ratzinger non coprì il caso ma, come si evince chiaramente dalla lettera, fece presente la necessità di studiare il caso con maggiore attenzione. Da tener presente che la rimozione dall'incarico era allora competenza del vescovo locale e non della Congregazione della Dottrina della fede" dichiara il vicedirettore della sala stampa vaticana, padre Ciro Benedettini. In precedenza, il portavoce vaticano padre Lombardi aveva affermato che il Papa "è un Pastore all'altezza di affrontare con alta rettitudine e sicurezza questo tempo difficile, in cui non mancano critiche e insinuazioni infondate".

Questa è la Chiesa, questa è la cristianità e il cattolicesimo!

da Indymedia

1 commento:

  1. non solo questa la chiesa... la cristianità non si riduce a questo... il cattolicesimo non ha nessuna legge che il Vangelo!

    RispondiElimina