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martedì 9 marzo 2010

Quei bravi ragazzi

Lo scorso anno l’ex presidente argentino Eduardo Duhalde ha fatto un viaggio in Italia, dove ha presenziato a una serie di eventi e cerimonie insieme ad alcuni suoi vecchi amici berlusconiani, conosciuti tramite Esteban “Cacho” Caselli.

Caselli è stato ambasciatore presso il Vaticano durante il governo di Menem, ex funzionario sotto Duhalde e oggi è senatore per gli italiani all’estero, circoscrizione Sudamerica.
Ma tra i buoni amici di Duhalde c’è anche Nicola Di Girolamo, che la settimana scorsa ha dovuto rinunciare al suo seggio al senato a causa delle rivelazioni sui suoi rapporti con la ‘ndrangheta.

Il quotidiano argentino Página 12 si occupa dei legami poco chiari tra politici e funzionari italiani e argentini: “Il 24 febbraio 2009 Duhalde, che anche se non lo ammette vorrebbe tornare a guidare l’Argentina, ha partecipato al convegno dell’Associazione italiani nel mondo, che ha l’obiettivo di ‘occuparsi della formazione sociale degli italiani emigrati seguendo la dottrina cristiana e i valori divini’. Dio, si sa, è dappertutto, e sembra aver trasferito il dono dell’ubiquità anche ai suoi fedeli: Di Girolamo, per esempio, è stato eletto come rappresentante degli italiani in Belgio. Paese che, a quanto pare, ha visto solo di sfuggita. Ora si sospetta che siano stati i suoi amici della mafia calabrese a farlo eleggere”.

Un mese dopo la visita di Duhalde in Italia l’Associazione Italiani nel mondo ha dato vita alla campagna per portare “Cacho” Caselli alla presidenza dell’Argentina nel 2011, mentre suo figlio Antonio cercava di arrivare alla presidenza del River Plate. Padre e figlio sono anche rappresentanti del Sovrano ordine di Malta, un ordine religioso cattolico. Infine, un altro politico italiano legato ai Caselli è Sergio De Gregorio, anche lui sospettato di avere legami con la mafia.

da Internazionale

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