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giovedì 11 marzo 2010

Il popolo viola contro Berlusconi

Un movimento su internet lancia un appello per difendere la democrazia in Italia, racconta Miguel Mora su El País.

È noto a tutti che l’Italia è quel posto molto bello in cui convivono senza problemi il peggio e il meglio, il sublime e il marcio. In mancanza di un’opposizione degna di tale nome, la rivolta democratica contro le abitudini autoritarie e la valanga di leggi su misura di Silvio Berlusconi non poteva che essere virtuale e nascere in rete.

Qui è nato il popolo viola, che in questi mesi ha conquistato 236mila fan su Facebook. Se andate a controllare adesso la pagina probabilmente le adesioni saranno molte di più. Il fenomeno cresce secondo dopo secondo, con circa trenta nuovi iscritti ogni cinque minuti.

Una nuova marcia su Roma
Tutto ha avuto inizio a dicembre, con il No B Day (il giorno del no a Berlusconi), una nuova e diversa marcia su Roma a cui hanno partecipato circa due milioni di persone. Tre mesi dopo il movimento, caotico ma rinfrescante per un’opinione pubblica anestetizzata, è tornato in piazza ormai da quattro giorni per protestare contro il tentativo di frode del governo, che il 5 marzo ha approvato un decreto salvaliste per le regionali per riammettere le liste del Popolo della libertà (Pdl) escluse per vizi di forma.

L’8 marzo il tribunale amministrativo del Lazio si è detto contrario alla riammissione delle liste del Pdl, che ha presentato nuove liste approfittando del decreto. I giovani del popolo viola hanno definito questa giornata come “il giorno in cui è morta la democrazia italiana” e continuano a chiedere spiegazioni a Berlusconi e al presidente della Repubblica per la loro firma del decreto.

L’obiettivo del movimento, come affermato su Facebook, continua a essere la difesa della democrazia e della costituzione e le dimissioni di Berlusconi. Ma l’attualità comanda e la capacità di informare e unire gli scontenti vola alla velocità di internet.

Pagine come San Precario Revolution, La Costituzione non è una puttana o Resistere al regime (8.400 iscritti) dimostrano che i viola vogliono demolire la cultura che paralizza il paese: la partitocrazia, la mafia (per il 13 è stata convocato il No Mafia Day in Calabria), la gerontocrazia, i sindacati, il Vaticano, la corruzione, il precariato. Un po’ come Berlusconi, ma al contrario, hanno finito per dividere il mondo in due: onesti e amorali.

Un’alternativa ai mali italiani?
In questa fase di entusiasmo e di brainstorming collettivo il popolo viola offre soprattutto occasioni di sfogo e informazione. Pubblica vignette e link a video critici e satirici; lancia appelli al boicottaggio delle aziende che fanno pubblicità sulle televisioni di Berlusconi; cerca rifugio nei classici (“Il pastore cerca sempre di convincere il gregge che l’interesse delle pecore ed il proprio siano gli stessi”, Stendhal) e guarda al futuro con ambizione: “Gli ingredienti ci sono già tutti, disordinatamente sparsi e talvolta invisibili, la magia che fa la differenza consiste nel farli connettere, aggregare e creare la nuova dimensione di civiltà”, è l’arringa di Gianni Webstep.

Sarà il cosmopolita, dinamico, antipolitico e amorfo popolo viola un’alternativa reale ai mali italiani? Finirà per essere fagocitato da un’opposizione conformista e incapace di superare il suo panico? Come reagirà Berlusconi? Difficile saperlo. Come diceva Indro Montanelli: “Gli italiani sono sempre pronti a fare la rivoluzione, purché i carabinieri siano d’accordo”. Ma i viola hanno un merito. Si sono ribellati contro il clima di nepotismo, ipocrisia, corruzione e disprezzo delle regole. E non hanno ancora finito per soccombere all’invincibile triumvirato casta-chiesa-televisione.

L’articolo originale:
El Pueblo Violeta contra Berlusconi

da Internazionale

2 commenti:

  1. I PARLAMENTARI SONO LADRI LEGALI

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  2. ALTRI LADRI LEGALI-NOTAI,GEOMETRI,LIBERI PROFESSIONISTI.
    SI FANNO STRAPAGARE E NON SANNO COPIARE.

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