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mercoledì 10 febbraio 2010

La “questione morale” ancora al centro del problema italiano


IL “CONSENSO ELETTORALE” PUO’ ESSERE UTILIZZATO COME “PURGA” DI OGNI COLPA?…

L’OPINIONE DI PAOLO BORSELLINO SUL RAPPORTO TRA POLITICA E MAGISTRATURA:

“C’è un equivoco di fondo.

Si dice che il politico che ha avuto frequentazioni mafiose, se non viene giudicato colpevole dalla magistratura, è un uomo onesto.

No!

La magistratura può fare solo accertamenti di carattere giudiziale.

Le istituzioni, invece, hanno il dovere di estromettere gli uomini politici vicini alla mafia, per essere oneste e apparire tali!”

(Paolo Borsellino)

UNA RIFLESSIONE SUL RAPPORTO TRA MORALITA’ PUBBLICA E POTERE:

Quella sopra richiamata è un’opinione:

- chiara ed “inequivocabile”

- autorevole (data la fonte)

- e personalmente pienamente (e “convintamente”) condivisa!

Oggi si ha la tendenza a sovraccaricare la Magistratura di compiti e responsabilità non proprie…

Occorrerebbe, invece, ribadire con forza che:

- alla Magistratura compete solo un “giudizio penale” (in ordine l’accertamento di fatti di reato)

- mentre alla politica dovrebbe spettare un autonomo e trasparente “giudizio morale” sulla condotta della classe dirigente (dalla stessa selezionata, ancor più in virtù dell’attuale sistema elettorale per quanto attiene i parlamentari!).

Posizioni del genere si tacciano normalmente di “inutile moralismo” o “datato “giustizialismo”…

Quanto di più sbagliato, a mio avviso!

Si tratta, semmai, di semplice “garantismo” rivendicato a tutela dei cittadini (detentori originari della sovranità), che hanno diritto a veder affidata l’amministrazione della “Cosa Pubblica” a personalità (politici ed autorità di Stato) di indiscusso valore ed “integrità morale”!

Certamente chi fa politica o gestisce le finanze pubbliche:

- non può essere solo un “brav’uomo”, una persona onesta e corretta (in grado di valutare l’“opportunità” delle proprie azioni)

- bensì deve essere anche una persona capace, competente, d’esperienza…

Credete forse che in Italia (tra circa 50 milioni di cittadini eleggibili) sia davvero impossibile o terribilmente arduo individuare persone disponibili a mettersi al servizio della Collettività e, allo stesso tempo, in grado di fornire adeguate garanzie e di professionalità e di rettitudine?!

La “moralità” (pubblica e privata) di chi rappresenta il Popolo (e, in sua veste, ne esercita la sovranità) resta sempre e comunque una qualità, una dote “irrinunciabile” per chiunque eserciti funzioni pubbliche!

Il semplice “consenso elettorale” (cui spesso ci si aggrappa come “purga delle proprie colpe” o forma di “immunità”!), invece, non può mai, da solo, cancellare:

- i “misfatti” (pubblici e/o privati)

- o le “ambigue frequentazioni” di un personaggio politico!

L’ARTICOLO SEGUE SU:

http://spaziolibero.blogattivo.com/g-s-b1/LA-QUESTIONE-MORALE-ANCORA-AL-CENTRO-DEL-PROBLEMA-ITALIANO-b1-p238.htm

Gaspare Serra

Blog “Spazio Libero”:

http://spaziolibero.blogattivo.com

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da Reset-Italia

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