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mercoledì 24 febbraio 2010

Il Rototom Sunsplash è migrato in Spagna



Il Rototom Sunsplash, festival reggae europeo, ha deciso di migrare in Spagna infatti l'edizione 2010 si svolgerà a Benicassim, sud di Barcellona, dal 21 al 28 agosto.

La storia del Rototom è legata 16 volte consecutive al parco del Rivellino, comune di Osoppo, provincia di Udine, regione Friuli. Parliamoci chiaro, il Rototom è un bel festival colorato e sufficientemente immune dalla presenza di droghe pesanti ed episodi al di là dell'umana decenza.
E' un festival molto commerciale, una vera macchina da soldi perfettamente integrata nel tessuto commerciale della regione che lo ospita ma capace di creare un fenomeno culturale: lo sanno bene gli abitanti di Osoppo che si sono visti invadere pacificamente da una scia di furgoni colorati, frikkettoni rastafariani, dredlocks e cannoni e colori della pelle svariati come gli idiomi dei partecipanti. Qualcosa che i detrattori potranno tranquillamente associare al business del rastafarianesimo e del culto di bobbemarlei, ma che vissuto sulla propria pelle rende l'idea di un qualcosa che è parte di un mondo migliore, è l'applicazione pratica di una società migliore che tutti vogliamo, anche se per soli 10 giorni nella sola ristretta area di un parco attrezzato.

Il Rototom migra ed esce dall'Italia: poco male se consideriamo che l'Italia è in Europa. Non ce ne frega tanto il parco del Rivellino nei fine settimana risultava ormai stretto visto il richiamo internazionale dell'evento. Tanto i nostri furgoni, se a qualcuno di noi interessa questo festival a tratti impegnato, se li mangiano i km da qui a Barcellona. Antiproibizionismo, antifascismo, antirazzismo: solidarietà, colore, condivisione dei saperi; musica, ritmo, artigianato, bagni di folla, Bunny Wailer, Alpha Blondie, il bagno nel Tagliamento, la pizza degli Elfi, un nugolo di bambini sporchi e felici.

Chi ama questo festival (e ha i soldi che servono per starci una settimana) lo sa che c'è un peso specifico di rivoluzione che stacca col teorema del presente. Per l'Italia della casta è come perdere il festival del cinema di Venezia, è come se sradicano e portano via a pezzi il duomo di Firenze, chiudono in una botta sola Leoncavallo, Forte Pranestino, Pedro e Askatasuna.

Hai voglia a manganellare, arrestare, perquisire: il mondo è grande e chi resta indietro, chi resta chiuso, non può fare altro che prenderla nel culo.

di Frikkabbestia da Indymedia

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