Mihai Mircea Butcovan è uno scrittore romeno. Vive in Italia dal 1991.
Questa storia comincia così, con due euro. Ma sono più di due le ragioni per cui i nomi dei protagonisti è meglio tenerli nascosti. È la storia di un uomo e una donna. Lui era rimasto archiviato nella mia memoria come l’Olandese volante.
Lo incontravo a Milano alle presentazioni di libri, alle letture di poesie e ai dibattiti sull’immigrazione. Arrivava, zaino in spalla, da turni di lavori saltuari e precari come la sua condizione. Alzava la mano, si scusava per il ritardo e interveniva nel dibattito con domande pertinenti e stimolanti. Quasi sempre doveva scappare prima di mezzanotte, in tempo per l’ultima corsa dei mezzi pubblici. Poi è scomparso.
L’ho incontrato di recente in metropolitana. Negli ultimi mesi all’Olandese volante sono capitate molte cose, tra cui una donna. Allora mi ha invitato a casa sua per prendere un caffè e per farmela conoscere.
Lungo i navigli
Ora sono qui, con una fetta di torta e una tazza di caffè, davanti a due persone che mi raccontano la loro storia. A cominciare dai due euro. Alcuni mesi fa lui passeggiava in bicicletta lungo uno dei navigli di Milano. Andava a studiare, all’ombra degli alberi, per il corso di operatore sociosanitario. Passava davanti a un campo rom quando lei lo ha fermato chiedendogli due euro.
“Dammi un po’ di fortuna in cambio”, ha detto lui. Ma qualcosa era già successo in quell’incontro di sguardi e di storie. Lui, curioso e avido di sapere, si è fermato altre volte a fare domande: su di lei, sulla sua vita nel campo, sulla sua storia, raccontandole nel frattempo la propria. È nata così la storia d’amore tra un Olandese volante meneghino e una rom albanese.
Lui ha vissuto per un paio di mesi nel campo rom, ma le abitudini e le condizioni di vita del posto erano insostenibili. Le leggi non scritte che regolano la vita nel campo non facevano per lui, e nemmeno più per lei. La famiglia d’adozione della ragazza era impegnata in attività che sconfinavano nell’illegalità, lei era stata minacciata ed era diventata oggetto di tentativi di compravendita.
Per andare a vivere insieme ed emanciparsi da quella situazione, hanno chiesto aiuto ai loro conoscenti. Così si è attivata una piccola rete di solidarietà che ha permesso alla nuova coppia di prendere in affitto un appartamentino. Secondo lui ci sono ancora alcuni lavori da fare. Lei sogna una cucina nuova. Ma le torte che prepara in quella vecchia sono comunque squisite.
Una storia europea
Lui parla cinque lingue: neerlandese, tedesco, francese, italiano e inglese. Vorrebbe imparare anche il romanès. Ha una laurea in sociologia e un dottorato in lettere, ottenuto nei Paesi Bassi. Lei non sa né leggere né scrivere. Ma parla il romanès, il greco, l’albanese e l’italiano. È nata in Albania e ha vissuto tra la Grecia e il Kosovo.
Lui ha scritto un libro, pubblicato nei Paesi Bassi, sui partiti e i movimenti politici italiani dal 1970 al 1990. Quando gli chiedo di parlarmene, lo fa quasi con imbarazzo. “Il mio studio”, dice, “giunge alla conclusione che negli ultimi decenni i partiti politici italiani hanno cancellato ogni capacità di rinnovarsi e di rinnovare il sistema della democrazia parlamentare”.
Gli chiedo perché non cerca un editore italiano. “Il libro tratta della storia italiana recente che è, per forza, anche una storia europea”, dice lui, evitando di rispondermi.
“Come la nostra storia”, interviene lei.
“Oggi la nostra priorità è sistemare casa e trovare un po’ di serenità economica. Ci siamo accorti di poterci ancora innamorare, nonostante esperienze di vita non esattamente stimolanti”, aggiunge lui, al momento dei saluti.
Buona fortuna, Olandese volante. Mihai Mircea Butcovan
da Internazionale
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