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martedì 19 gennaio 2010

Nomine dei primari, dodici indagati c'è anche Vendola? "Una bufala"


Iscritti Vendola e Loizzo. Il governatore: "Chiesi informazioni su un luminare"

di Gabriella De Matteis e Giuliano Foschini
In «un mondo dove primari diventano i raccomandati dei partiti, mi si accusa di aver spinto per fare tornare qui da noi in Puglia, uno scienziato di livello mondiale, un cervello che negli anni scorsi era purtroppo fuggito dalla sua terra e ora invece era pronto a tornare per fare del bene alla sua gente». Risponde così Nichi Vendola alla notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati. «Una bufala, un´accusa incredibile» ripete nella tarda serata di ieri.
Al governatore pugliese e ad altri undici (tra loro c´è anche l´assessore regionale ai Trasporti Mario Loizzo) viene contestato il reato di concussione. Una iscrizione a cui ha proceduto due mesi fa il sostituto procuratore Desirèe Digeronimo al quale sono stati affiancati i colleghi Francesco Bretone e Marcello Quercia. L´ipotesi di reato richiede però approfondimenti, nuovi accertamenti. Il caso è quello della nomina di un primario all´ospedale "Miulli" di Acquaviva e delle presunte raccomandazioni del mondo politico perché fosse uno dei candidati a vincere. L´informativa dei carabinieri, depositata a novembre, è un punto di partenza. Ma la procura vuole capire se davvero l´episodio, al centro della relazione, rappresenti un reato o niente di più che una semplice dialettica per la designazione del responsabile di un reparto. Prima di decidere (con l´archiviazione o con la richiesta di rinvio a giudizio) i magistrati attendono il deposito dell´informativa finale, in modo tale da avere un quadro più generale e dunque più chiaro della vicenda.

Lo scenario richiama il contenuto di un´altra inchiesta, sfociata giovedì in nove provvedimenti cautelari. Il caso è diverso certo perché per il concorso per l´incarico di allergologia all´ospedale di Altamura, accusa la procura, erano state fatte carte false. La procedura era stata pilotata perché il candidato Eustachio Nettis, lo stesso che nella sua pen drive, nascondeva una delibera e i verbali della commissione, prima ancora delle prova, vincesse la selezione. Ma anche in questa storia compaiono i nomi del politici ai quali Nettis si era rivolto, Mario Loizzo, appunta il gip, si sarebbe speso per il dottore che alla fine non si è aggiudicato la selezione, rimasta in sospeso.
Che la gestione della sanità sia oramai diventata il principale terreno d´indagine della procura oramai è chiaro. Solo in una settimana due inchieste sono sfociate in provvedimenti cautelari. Una si basa anche sulle dichiarazioni dell´imprenditore Gianpaolo Tarantini, ma non solo.

Ci sono anche le intercettazioni telefoniche e ambientali nell´ultimo e più recente fascicolo sulla sanità. Il giovane uomo d´affari che, da settembre è ai domiciliari perché accusato di aver distribuito cocaina alle feste, in tre interrogatori davanti ai pm Giuseppe Scelsi, Ciro Angelillis e Eugenia Pontassuglia, ha parlato e ha svelato quelle che era il suo sistema. Dopo la sua deposizione ai domiciliari sono finiti i dirigenti dell´Asl Antonio Colella e Michele Vaira. Sarebbero stati pagati da Tarantini per agevolare le sue pratiche.

da La RepubblicaBari

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