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sabato 23 gennaio 2010

Chi si ribella vota Vendola

Ribellarsi alle logiche clientelari è un dovere per chi come me vuole sgretolare le ipocrisie che alimentano il sistema perverso che spadroneggia nel meridione d’Italia. In questa fase, a poche ore dal voto, una schiera indefinita di industriali, datori di lavoro, dirigenti politici e affaristi della peggior specie, si prodiga per far valere la posizione di vantaggio ricattando la “grande proletaria” classe subalterna per imporre il voto a favore di Francesco Boccia.

Ribellarsi significa, oggi, avere ben presente la gravità delI’ora e votare Vendola invece, significa difendere quei diritti politici che altrimneti verranno spazzati via dall’Italia tutta. Oltre a perdere la speranza si può cadere nelle tenebre di un bipartitismo scollato completamente dai b isogni dei più poveri, del popolo, lontano anni luce dalle esigenze dei giovani e dei bambini. Si rischia di diventare “apolidi” o clandestini in casa propria.
Per questo voglio chiedere a chi si appresta a votare di immaginare, nel mentre si crocia e si sceglie per il candidato che dovrà guidare la coalizione di centro-sinistra, di avere di fronte a se lo sguardo fisso e ansioso dei bambini: quello sguardo ci intima di ribellarci, di prendere posizione, di fare una scelta di campo, di dare speranza, di salvare un mondo che in continua putrefazione gioca continuamente a toglierci il futuro.
Questa classe dirigente ha toppato e toccato il fondo e l’ultima spiaggia è quella di invertire l’ordine delle cose . Solo se larghe porzioni di popolo andranno a sostenere Nichi Vendola sarà possibile erigere un muro contro le macchine clientelari che sono come una lunga mano che manipola il consenso e che di volta in volta elegge i Berlusconi o i Boccia o i D’Alema di turno.
Chiedo al popolo dei democratici, di uscire allo scoperto, di ribellarsi a quetse logiche e di fare come Carlo Salvemini (quante volte lo avete citato cari amici di “COSTRUIRE INSIEME”?), di non farsi intimidire con le richieste paventate di espulsione dal partito per chi dissente, per chi non è disposto ad abbassare la testa. Il problema non è irritare questo o quel dirigente ma fare i conti con la rabbia di migliaia di giovani sempre più consapevoli della disgrazia del futuro e sempre più vogliosi di cambiare.
Per voi ribellarsi è un dovere per dare speranza ai giovani, ai bambini e per sentirsi meno in colpa.
Credere in se stessi oggi equivale a credere nel Presidente delle Puglie ; vuol dire sostenere senza se e senza ma Nichi Vendola.
Ribelliamoci ora! Prima che sia troppo tardi…..

Angelo Cleopazzo

2 commenti:

  1. Ho provato a votare PDL nel vostro pseudo sondaggio... Non si può!
    Bella presa per il c...
    Democratici a seconda di chi vota...
    Domani ve le suonano!!!!

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  2. .....si, mo ci mettiamo pure a truccare un sondaggio che fra l'altro si appoggia su di un'altro sito, e che non ha valore statistico.....

    i soliti comunista no? jaja

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