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giovedì 31 dicembre 2009

Emiliano rinuncia alle primarie contro Vendola


Michele Emiliano, dopo aver chiesto le primarie a Nichi Vendola, rinuncia alla candidatura per le prossime regionali. Il no del segretario nazionale del Pd Pierluigi Bersani sulla legge ad personam in favore di Michele Emiliano, ha cambiato ancora una volta le carte in tavola nel centrosinistra pugliese.

Il sindaco di Bari aveva chiesto che il Consiglio regionale approvasse il lodo "Emilianum" e cioè la norma che avrebbe consentito a ciascun primo cittadino di candidarsi senza doversi dimettere dal proprio ruolo di amministratore. il no di tutto il Pd ha letteramente messo in scacco il sindaco. Senza la sicurezza della legge ad personam, Michele Emiliano non ha intenzione di scendere in campo contro Vendola. Oggi il Pd dovrebbe scegliere lo sfidante all'attuale governatore regionale. Forse Francesco Boccia. Un'altra ipotesi è quella di far correre Sergio Blasi. Al momento Massimo D'Alema e Nicola Latorre stanno lavorando su più tavoli per cercare una soluzione. Non è escluso che le primarie non si facciano più e il centrosinistra possa candidare uno dei suoi uomini contro Vendola e il centrodestra. Ma dopo l'annuncio delle primarie è assai difficile che si faccia un passo indietro.

IL TESTO DELLA LETTERA DI MICHELE EMILIANO A SERGIO BLASI

Caro Sergio,
A questo punto della vicenda regionale occorre fare un punto definitivo, almeno per quanto mi riguarda. Come e' noto io ho sempre considerato il presidente uscente come il candidato obbligato per le prossime elezioni. Pur avendo egli condiviso la necessita' elettorale e strategica di un'alleanza con l'UDC ed avendola concretamente cercata (vedi incontro con Casini) durante il rimpasto di giunta di questa estate, egli oggi ritiene che la sua candidatura sia più' importante della prospettiva politica aperta da quella alleanza. Questa sua opinione fa saltare la coalizione con l'Udc che abbiamo gia' costruito in Puglia nelle scorse amministrative perche' quest'ultima forza politica chiede al centrosinistra una candidatura diversa.

E qui sfortunatamente per me e per le persone che mi vogliono bene entro in ballo io. Perche' dalle consultazioni in corso emerge gia' due mesi fa che esiste un solo candidato che tiene insieme tutti i partiti e che dispone di sondaggi che rendono molto probabile la vittoria del cs alle prossime elezioni. Ed e' solo questa la ragione di un pressing progressivo e sempre più' insopportabile che - nonostante tutti i miei pubblici e categorici rifiuti, Ti ha obbligato qualche giorno orsono ad indicarmi quale candidato del PD. Tu hai formulato questa indicazione in totale solitudine e senza consultarmi e ciononostante non ho potuto rifiutarmi ancora perche' altrimenti, per ragioni opposte e contrarie a quelle del presidente della regione, avrei definitivamente assunto su di me la responsabilita' di avere distrutto la coalizione che puo' farci vincere le elezioni.

La mia candidatura a questo punto doveva passare dalla assemblea regionale e poteva essere varata senza troppe complicazioni. Ma io sono il sindaco di Bari e non posso non anteporre la difesa della mia citta' ad ogni altra considerazione. Ti ho a questo punto detto che non avrei mai accettato senza una modifica della legge elettorale che riconducesse alla legalita' repubblicana la legge regionale pugliese che prevede l'incandidabilita' dei sindaci delle citta' più' grandi. A questo punto Tu ed il capogruppo PD Maniglio mi avete pubblicamente assicurato il voto del PD sull'emendamento "salva Bari". Ed allora ho deciso di accettare la Tua proposta senza ulteriori condizioni.

A seguito dei noti incidenti l'assemblea regionale non si e' potuta svolgere. E sono dunque stato richiesto di accettare le primarie! Certo primarie anomale, perche' pur trattandosi di primarie interne al PD, esse si svolgono tra il Presidente del partito ed un estraneo! E non v'e' dubbio che si tratti di primarie interne al PD atteso che nessun'altra forza politica aderisce a questa consultazione. Nonostante questa anomalia ho detto ancora un altro si' al partito democratico, ribadendo pero' che l'emendamento "salva Bari" era la garanzia minima che chiedevo non per me, ma per la mia amministrazione che non poteva essere sciolta da un minuto all'altro. Ho letto ieri le Tue dichiarazioni su questo punto. Hai detto che il nostro segretario nazionale sostiene che il PD non puo' votare la legge senza la condivisione di maggioranza ed opposizione.

Il presidente uscente ha ribadito la sua indisponibilita' a votare la modifica nonostante la accettazione da parte mia delle primarie. Primarie che senza quell'emendamento non potrei che desiderare di perdere perche' avrei fatto del male alla mia citta'. Come al solito Fitto ci aiuta a capire. Le sue dichiarazioni odierne confermano che la pensa come Te. Egli sa che se la Tua proposta di candidatura fosse la proposta del centrosinistra noi avremmo ottime possibilita' di vincere le elezioni ed e' per questo che lancia la stessa battaglia del presidente uscente e non vuole cambiare la legge elettorale pugliese. Nonostante la sua palese (sic!) incostituzionalita' dimostrata dalla sentenza della Corte Costituzionale in un caso identico che Ti ho consegnato.

Potrei andare avanti, dimettermi da sindaco, come correttamente mi chiede Fitto, gestire durante le primarie la violenta reazione di tutte le centinaia di eletti che perderebbero il posto e che certamente, destra e sinistra, non voterebbero per me alle primarie, fare le primarie anomale con il presidente uscente, e poi cominciare la campagna elettorale, sperando che i sostenitori più' accesi del mio antagonista abbiano accettato veramente il risultato delle primarie e sperando che nel frattempo Io sud, Udc ed Idv non si siano stancati di noi e del nostro dramma.

La campagna elettorale dovrebbe poi sopportare il disappunto dei baresi nell'aver perso il loro sindaco e la loro amministrazione non per un bel progetto condiviso da tutti (almeno nel PD) ma per una battaglia di potere che abbiamo dovuto lanciare a causa della indisponibilita' del presidente uscente ad indicare un suo successore che riuscisse dove lui ha fallito e cioe' nel costruire uno straccio di coalizione che lo sostenga. A questo punto ho dei doveri verso me stesso e verso la mia storia personale. Io non sono un politicante senza mestiere incapace di capire che non sono più' in grado di rappresentare il progetto politico necessario alla costruzione del bene comune. Io sono un magistrato, un sindaco, il Presidente del mio partito, sono una persona seria ed in queste qualita' io ti dico che a questo punto, al Tuo posto, andrei dal presidente uscente gli direi che vista la situazione di disfacimento nella quale ci troviamo, lasci a lui la decisione. O si fa da parte e ci lascia indicare il candidato con maggiori possibilita' di vittoria oppure assuma la guida del centrosinistra o di quel che ne rimane e cominci la campagna elettorale subito, senza ulteriori perdite di tempo.

Io faro' la mia parte per la Puglia e per il mio partito, senza rimpianti ed anzi con grande sollievo. Non credo ci possano essere altre soluzioni. Un ultimo invito a me stesso: mettiamo da parte tutti i rancori e salviamo almeno cio' che di buono abbiamo fatto in passato.

Un forte abbraccio.
Michele Emiliano

3 commenti:

  1. Mi soffermo sulle seguenti righe" ma per una battaglia di potere che abbiamo dovuto lanciare a causa della indisponibilita' del presidente uscente ad indicare un suo successore che riuscisse dove lui ha fallito"..."uno straccio di coalizione che lo sostenga"e mi viene inevitabilmente da sorridere, tutto appare solo come una vergognosa e indecente lotta non finalizzata al bene delle comunitá pugliese ma a radunare una massa di "ben vecchi noti" il cui unico scopo é mettere a tacere alcune voci a beneficio di certi privilegi condivisi...
    La loro a me sembra solo grande paura che Vendola possa continuare ad agire "indipendente"da certi vincoli...e a lui va il mio piu grande augurio e la mia stima!
    Per coloro ke restano...solo un grande senso di vergogna..

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  2. Vendola è stato il peggior candidato che la sinistra ha messo in campo, ha dovuto attendere l'intervento della magistratura per porre fine ad un palese conflitto d'interesse e alla gestione clientelare della regione.
    Vendola deve incassare un sonoro cartellino rosso, lui era il Presidente e mi sembra strano che tutto avvenisse a sua insaputa.
    Delle due una o era stupido o in malafede a voi la scelta.
    Per quanto riguarda i successi nei vari campi si vanta di aver ridotto le emissioni di diossina dell' ILVA ma è stata raddoppiata la raffinazione presso il petrolchimico di Taranto, ha consentito l'icenerimento dei rifiuti a Cerano e la costruzione di una discarica sul più grande giacimento di acqua fossile d'Europa e per quanto riguara i concorsi svolti siamo certi che non abbiano favorito figli e parenti dei dirigenti della regione?
    Potremmo scrivere tanto ancora ma non servirebbe a far cambiare idea a chi faziosamente è convinto della Bontà di Vendola, sul cui trasformismo credo ci siano pochi dubbi.
    E'lui che fonda un partito per uscire da Rifondazione dopo la sconfitta ed è lui che incontra Dalema per trattare il suo ingresso nel PD in pompa magna e ricevuto il diniego incita i suoi contro.

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  3. ....si, e il cavallo bianco di Garibaldi era nero no?

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