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martedì 15 dicembre 2009

CILE - A Santiago la destra riprende forza

In Cile per la prima volta dopo la fine del regime di Augusto Pinochet il candidato della destra torna a vincere sul candidato della Concertación, l’alleanza di democristiani e socialisti. L’impresario e magnate dei mezzi d’informazione Sebastián Piñera andrà al ballottaggio il 17 gennaio contro Eduardo Frei, il candidato del centrosinistra. Piñera al primo turno ha conquistato il 44 per cento dei voti contro il 29,6 di Frei.

“Piñera è il nuovo Berlusconi”, titola il giornale spagnolo Público, riferendosi alla fortuna economica e al controllo dei mezzi d’informazione e delle squadre di calcio del leader della destra cilena, legato in prima persona alla dittatura militare di Pinochet alla fine degli anni ottanta.

“I vent’anni di democrazia in Cile non hanno cambiato la fisionomia politica fondamentale del paese. Il blocco politico che ha sostenuto la dittatura militare mantiene intatto il 44 per cento che aveva ottenuto Pinochet nel plebiscito del 1988. Ma le forze che hanno lottato per affermare la democrazia continuano a essere la maggioranza. Infatti sommando i voti di Jorge Arrate, Marco Enríquez-Ominami ed Eduardo Frei si arriva al 55,95 per cento”, afferma il quotidiano La Nación.

Quello che deve far riflettere i partiti di centrosinistra è la perdita dell’appoggio delle classi più povere, soprattutto delle regioni con più alta densità di popolazione, dove c’è stato un aumento dei consensi proprio verso la destra.

Secondo La Nación, tuttavia, Frei ha ancora speranza di vincere perché da oggi comincia una nuova fase della campagna elettorale. “In questa nuova fase si creerà inevitabilmente una polarizzazione della società intorno a due modelli di paese: da una parte una nazione che è ancora legata alla dittatura con il neoliberismo come ideologia, dall’altra le forze che cercano di realizzare un modello in cui sia garantita la protezione sociale da parte dello stato e le conquiste democratiche siano rese salde”, continua La Nación.

Piñera, che ha ottenuto un risultato molto superiore a quello che si aspettava, cerca ora i voti del terzo candidato, Marco Enriquez-Ominami, che ha ottenuto il 20 per cento dei voti: un risultato straordinario se si pensa che si tratta di un candidato indipendente. Sono stati soprattutto i giovani, delusi dal governo Bachelet, a votare per lui.

da Internazionale

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