HOME       BLOG    VIDEO    EVENTI    GLI INVISIBILI    MUSICA    LIBRI    POLITICA LOCALE    POST PIU' COMMENTATI

martedì 17 novembre 2009

Maruggio(TA), il sindaco cambia lo Statuto. Basta donne

Il sindaco di Maruggio, in seguito alle decisioni dei giudici che gli hanno imposto di nominare una donna assessore entro il 27 di questo mese, sta persuadendo in queste ore la signorina Chiego di entrare in giunta. Perché allora, se il sindaco si sta adoperando per sbrogliare la matassa, ha convocato il consiglio comunale per mercoledì 18 novembre? Per cambiare l’articolo 53 e dintorni dello statuto comunale. Ricordate l’articolo 53? E’ quello per effetto del quale i giudici hanno emesso la sentenza e ordinato al sindaco la presenza delle donne in giunta. Il sindaco porta in consiglio comunale l’articolo 53 per modificarlo. L’articolo in questione, se sarà modificato, conferirà il potere al sindaco di «tenere conto, per quanto possibile», di nominare una donna assessore. Il sindaco, dunque, potrà e non dovrà più «assicurare» la donna in giunta. Dai prossimi giorni in avanti, quindi, la donna in giunta sarà un forse. Gli uomini resteranno fissi al loro posto in giunta perché numericamente capaci di contarsi e contare, mentre la donna rimarrà in bilico perché sola e non più protetta. La donna per il piacere e non per il dovere di averla in giunta. Alla faccia delle leggi sulle «pari opportunità». Vedremo – in ogni caso – dove e come si muoveranno le due donne consigliere e, soprattutto, come reagiranno le donne della Consulta Femminile le quali, corre voce, non demorderanno. A loro dire c’è ancora qualcuno a cui non è valso lu spramièntu.

Nell’attesa che il consiglio comunale si riunisca per decidere in merito, vogliamo ricordare a chi ci legge che lo statuto comunale di Maruggio, in vigore dal 27 marzo 2003, fu voluto e disposto dal sindaco Vanni Longo per adeguarlo al Testo Unico degli Enti Locali. Il sindaco Longo, dobbiamo riconoscerlo, è stato l’antesignano della presenza delle donne in giunta. Prima dello statuto e dopo. Nel 1998, infatti, e fino al 2002, volle in giunta Anna Molendini. In seguito alle elezioni amministrative del 2002, Quel sindaco dall’apparenza maschilista, malgrado l’assenza di donne in consiglio, proseguì nel volere «assicurare» la presenza delle donne in giunta attraverso lo statuto comunale. Se fosse rimasto in vita, ne siamo certi, non avrebbe esitato un solo attimo a nominarne almeno una e a garantire per il futuro le altre.

Vogliamo ricordare, inoltre, che il famigerato articolo 53 («assicura» per dovere e non per piacere le donne in giunta) fu voluto da Quel sindaco e approvato dagli stessi consiglieri-assessori che oggi lo vogliono cambiare. Perché? Che paradosso: nel 2003, un consiglio tutto al maschile approvava uno statuto per «assicurare» le future donne in giunta, oggi, un consiglio di uomini e donne, si appresta ad approvare uno statuto per donne in giunta a tempo determinato. Che facezia.

Perché spezzare la continuità tra chi (saggio e protettivo, generoso e fedele alla parola data) ha voluto l’articolo 53 (per proteggere le donne dalle insidie) e i consiglieri che ieri lo approvarono e che oggi lo disapprovano? Perché il sindaco di oggi vuole cancellare la sostanza del suo stesso statuto? Perché definire “insensata” una donna (Anna Molendini) che si oppone a tutto questo? Perché il sindaco risponde al vetriolo alle legittime richieste di una donna (Anna Molendini) che rivendica «assicurazioni» per le donne di Maruggio? Perché non risolvere il problema nominando una donna assessore prima di mercoledì prossimo? Anche perché c’è una donna “interna” alla maggioranza, capacissima di fare l’assessore a tempo pieno e fino alla fine del mandato. O forse no?

Consulta Femminile Maruggio
da GrandeSalento.org

Nessun commento:

Posta un commento