HOME       BLOG    VIDEO    EVENTI    GLI INVISIBILI    MUSICA    LIBRI    POLITICA LOCALE    POST PIU' COMMENTATI

mercoledì 11 novembre 2009

Eutelia, squadrismo in azienda

Un gruppo di guardie private, capitanate dall'ex amministratore delegato dell'azienda Samuele Landi, ha fatto irruzione alle prime ore di questa mattina nello stabilimento di Roma della ex-Eutelia, l'azienda occupata da giorni dai dipendenti che protestano contro la sua chiusura e la messa in liquidazione dell'azienda e che da mesi sono senza stipendio


C'è chi la crisi economica la subisce e c'è chi, al contrario prova a sfruttarla per coprire interessi privati e manovre oscure. Quest'ultimo è il caso dell' Eutelia, azienda che ha deciso di lasciare mille e duecento cento famiglie (su un totale di 1.800 lavoratori) senza lavoro e senza stipendio a causa di una azione unilaterale e oscura della direzione aziendale che vuole svendere l'azienda alla società Omega-Agile.

Da mesi i dipendenti protestano contro questo licenziamento di massa camuffato da una cessione di ramo d'azienda. Come ultima azione, i dipendenti hanno deciso di occupare le sedi di Torino, Ivrea, Pregnana Milanese, Napoli e Roma. E proprio a Roma, questa mattina alle prime luci dell'alba un gruppo di guardie private ha fatto irruzione nello stabilimento armati di mazze.
Una quindicina di bodyguard, guidati dal proprietario dell'azienda Samuele Landi e il responsabile della sicurezza dell'azienda spacciandosi per poliziotti, sono entrati nell'azienda urlando e intimando minacciosamente ai dipendenti di uscire.
In quel momento, però, all'interno dell'edificio era presente Federico Ruffo, un giornalista della trasmissione di Rai Educational "Crash", per girare un servizio sull'occupazione. Quest'ultimo si è accorto di non avere davanti uomini delle forze dell'ordine e ha chiamato la polizia. Che è intervenuta dopo meno di mezz'ora e ha identificato i componenti della falsa squadra e il proprietario dell'azienda, facendoli poi uscire prima la situazione degenerasse. La Digos acquisirà i nastri della registrazione per stabilire esattamente come sono andate le cose.

Evidentemente Landi rivoleva il palazzo da cui amministra tutti i suoi interessi. Ma ha compiuto un passo falso, scoprendo le sue carte: ha dimostrato che, nonostante il formale passaggio di ramo d'azienda, considera quello stabilimento ancora"roba sua". E dunque è egli stesso il mandante dei licenziamenti. Proprio per mercoledì 11 novembre è fissata una importante riunione all'Hotel Hilton: l'amministratore unico di Agile, Claudio Massa, doveva formalizzare il licenziamento di 1.200 su 1.800 lavoratori. Dopo i fatti di oggi non si sa se questa riunione subirà un rinvio. La battaglia dei lavoratori va comunque avanti. Intendono proseguire nell'occupazioni fino a quando il sottosegretario Gianni Letta non convocherà un tavolo istituzionale. I lavoratori, infatti, chiedono una "soluzione industriale". L'azienda è sana, ha contratti da rispettare e può continuare a produrre reddito. Proprio come con l'Innse, gli occupanti reclamano imprenditori seri che investano e lavorino per crescere e non per licenziare.

La notizia del tentativo di sgombero forzato dei lavoratori ha subito scatenato critiche e iniziative di protesta.
"Chiedo la convocazione urgente di un tavolo di confronto nazionale sulla vertenza Eutelia di cui ci siamo già occupati nell'ambito delle competenze regionali. - ha affermato l'assessore al Lavoro, Pari opportunita' e politiche giovanili della Regione Lazio, Alessandra Tibaldi -. Non si puo' accettare l'intervento di sgombero, effettuato questa mattina all'alba, da parte dell'azienda del presidio tenuto dai lavoratori. Questo atteggiamento non fa altro che irrigidire le parti che dovranno sedersi al tavolo di confronto Eutelia per giungere ad una soluzione. La Regione conferma il proprio impegno nel favorire l'individuazione di percorsi di uscita dalla crisi che tengano conto della grave situazione di incertezza in cui versano oggi i lavoratori". "Qualora i tempi di convocazione dovessero slittare - ha concluso - la Regione e' pronta a convocare le parti d'intesa con il prefetto".

Altrettanto duro il commento sull'irruzione del suo collega in giunta Regionale Luigi Nieri, che si e' subito recato presso lo stabilimento occupato. "L'aggressione ai lavoratori della sede romana di Eutelia, che hanno dato vita ad una occupazione per difendere il proprio posto di lavoro, e' un grave episodio di violenza che dimostra come siano degenerati i rapporti sociali in questo Paese - ha detto l'assessore al Bilancio della Regione Lazio -. I diritti dei lavoratori vanno sempre rispettati. Ci auguriamo che i responsabili dell'ignobile gesto siano immediatamente perseguiti.
Chiediamo al governo - ha concluso l'esponente di Sl - che sia subito convocato un tavolo per risolvere la vertenza in atto, al fine di trovare una soluzione per i circa 1800 dipendenti che rischiano il posto di lavoro".

Ma la vicenda di stamani ha finito per coinvolgere presto anche il Parlamento. Il vicecapogruppo dell'Idv alla Camera, Antonio Borghesi, ha infatti chiesto che sull'episodio il Governo venga a riferire in aula. "E' necessario - ha detto Borghesi - applicare immediatamente la legge Prodi-Marzano che non solo esautorerebbe l'attuale proprietà, ma permetterebbe, anche, di recuperare le commesse perse volontariamente dopo avere incassato i crediti e licenziato i lavoratori". Questo episodio hanno sottolineato Antonio di Pietro e il responsabile welfare e lavoro Maurizio Zipponi, "dimostra come sia impossibile considerare imprenditori, personaggi che in realtà sembra no appartenere più ad una banda di teppisti. Per tale ragione, assume ancora più forza l'iniziativa dell'Italia dei Valori, sollecitata dai lavoratori dell'azienda incontrati in tutta Italia, di presentare un esposto alla Procura della Repubblica in merito alla vicenda degli oscuri passaggi di proprietà che hanno coinvolto l'Agile-ex Eutelia, fino ad arrivare agli attuali amministratori".

Quanto al partito democratico, i senatori del Pd Giorgio Roilo e Paolo Nerozzi hanno chiesto al governo di venire a rispondere in parlamento sull'episodio di oggi. " Sul fatto specifico la giustizia farà il suo corso - ha detto la capogruppo al senato, Anna Finocchiaro -. Ma la politica è chiamata a farsi carico con urgenza di due questioni. La prima riguarda il non più differibile intervento del governo per l'apertura di un tavolo di trattative a Palazzo Chigi al fine di risolvere la situazione dei lavoratori di quest'azienda, da mesi senza stipendio, come chiedono i sindacati da tempo. La seconda, e forse anche più penosa, riguarda il clima che si respira nel Paese, dove evidentemente più di qualcuno, ispirato anche da provvedimenti del governo, pensa da un lato di potersi fare giustizia da sé, coi vigilantes privati, e dall'altro di risolvere con la forza e in proprio una controversia tra proprietà e lavoratori di un'azienda. E' un episodio di imbarbarimento dei rapporti tra le parti sociali contro il quale, visti anche i tempi di crisi economica, tutte le forze politiche devono sentirsi mobilitate".

Intanto la Fgci e l'organizzazione giovanile del Pdci hanno organizzato per le 18 di oggi pomeriggio un sit-in davanti alla Camera dei deputati per protestare "contro la gravissima aggressione, in stile squadroni della morte". "L'Italia è ancora un Paese democratico, dove vigono i diritti sindacali dei lavoratori? Quanto avvenuto all'alba di oggi - si legge in una nota della Fgci - ha dell'incredibile: di fronte a quanto accaduto, il ministro dell'Interno Maroni non può stare con le mani in mano. Esprimiamo solidarietà ai lavoratori e alla Fiom. E' dai tempi della Fiat di Valletta che non avvenivano cose di questo genere. Siamo allarmati e preoccupati per il clima fascista che si respira nel Paese".

Nessun commento:

Posta un commento