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lunedì 12 ottobre 2009

BOBO CRAXI : “BASTA TABU TORNI IL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO”

"No a ‘Sinistra e Libertà’"

Noi vogliamo rappresentare e mantenere vivo il Partito più antico e glorioso della Storia democratica del nostro Paese: il Partito socialista italiano”. E’ quanto ha dichiarato Bobo Craxi nel corso del proprio intervento alla Convention Nazionale di ricostituzione del Psi, in svolgimento in queste ore a Roma presso il teatro Eliseo. “Noi – ha spiegato Craxi – vogliamo riorganizzare una forza politica autenticamente riformista, che faccia leva sulle proprie idealità, sullo spirito di conservazione della propria storia, che esprima un punto di vista realistico sull’Italia che viviamo e che amiamo. Non è vero che il centrodestra non è messo nelle condizioni di governare.

Piuttosto, è vero che si inseguono dei riformismi ‘à la carte’. Nessuna delle grandi riforme preannunciate alla base per favorire la vittoria di Berlusconi hanno mai visto la luce: non quella della Giustizia, non quella del mercato del lavoro, né tantomeno quelle relative a questioni fondamentali come l’educazione pubblica, la sanità, i diritti civili, la sicurezza, il fisco. Al contrario, sono spesso state assunte decisioni fortemente discutibili, manifestando una propensione conservatrice e corporativa”. Craxi non ha risparmiato critiche anche al Pd e a Massimo D’Alema:”In Italia, la questione socialista è un tabù. Non lo dovrebbe essere, almeno per noi, ma lo è per la sinistra: è un ‘non problema’, una ‘non questione’, mentre resta il problema della sinistra italiana: la questione politica per eccellenza. Se la sconfitta elettorale aveva rappresentato un chiaro stop alla teoria dell’autosufficienza del Pd, quello che poi è seguito è stato un continuo’zig zag’suicida che li sta conducendo ad uno scontro congressuale dagli esiti abbastanza chiari, ma dagli sviluppi incerti”. Secondo Bobo Craxi “un grande Partito riformista, che guarda alla prospettiva di un’alternanza di governo e punta ad essere il perno di una vasta alleanza riformatrice, non può mantenersi ‘a braccetto’ con il Partito dell’antipolitica per eccellenza, l’anomalia delle anomalie: il Partito dell’ex pubblico ministero Antonio Di Pietro”. Craxi ha infine motivato il proprio dissenso e quello di molti socialisti italiani rispetto alla nascita del movimento ‘Sinistra e Libertà’, in cui sta confluendo parte del Ps: “Diciamo no a quell’alleanza – ha concluso Bobo Craxi -. E avremmo detto no con ancora più forza se non ci fosse stato negato il terreno politico che è proprio delle scelte impegnative: il Congresso generale degli iscritti. Ci si può chiedere di restare in minoranza all’interno del Partito socialista, ma non ci si può certo chiedere di restare minoranza in una corrente socialista a sua volta minoritaria rispetto a quello che si configura già come un Partito e che darà vita alle sue reti territoriali, che ha un leader riconosciuto e che, nei telegiornali, è già definito nuovamente come la ’sinistra radicale’…”.

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